Dopo la cerimonia di premiazione sul parquet della Uber Arena, è la zona mista post Real Madrid-Panathinaikos a veder transitare giocatori e staff dei Greens di Ataman. In esclusiva ai microfoni di Backdoor, ecco alcune sensazioni sulla EuroLeague Final 4 del Pana, raccontate da Aleksander Balcerowski.
Ieri parlavamo di quanto foste una squadra con tanti volti in grado di prendersi il palcoscenico. Anche una finale dall’inizio complicato, col Real che faceva stunt molto aggressivi sul P&R centrale, ha dimostrato che per entrare in ritmo e ribaltare l’inerzia ci sono voluti tutti.
Specialmente nel primo quarto il Real è entrato in campo estremamente aggressivo, in difesa e soprattutto in attacco. Hanno messo praticamente tutti i tiri che han preso! La nostra difesa perimetrale è stata sciatta nei primi 10′, ma ogni quarto successivo ha visto un aumento progressivo della nostra fisicità e del nostro sforzo per contenere le iniziative dal palleggio.
Ci ha aiutato tantissimo: il Real non ha più preso tiri aperti per un quarto, e quando li ha ritrovati aveva perso ritmo e fiducia. Li abbiamo tenuti a 7 punti nel terzo quarto, è qualcosa di incredibile! Il Real è la miglior squadra in Europa… o meglio, lo era (ride, ndr)!
Qual è il segreto di uno staff, guidato da coach Ataman, capace di tenere tutti sulla stessa lunghezza d’onda e trovare sempre la risorsa giusta al momento giusto, nonostante periodi in cui si era sfruttata di meno? Un esempio della finale è Vildoza, non giocava da 3 partite ma ha messo una tripla cruciale…
Siamo professionisti, fa parte dei nostri doveri il farci trovare pronti quando è richiesto. Ognuno di noi è sempre stato a piena disposizione, anche emotiva, per aiutare la squadra. Luca (Vildoza, ndr) è stato bravissimo a cogliere l’occasione, ma non avevo dubbi potesse farlo.
Prima cosa che farete per festeggiare, al ritorno ad Atene?
Top secret! (ride, ndr)