La firma di Luca Muleo è passata, per l’ennesima volta, colpevolmente inosservata. D’altronde, quando il CEO della Virtus Luca Baraldi rilascia dichiarazioni sui quotidiani oscura chi sia effettivamente il giornalista coinvolto nella conversazione e focalizzare le attenzioni sul contenuto delle frasi, non tanto sul perché queste vengano poste e sul perché si decida di utilizzare un tono invece di un altro. Si parte quindi dal giornalista che ha firmato e legittimato le parole dell’amministratore delegato virtussino, per rendere merito al lavoro di un professionista e perché, inevitabilmente, le risposte di Luca Baraldi spostano l’attenzione su altre figure rispetto all’intervistatore. Chi pensava che il rapporto tra la Virtus Bologna, tramite nello specifico la figura di Luca Baraldi, e Sergio Scariolo potesse essere gestito unicamente dal silenzio delle aule dei tribunali, si è purtroppo sbagliato. Tramite le colonne del Corriere dello Sport, Baraldi ha così menzionato nuovamente il coach bresciano – che, giova ricordarlo, è ancora sotto contratto con la Virtus Bologna – in merito alle considerazioni fatte dal coach della Spagna in estate sul roster, per la cui costruzione e fondamenta è lo stesso Banchi ad averne più volte ricordato l’importanza. Così il CEO della Virtus, in alcuni estratti:
“Non siamo straccioni ma persone serie. Avevamo un’idea di progetto tecnico, pensavamo fosse buona, e che bastasse qualcuno che ci credesse per ottenere risultati“: occorre ricordare che nelle conferenze stampa che Baraldi menzionerà più avanti nell’intervista Scariolo non ha mai dubitato del progetto tecnico, anzi apprezzando la chiarezza della società nel sottolineare il cambio di prospettive economiche per il mercato estivo ed evidenziando sì la necessità di un miglioramento diffuso per mantenere l’efficienza offensiva garantita da Teodosic sino al giugno 2023 ma anche una migliore qualità difensiva globale.
“[Scariolo, ndr] è un grandissimo professionista, come tutti aveva le sue opinioni e le ha manifestate pubblicamente, sull’operato della società e sul roster. […] Abbiamo passato una bruttissima estate. Quelle due conferenze stampa hanno fortemente penalizzato l’immagine della società e toccato tutte le persone che lavorano qui. Se ci sono cose da chiarire bisogna farlo in privato. Ma questa società ha sempre dimostrato di non farsi condizionare da nulla“: la stessa società che ha dichiarato pubblicamente che avrebbe assunto Walter De Raffaele se non fosse stato per le “richieste dei tifosi” critica la modalità con cui Sergio Scariolo ha reso manifesti i propri giudizi sull’operato estivo? La stessa società che sostiene di voler chiarimenti in privato e non a mezzo stampa si serve del mezzo stampa stesso per screditare ulteriormente un proprio dipendente senza che questo abbia più parlato dell’argomento?
“Credevamo nella bontà del roster, che d’altronde era stato costruito assieme a Sergio. L’idea è stata avere al timone un allenatore che credesse nel valore della squadra. Banchi era entusiasta dal punto di vista tecnico, ancor prima che economico“: la mancanza di fiducia nel progetto da parte di Scariolo, menzionata in precedenza da Baraldi, era quindi nel progetto tecnico o nelle prospettive economiche nel medio periodo della Virtus?
“Il frutto [l’acquisto di Zizic, ndr] di ciò che è accaduto in estate, quando è stato fatto passare, non dalla proprietà, il messaggio di una società allo sbando“: con un sorriso amaro, si potrebbe far presente a Luca Baraldi che sembra che Ante Zizic sia arrivato alla Virtus grazie a Sergio Scariolo. Perché Luca Banchi, in estate, non c’era.