L’NBA ha finalmente annunciato i due quintetti che si daranno “battaglia” nel weekend delle stelle del 17/18 febbraio a Indianapolis. LeBron James e Giannis Antetokounmpo saranno -per l’ennesima volta- i capitani delle due squadre dell’All-Star Game, che da quest’anno tornano ad essere divise in base alla conference di appartenenza.
Questa sarà la quinta volta da capitano per Giannis e la settima per LeBron, che con questa nomina supera un altro record di Kareem Abdul-Jabbar, diventando All-Star per la ventesima volta in carriera.
LeBron is the first player EVER with 20 #NBAAllStar selections! 👑 pic.twitter.com/CB3DqgwRaT
— NBA (@NBA) January 26, 2024
Quello che fa notizia è che per la prima volta dal 2013, Stephen Curry non sarà titolare in nessuno dei due quintetti: non ha potuto nulla contro la super stagione di Shai e Luka, che saranno le due guardie titolari per quanto riguarda l’Ovest.
Veniamo però ai quintetti completi:
- Western Conference:
Shai Gilgeous Alexander
Luka Doncic
LeBron James
Kevin Durant
Nikola Jokic - Eastern Conference:
Damian Lillard
Tyrese Haliburton
Jayson Tatum
Giannis Antetokounmpo
Joel Embiid
Si chiudono così le votazioni di giocatori, media e soprattutto tifosi da tutto il mondo, che hanno dato praticamente tutti i risultati attesi. Come ogni anno però, questo è il momento in cui ci si chiede se qualcun altro non meritasse un posto da titolare e si elencano quindi i cosiddetti “snub”, ovvero i giocatori che si dice siano stati snobbati durante le votazioni. Uno su tutti quest’anno è Jalen Brunson: guardia di New York, che sta viaggiando a 26.5 punti di media e che stanotte ha contribuito a schiantare i Denver Nuggets di Jokic e co. per 122-84. Brunson ha chiuso la partita con 21 punti con 7/10 al tiro, niente male per un non All-Star, di cui però non scopriamo certo oggi il talento.