Barcellona-Olimpia, l’insostenibile leggerezza delle guardie: EL GamePlan

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Barcellona Olimpia

L’Olimpia Milano torna alla vittoria in Eurolega battendo il Barcellona per 86-90. La grande prova dei suoi esterni guida gli uomini di Messina a un successo inatteso alla vigilia ma che nei fatti è del tutto meritato dai biancorossi. Le grandi prove di Hall e Flaccadori hanno indirizzato la partita nel secondo tempo. Al Barcellona non sono bastate le prove di Kalinic e Vesely per vincere la sfida.

Pick and roll e come non difenderlo

Come è lecito aspettarsi in una partita di basket moderno, il pick and roll è stato la chiave che ha permesso all’Olimpia di vincere sul campo del Barcellona. 1,545 ppp il dato numerico che salta all’occhio, contro i 0,935 ppp stagionali.

Entrando ancora più nello specifico, quello che salta all’occhio è la produzione di Shields e Hall in questo aspetto con rispettivamente 1,6 ppp e 2,143 ppp. Numeri elevati per le caratteristiche dei giocatori.

In avvio la scelta difensiva del Barcellona su Shields è quella di uscire forte sul pick and roll, andando quasi a raddoppiare con l’idea di togliere presto dalle mani del danese il pallone, fare tag dal lato debole per chiudere la rollata e concedere il tiro dall’angolo.

Problemi di esecuzione perché il raddoppio viene portato con tempi e angoli sbagliati e la palla esce troppo facilmente. Nel primo tempo l’Olimpia punisce sistematicamente da fuori queste rotazioni sbagliati.

Scelta analoga su Hall, ma in questo caso il grosso delle difficoltà della difesa del Barcellona arrivano dalla brutta serata di Satoransky e dai limiti di Laprovittola. In entrambi i casi faticano a contenere l’1 vs 1 dell’esterno biancorosso, andando sotto già sul pick.

Pick and roll e come non difenderlo pt2

Una delle poche cose che non ha funzionato nel corso della partite per la difesa di Milano è la difesa del pick and roll quando in campo era presente Vesely. Il giocatore ceco ha prodotto 1,429 ppp per possesso dalle situazioni di short roll ed è stata una costante spina nel fianco della difesa milanese nel corso dei 40 minuti.

L’Olimpia decide di fare contenimento sui pick and roll, sia sulle soluzioni centrali, sia sulle situazioni laterali. Il giocatore del Barcellona è perfetto nel giocare in quella zona di campo che si crea tra il difensore del bloccante che rimane a metà e il difensore in aiuto dal lato debole. Sempre in visione per una linea di passaggio che ha portato a tiri comodi o letture per l’attacco del Barcellona.

Situazione che alla fine non pagherà grossi dividendi al Barcellona per la brutta serata degli esterni, ma che ha comunque messo in difficoltà signor difensori come Melli e Hines. Parliamo di un giocatore in grado di stare al pari dei nomi appena citati per QI cestistico e letture.

Effetto Flaccadori

L’assenza di Lo gli regala il quintetto e ampio spazio di utilizzo e lui risponde presente contro una delle avversarie più pericolose. Nel complesso sta giocando una buona stagione ma ieri ha probabilmente toccato il picco più alto della sue esperienza milanese fino a questo punto.

Serata da 15 punti in quasi 33′ di utilizzo, nonostante lo 0/3 da fuori. Questi i freddi numeri. Ma in quale specifico aspetto l’ex Trento ha fatto la differenza: gli isolamenti.

Soprattutto nel secondo tempo, quando la difesa si è concentrata maggiormente su Shields, lui è stato il giocatore che più spesso ha tolto le castagne dal fuoco all’attacco di Milano insieme a Hall. Tornando ai freddi numeri, notiamo 1,333 ppp per tutte le situazioni di ISO. Cifre significative considerando che ha tirato poco e male da tre e ha concluso maggiormente dalla media distanza.

il momento chiave è il terzo quarto quando Milano capisce di avere un possibile mismatch a proprio favore e gioca una serie di pick and roll con l’uomo marcato da Parra per forzare il cambio. Il giocatore italiano capisce che il giocatore del Barcellona non ha il passo per tenerlo e lui è bravo a mettere a referto quei punti che nel terzo quarto limitano i danni con i padroni di casa nel loro momento migliore.

Dove vai se Laprovittola non ce l’hai ?

Una delle costanti di serata è sta la difficoltà offensiva del Barcellona nel punire la difesa di Milano sulla metà campo. Padroni di casa letali in transizione con 1,909 ppp ma che annacquano tutto con 1,063 mediando anche con la difesa a metà campo.

Uno dei pochissimi giocatori catalani in grado di venire fuori dalle secche, almeno in determinanti momenti, è Laprovittola. Entra a fine primo quarto con la squadra già in difficoltà ed è il primo a dare una scossa.

Preso in consegna da Tonut, parte subito con due accelerazioni che lasciano sul posto il giocatore in maglia Olimpia. Grimau, nella prima parte della gara, gli chiede di iniziare l’azione lontano dalla palla per sfruttare i blocchi stagger e uscire in movimento per poi attaccare successivamente. Set che il Barcellona fa come pochi e che paga grossi dividendi.

Nel secondo tempo diventa sempre più centrale sfruttando il pick and roll sia in situazioni di transizione, sia a difesa schierata. Continuano le difficoltà di Tonut e Flaccadori nel contenerlo e lui ne approfitta.

Milano continua a fare contenimento sui pick and roll, lui gioca in quella terra di mezzo tra il pick e il difensore in drop con i suoi tempi che mandano fuori giri tutti. Chiuderà con 1,231 ppp la sua partita ma alla fine risulterà troppo solo nel reparto esterni per vincere.

Alla lunga ai padroni di casa sono mancati i contributi di Satoransky e Abrines per provare a vincere contro una squadra in ottima giornata.

E alla fine arriva Melli

La partita di ieri sera ci ricorda che forse Melli non è solo uno straordinario difensore, ma un giocatore a tutto tondo che in attacco difficilmente fa le scelte sbagliate. Nella partita di Barcellona chiude con 16 punti salendo di livello offensivo nel momento in cui la squadra aveva bisogno anche di un apporto offensivo. 

Soprattutto nel primo tempo, Melli e la sua mobilità mettono in grossa difficoltà Hernagomez, punendolo prima con un tiro da fuori, poi attaccandolo dal palleggio. Il Barcellona prova a essere aggressivo sul pick and roll ma il centro spagnolo fatica a recuperare la posizione sui movimenti del giocatore di Milano, regalandogli spazio di manovra che vengono sfruttati perfettamente dal lungo milanese.

Questo lavoro ai fianchi condiziona il Barcellona perché Grimau è costretto a ridurre l’utilizzo della sua star a favore di un ben più mobile Vesely. Ha ottenuto una maggiore mobilità difensiva, ha dovuto però rinunciare alle ricezioni profonde che Hernangomez assicura.

Il difficile equilibrio tra attacco e difesa.

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