Senza Della Valle, forfait dell’ultimo momento, Brescia sovrasta nettamente una brutta GeVi Napoli e le manda un chiaro messaggio in vista dei quarti di finale di Coppa Italia in cui le due formazioni si ritroveranno faccia a faccia.
Gli uomini di Alessandro Magro dominano in lungo e in largo, concedendosi di tirare il fiato nel solo terzo periodo e facendo sfoggio di una circolazione di palla di altissima qualità, tanti gli extra pass per trovare l’uomo con il tiro migliore, al punto che fattura un 8/17 dall’arco nel primo tempo in cui forza appena un tiro.
La gara è indirizzata presto, dopo la tripla di Brown (12 per lui) che muove per la prima volta il tabellone, la Germani piazza un parziale di 24-2 che stronca le velleità partenopee. Napoli riesce a rientrare più volte fino al -15 ma è sempre respinta dalla pronta replica bresciana.
Assente ADV, CJ Massinburg ha preso il timone della squadra segnando con continuità dall’arco (5/8) e facendo male alla difesa avversaria anche quando attacca il pitturato.
Il coach bresciano spiega il segreto della sua Germani in conferenza stampa: “Il fatto che Semaj Christon, uno che faceva 17 punti di media, abbia come primo pensiero far segnare i compagni è la dimostrazione del fatto che ho giocatori che vogliono essere allenati”.
Di tutt’altro tenore le parole di Milicic: “Niente scuse, ho sbagliato io nel preparare la partita, hanno sbagliato i miei giocatori, non li ho motivati a dovere. Tornati a casa dovremmo guardarci allo specchio e vedere degli uomini, non succederà stasera, in primis a me”.
La GeVi vive di piccoli sussulti, Sokolowski si prende le responsabilità che altri scaricano, le cifre si aggiustano quando la gara è ormai andata.
GeVi Napoli
Ennis, 6: sfiora la doppia doppia con 17 punti e 9 assist ma costruisce le proprie cifre troppo tardi. Nel primo tempo è in balìa degli avversari come e più dei compagni e sta alla larga dal pitturato. Quando ci va, Bilan e compagni di reparto lo oscurano.
Brown, 5,5: inizia la gara con una bomba, ma è solo un’illusione. Delle successive 8 ne mette a segno soltanto una, raggiunge la doppia cifra a cronometro fermo. In flessione.
Sokolowski, 6,5: almeno vede più canestro degli altri quando la partita è ancora da giocare, può poco di fronte alla netta superiorità avversaria ma non fa mancare la sua grinta.
Zubcic, 4,5: le sue cifre le costruisce a buoi già scappati, nel primo tempo sparacchia senza soluzione di continuità, al punto da irritare anche un furibondo Milicic che lo richiama in panchina per lungo tempo. Disperso.
Owens, 5: contro Bilan e Cobbins si fa vedere solo a sprazzi, s’intestardisce nel tiro da 3 che non gli verrebbe neanche male ma non è la sua principale caratteristica. Vola decisamente basso.
Pullen, 4: l’ex Barcellona e Virtus non conosce mezzi termini, o sontuoso o deleterio. La giornata è di quelle storte, non riesce quasi mai a battere l’avversario sul primo passo, quando ci riesce arrivano le manone dei lunghi della Germani a porre fine ad ogni sua velleità.
De Nicolao, 6,5: si danna l’anima in difesa ed è il motore del miglior momento di Napoli nel terzo quarto. Non è un caso che sia l’unico, a parte il giovane Sinagra, con plus/minus positivo. Quando parte in quintetto alza subito l’asticella dell’intensità difensiva, stavolta comincia in panchina e Napoli è fuori dal match ben prima della fine del primo quarto.
Lever, 5: la mira è sbilenca, a rimbalzo è impalpabile, Milicic lo richiama presto in panca.
Sinagra, 6,5: trova i suoi primi 2 punti in Serie A, paste per tutti, ma soprattutto ha un buon approccio sia difensivo che offensivo.
Ebeling, NE
Mabor, NE
Bamba, NE
Germani Brescia
Christon, 7: l’orgoglio di Alessandro Magro offre una prestazione di grande efficacia al tiro (6/9 dal campo) e di sapiente regia, in difesa chiude le vie d’accesso all’area a Ennis.
Massinburg, 8,5: a sorpresa parte in quintetto per Brescia, complice il forfait di Della Valle all’ultimo istante, ciò che non sorprende è il dominio che ha sulla partita. Puntuale come un orologio svizzero nel farsi trovare in angolo, offre anche intensità difensiva, prestazione a tutto campo.
Petrucelli, 5,5: anche lui parte in quintetto, un bel modo di festeggiare il ritorno in Nazionale. Nei 19′ in campo, tuttavia, appare sottotono e più falloso del solito.
Akele, 6: la grande prestazione offerta contro Trento gli vale la partenza in quintetto e lui si fa subito trovare pronto. Con il passare dei minuti offre qualche scampolo di riposo a Kenny Gabriel profondendo in difesa il suo massimo sforzo.
Bilan, 7: non ruba l’occhio in attacco dove si limita all’ordinaria amministrazione, comanda a rimbalzo sovrastando sia Owens che Zubcic, quando il suo connazionale viene schierato da 5. Dalle sue parti gli avversari trovano solo manette, uno sceriffo.
Cournooh, 8: una gara da sub, fattura 18 punti approfittando anche del fatto che – Magro dixit – talvolta gli avversari non si preparano su di lui. Nei tagli è preciso e puntuale e viene premiato da canestri praticamente senza opposizione.
Burnell, 6,5: fattura quando Napoli-Brescia è abbondantemente in cassaforte, in difesa fa la voce grossa anche con avversari più alti di lui.
Gabriel, 6: la tripla del nuovo +18 nel terzo quarto taglia le gambe ad una Napoli fragile quanto volenterosa. Nonostante il suo atletismo, gira a largo dal ferro.
Cobbins, 6: i suoi sono compiti prettamente difensivi, lui esegue con disciplina.
Tanfoglio, sv: qualche secondo per assaggiare il campo per il maggior talento delle giovanili di Brescia.
Porto, sv: due passi sul parquet professionistico.
Della Valle, NE