Essere anti-sistema riesce facile nei giorni attuali. Non allinearsi al sistema porta subito il soggetto alla berlina, a dover pesare le proprie parole e – come nel caso che tratteremo – a ricevere anche delle multe salate per aver detto semplicemente la verità. La policy della NBA ha imposto un rispetto totale per i tifosi, a cui chiede comportamenti sani dentro e fuori delle arene, ma al contempo vuole che lo spettacolo sia tutelato anche dall’interno delle squadre, quasi condizionando le scelte di coach e staff, almeno per ciò che riguarda la regular season. Qual è la direzione? Cosa c’entra Doc Rivers?
L’ ANTEFATTO: KAWHI RIPOSA IN BACK TO BACK
Situazione di back to back per i Clippers. Salta la gara con i Lakers (persa) per giocare quella con gli Spurs, stessa cosa qualche sera fa con i Bucks, con i Clippers che perdono da Giannis e compagni. Il report dello scout NBA recita: giocatore in fase di recupero dai problemi al ginocchio. Tutto vero, perchè è risaputo che fin dalle Finals dello scorso anno, l’MVP soffre di qualche problema che non si può risolvere nel breve termine, per cui ha necessità di non sforzare con gare così ravvicinate l’arto. L’NBA che, per tutelare spettacolo e tifosi che pagano il biglietto, ma anche e soprattutto i network televisivi già privati sia del secondo confronto stagione tra Kawhi Leonard e LeBron James, ma soprattutto della sfida con Antetokoumpo, ha previsto che non sia previsto il riposo ingiustificato – quello di Popovich e degli Spurs di qualche stagione fa – ha analizzato la cosa col solito dettaglio.
Il giocatore ha un problema, non si sta violando la regola, Kawhi può riposare sonni tranquilli. La gara è finita, arriva Rivers in conferenza stampa e in un passaggio cita:
Leonard non è mai stato meglio.
Cade il velo di Maya e la NBA va su tutte le furie, multa salatissima da 50.000 $ per aver violato il protocollo dei riposi sistematici e di qui la domanda: dove sta la verità? Ma soprattutto: davvero la NBA preferisce multare per una frase ambigua – e che è in netto contrasto sì con il report prepartita – piuttosto che andare effettivamente a tutelare la salute di un giocatore che, se magari sottoposto a uno sforzo eccessivo – rischia di raggiungere Durant, Thompson, Curry, George ed Oladipo nell’elenco degli out a tempo indeterminato?
DOC RIVERS: MAI ALLINEATO AL SISTEMA…
Per uno a cui il soprannome “Doc” lo ha dato Rick Majerus, coach sicuramente unico nel suo genere con cui ha avuto evidentemente modo di interfacciarsi, di certo dire la verità non è un problema. Ha criticato apertamente il nuovo sistema del VAR nel mondo NBA, ossia la coach’s challenge nel finale di gara, ha detto spesso cose che non era lecito dire ma che tutti pensavano e ha criticato i nuovi team fatti di sole stelle. Se ci aggiungiamo l’arpeggio estivo a Kawhi Leonard, che ha aperto la solita procedura di tampering, che nella NBA attuale significa al tempo stesso stregoneria ma anche religione, il cerchio è completo.
Rispetto alla polemica, ha poi preferito non rispondere ad altro per evitare di aggravare la sua posizione, ma Leonard, che nella successiva gara ha giocato, ha parlato al posto suo, tenendo indubbiamente al suo coach e partendo con un perentorio disinteresse per i media e i social. Non che ci si aspettasse altro. Le parole del ragazzo ex Spurs e Raptors, hanno voluto ripercorrere il nuovo standard NBA, che sembra non avere un sincero interesse per la salute dei giocatori ma solo per il business show. E’ questo il futuro per la lega di Adam Silver?