Champions League: la presentazione dei playoff

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Champions League

Partono stasera i playoff della Basketball Champions League targata FIBA. Andiamo a conoscere meglio le partecipanti, vedendo nel dettaglio tutti gli incroci che porteranno alla Final Four di maggio.

LE ALTRE: IL DERBY AEK-PAOK SVETTA, OCCHIO AL BESIKTAS, HAPOEL E TENERIFE DESTINATE ALLO SCONTRO

Negli altri accoppiamenti l’occhio non può che andare al derby greco tra AEK Atene e PAOK Salonicco, anche solo per l’ambiente in cui si giocherà. I campioni in carica hanno disputato una regular season da protagonisti, mettendo in fila Hapoel Gerusalemme e Brose Bamberg grazie a una difesa arcigna (98.9 il rating) e a un roster assortito e profondo, dove Vince Hunter sotto canestro (18,7+7,8 rimbalzo) ha giocato da MVP della competizione. Il PAOK, risolti apparentemente i problemi finanziari, con Phill Goss e Will Hatcher che erano rientrati negli USA per mancati pagamenti, proverà a fare il colpaccio sfruttando la propria pericolosità sul perimetro: 45,2% da tre punti di squadra in regular season, nettamente il miglior rilievo del torneo.

Dall’altra parte del tabellone sembra segnato lo scontro ai quarti tra l’Hapoel Gerusalemme di Amar’e Stoudemire e Tenerife, probabilmente le due migliori squadre della regular season insieme all’AEK. Gli israeliani se la vedranno con il Neptunas Klaipeda, uscita da terza nel girone della Virtus Bologna. Squadra spigolosa, tenace, ma con poco talento a disposizione quella lituana, che si regge ancora sulle magie del 36enne Tomas Delininkaitis (13,6 punti col 52% da tre) e sui muscoli di Jerai Grant (15+8,6 rimbalzi) sotto canestro. Scontro impari contro un Hapoel attrezzato come forse nessun altro in ogni reparto: dalla leadership di James Feldeine, al carisma di Stoudemire, passando per la varietà di opzioni che offrono i vari Chris Johnson, Da’Sean Butler, J’Covan Brown e Josh Owens, fino all’esperienza di due vecchie volpi come Lior Eliyahu e Yogev Ohayon.

Amar’e Stoudemire, stella dell’Hapoel (foto by FIBA)

Tenerife, invece, incrocerà quella che è stata la sorpresa del gruppo D della Virtus Bologna, il Promitheas Patrasso, che a lungo ha lottato per il primo posto, salvo finire in calando e chiudere quarta solo per via della classifica avulsa. Squadra da ritmi elevati quella greca (nona per pace, con 73,4 possessi per incontro), che punta molto sull’esuberanza di Rion Brown, guardia da quasi 15 di media col 47% dal campo, e l’atipicità di Tony Meier, ala di 2.08 che tira col 50% da tre punti, fondamentale su cui tutta la squadra fa grande affidamento (oltre 26 tentativi a partita). Anche qui, però, Tenerife appare squadra di tutt’altro spessore. Miglior attacco del torneo (122 di rating offensivo) e terza miglior difesa (99 di rating difensivo), l’Iberostar, per il livello della competizione, è una vera e propria corazzata. Guidata dall’impatto sotto canestro dei vari Saiz, Colton Iverson e Tim Abromaitis, ha un roster infinito su cui coach Txus Vidorreta spalma sapientemente i minutaggi (nessuno oltre i 22 di media). La gara di Patrasso porta certo insidie, ma in casa Tenerife ha vinto con una media di oltre venti punti di scarto in regular season.

In ottica Virtus Bologna, attenzione al Besiktas, potenziale avversario nei quarti di finale. I turchi sono partiti malissimo, ma dispongono di un roster di assoluto livello (Jason Rich, Phil Pressey, Ivan Buva, Robin Benzing, Kenan Sipahi) allenato da Dusko Ivanovic, che da qualche mese a questa parte sembra aver trovato la quadratura del cerchio. Già avversari dei bolognesi nel gruppo D, hanno vinto al Paladozza a fine gennaio e hanno un ottavo di finale non impossibile contro i francesi del Nanterre. Squadra molto dotata offensivamente, che porta cinque uomini in doppia cifra media e tira col 57% di effective field goal di squadra (terza in Champions League), ma al contempo abbastanza vulnerabile in difesa e che ha mostrato alti (vittoria sul campo della Reyer) e bassi (sconfitta contro i cechi di Opava) nel corso delle gare disputate fin qua.

Dusko Ivanovic, titolare di una della capigliature più originali del basket europeo (foto by FIBA)

L’eventuale quarto di finale per la Reyer, invece, sarà contro la vincente di Murcia-Anversa. Due squadre sorpresa, anche se in modi diversi. Gli spagnoli, a fronte di una cammino veramente negativo in ACB (6-15), hanno dominato il proprio girone europeo, chiudendo con una sola sconfitta. I belgi, invece, sono partiti dalle qualificazioni estive, eliminando Cantù in finale, guadagnandosi il pass per la post season grazie al quarto posto conquistato nel girone C, forse il più duro dei quattro. I favori sono tutti per Murcia e la sua difesa (pazzesco il 93.7 di rating difensivo prodotto sin qua), ma occhio alla leggerezza con cui potrà giocare Anversa, ottimamente allenata da Roel Moors, giovane coach già vice della Nazionale Belga.

Chiude il quadro l’ottavo tra Bamberg e Banvit. I tedeschi sono stati una parziale delusione fin qua, finendo terzi nel girone di ferro con Hapoel e AEK. A fronte di un roster di assoluto valore (Tyrese Rice, Nikos Zisis, Ricky Hickman), il Brose spesso non ha convinto, perdendo più di quanto fosse lecito attendersi. Il Banvit, invece, ha fatto il suo, guadagnandosi il secondo posto nel girone di Avellino grazie a un basket ad alti ritmi (75 possessi per incontro), sospinto sul perimetro da Gary Neal e McKenzie Moore e sotto canestro da Jordan Morgan e DJ Shelton.

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n.fiumi
Classe 1985, bolognese di nascita. Folgorato da Danilovic, ammaliato da Ginobili, tradito da Abdul Gaddy. Incidente che mi ha portato a valutare le cose in maniera più disincantata. Classico esempio di paziente affetto dal "Disease". La vita è troppo breve per vedere brutto basket ma, se non c'è altro, il campionato ungherese resta un'ottima opzione.