Alviti: restare l’anno prossimo? é presto

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Alviti
Davide Alviti (Dolomiti Energia Trentino) during EA7 Emporio Armani Milano vs Dolomiti Energia Trentino, Italian Basketball Serie A match in Milan, Italy, April 07 2024

L’esterno ex Milano, ora a Trento, Davide Alviti è stato intervistato dal Corriere dello Sport dopo il successo arrivato ai danni della Bertram Derthona. Questa vittoria avvicina ulteriormente la formazione di Galbiati alla post season di LBA. Se i bianconeri dovessero vincere a Napoli nella prossima giornata e Scafati dovesse perdere a Milano, l’Aquila sarebbe già matematicamente ai playoff, con due giornate d’anticipo. Contro il Derthona è stata una prodezza difensiva di Biligha a consegnare il referto rosa a Trento. Alviti ha commentato così la stoppata del suo grande amico oltre che compagno di squadra.

Paolino ci ha messo una bella pezza. Siamo grandi amici. Lui è grande e grosso ma un bonaccione come pochi. Così gli ho dato quel soprannome che gli calza a pennello. Quan­do ho visto Dowe andare verso canestro e con la coda dell’oc­ chio la manona di Paolino mi sono detto: è fatta. E così è stato. Lui è come una polizza eterna sulla vita.

“Dado” ha risposto anche alla domanda riguardante il suo futuro e la permanenza a Trento. Nell’estate aveva firmato un biennale lo scorso 10 luglio 2023.

Prematuro parlarne e non è certo il momento adat­to. Abbiamo tre partite diffi­cilissime: Napoli in trasferta, Pistoia in casa e chiuderemo a Bologna contro la Segafredo. Questo è il momento in cui le energie di ognuno devono es­sere solo sul campo. Al futu­ro il club e ognuno di noi pen­serà il più tardi possibile.

Sull’andamento della stagione Alviti ha commentato così:

Vogliamo i playoff, sarebbe­ro una medaglia da appunta­re sul petto di una stagione molto buona. Abbiamo gioca­to, per larghi tratti, un ottimo basket, quello che piace a co­ach Galbiati, fatto di intensi­tà in difesa e responsabilità in attacco. Il lavoro, come sem­pre, paga e se anche abbiamo passato un momento complicato siamo riusciti a venirne fuori.

EuroCup, la causa dell’andamento ondivago?

Noi non giochiamo in una città con un aeroporto vi­cino. Solo per raggiungere il punto d’imbarco ogni volta ab­biamo dovuto viaggiare perpiù di due ore. C’è chi, come me, aveva esperienza della fa­tica che si accumula in Europa e chi era all’esordio. Però cre­do che siamo riusciti a giocare sempre a testa alta, togliendo­ ci anche soddisfazioni. Certo, è inevitabile, un po’ di ener­gie si disperdono, ma l’espe­rienza che si accumula è fon­damentale. Magari sarà quella che farà la differenza per arri­vare ai playoff.

 

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