BCL: Saragozza dice 105 e mette Sassari spalle al muro, le pagelle

333
Sassari
Foto da Facebook Dinamo Sassari

Dopo la pesante sconfitta in Germania il Casademont Saragozza riparte scollinando quota cento contro la Dinamo Sassari per 105-88. Una vittoria che ricalca fedelmente il canovaccio della gara d’andata e che mette gli andalusi in una condizione di assoluto vantaggio sulle rivali, visti tre successi già in saccoccia. Rimane invece ferma al palo con un record di 0-3 la squadra di Pozzecco, già chiamata al dentro-fuori giovedì in casa del Bamberg. Al “Pabellon Principe Felipe” gli isolani non riescono a difendere un eccellente primo quarto chiuso sul 20-31. I ragazzi di coach Hernandez rimontano immediatamente e staccano la Dinamo in più riprese, prima di dilagare nel finale. Ottima prova corale di Saragozza, che chiude con sei uomini in doppia cifra (top scorer Ennis a quota 18) e il 59% dentro l’arco. Per Sassari 17+9 a testa del duo Happ-Bilan.

Casademont Zaragoza

R. Sulaimon 7: per certi versi ricalca a carboncino la gara dell’andata debordando nella ripresa. Rimane un play di lusso per la categoria, considerata la struttura fisica e la rapidità d’esecuzione. Da migliorare la percentuale lontano dal ferro.

J. Barreiro 5: Dr Jekyll e Mr Hyde, in quest’ultima versione nel senso che si nasconde dalla partita senza mai riuscire a incidere.

E. Harris 7.5: impressionante il rapporto punti/minuti (17 in 18′) oltre all’abilità di leggere in anticipo l’evolversi dell’azione. In difesa è limitato dai falli, dovendo sopperire alle lacune del sodale Wiley.

N. Brussino 7: rende al meglio quando il Casademont riesce ad accelerare nelle praterie, mentre a difesa schierata si accontenta di scelte comode trovando gloria nel finale. Solita iena nella meta campo difensiva.

J. Fernandez sv: un canestro e un rimbalzo offensivo in 95 secondi.

A. Font sv: fa addirittura meglio del compare con una bomba alla causa.

R. Benzing 6: nonostante un tabellino luminoso deve rifugiarsi spesso lontano dal ferro, dove è più furbo a eludere la marcatura di Happ. Regge in retroguardia senza soffrire.

R. San Miguel 7: bravo a condurre la rimonta del secondo quarto che colma il gap con la Dinamo, piazza un paio di assist davvero pregevoli (8 totali). Manca sempre un po’ di responsabilizzazione al tiro, in compenso è un arma tattica davvero essenziale per coach Hernandez.

J. Wiley 6.5: dopo aver preso ceffoni dal duo Bilan-Happ, ferito nell’orgoglio, si scuote in campo aperto esaltando le sue doti atletiche. Tanti i margini di miglioramento, sia tecnici che mentali.

D. Ennis 7: va a nozze con una retroguardia così malleabile come quella sarda, specialmente quando gli spazi si dilatano (top scorer a quota 18). Le buoni attitudine in fase difensiva gli potranno valere un club di prestigio nell’immediato futuro.

T. Hlinason 5.5: pasticcia parecchio quando chiamato sul parquet, compreso il groppone di falli che lo elimina dalla gara quasi subito.

J. Garcia sv: entra in alcune fasi strategiche per preservare la front-line andalusa.

 

Dinamo Sassari

M. Bilan 7: contro centri dalle caratteristiche simili, come Hlinason, scatena la sua tecnica, tutt’altra storia quando i lunghi sono dinamici, come Wiley, può solo osservare impotente. Non fa comunque mancare il suo apporto (bottino di 17 punti, ex-aequo con Happ), anche in difesa sui cambi.

K. Treier sv: breve comparsata più che altro per riassaggiare il campo.

M. Chessa 6.5: ai limiti della perfezione nei primi venti minuti, quando sbaglia pochissimo (5 assist per lui). Poi sale in cattedra Sulaimon e la serata vira rapidamente al complicato. Difficile pretendere di più in queste condizioni.

F. Kruslin 6: un passo indietro rispetto alle ultime uscite, meno incisivo al tiro e ancora protagonista di alcuni errori che cominciano a essere imperdonabili.

E. Happ 7.5: l’ex-Cremona è ormai perfettamente integrato nel sistema Pozzecco e rende molto di più in connubio con Bilan. Difensivamente cerca di far valere le qualità comparabili ai lunghi di Saragozza, prima di alzare bandiera bianca al culmine dello sfinimento.

J. Burnell 6.5: cominciano a mostrarsi evidenti gli inevitabili segnali di stanchezza e nervosismo. D’altronde non può essere altrimenti giocando quasi 40 minuti filati face-to-face con un cliente scomodo quale Brussino.

E. Bendzius 7: continua il percorso di reinserimento dopo l’infortunio per il lituano. Intelligente nell’avvicinarsi a canestro nelle battute iniziali, poi soffre le maglie più serrate degli andalusi non trovando più il fondo della retina.

L. Gandini sv: giusto un minuto per preservare il comparto falli dei lunghi.

S. Gentile 6.5: così come per Burnell è davvero difficile gestire con lucidità tutti i possessi, sia offensivi che difensivi. Non fa mancare la solita tenacia quando si tratta di allungare una mano per strappare il pallone.

L. Sanna sv: appena sei secondi in campo senza riuscire a concludere.

C. Martis: n.e.