Cantù doma Vigevano, ma l’orologio è ancora da regolare

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Cantù
Hickey (foto di Pall. Cantù)

Già sicura del secondo posto al termine della prima fase del girone verde, l’Acqua San Bernardo Cantù supera in casa Vigevano per 90-73 e infila la quinta vittoria consecutiva dell’anno dopo il ko interno di fine 2023 nel derby con l’Urania Milano.

Come nell’ultima uscita al PalaDesio contro Agrigento, dopo un lungo equilibrio (57-58 alla terza sirena) all’insegna di tanto agonismo ma poca qualità, il successo pieno per Cantù è arrivato solo nel finale, quando Hickey e Baldi Rossi hanno deciso di caricarsi la squadra sulle spalle per chiudere definitivamente e saldamente la contesa. 30 punti e 7 assist in 35’ sono le statistiche che fanno brillare il tabellino da Mvp del folletto americano (sempre più coinvolto con l’ambiente tra selfie a bordo campo di fine incontro, braccia alzate a far salire i cori degli Eagles ed estemporanei high-five durante la partita agli spettatori di prima fila), mentre il capitano mette a referto un’altra partita da infaticabile leader con 15 punti e 5 rimbalzi in 38’ sul parquet. Unico neo nella prestazione di entrambi sono quelle percentuali non formidabili da oltre l’arco: 2/6 per Hickey e 3/10 per Baldi Rossi, in una partita in cui dalla lunga difetta però tutta l’Acqua San Bernardo con il 30% nelle triple (9/30).

Dubbio nostro, invece, sono proprio quegli alti minutaggi che coach Cagnardi è stato spesso costretto a richiedere alle sue due “colonne portanti” nella cinquina vincente: 32,6 minuti di media sul parquet nelle ultime cinque uscite per Baldi Rossi, 31,8 per Hickey, senza i quali Cantù fa spesso fatica a venire a capo della situazione. In termini assoluti non è un problema, perché la partita settimanale richiesta dal calendario lascia tutto il tempo per recuperare le energie, ma in chiave playoff sarà utile – se non necessario – riuscire a dare un po’ più di fiato ai due senza rischiare che l’inerzia della partita prenda una direzione opposta e contraria.

Durante la fase a orologio, che vedrà l’Acqua San Bernardo esordire in trasferta sul parquet di Orzinuovi di Grant Basile (clicca qui per l’intervista appena rilasciata a BDP), ci saranno poi anche altri meccanismi da regolare, a partire da quelli difensivi. Perché quando Cantù stringe le maglie, come nell’ultimo quarto contro Vigevano, i risultati sono praticamente immediati, ma il problema sta appunto nel fatto che in diverse occasioni – sempre come contro Vigevano – le frazioni iniziali vedono un’intensità difensiva decisamente ridotta rispetto a quella che la squadra dimostra poi di poter esprimere. E giocarsela ogni volta all’ultimo giro, contando sempre e solo sulle proprie doti di fondisti, è una mossa che può anche riservare brutte sorprese…

Per quanto siano dati statistici inconfrontabili, perché ottenuti contro avversari diversi, va poi annotato che il girone rosso vede tutte squadre dall’alta predisposizione difensiva: nello specifico, solo Nardò ha una media di punti subiti (83.1 a partita) superiore a quella di Cantù (79.9), mentre 73.6 è quella della capolista Forlì e addirittura 70.9 quella della Fortitudo Bologna. Avere più continuità nella protezione del proprio canestro sarà quindi un obiettivo da perseguire in generale, ma anche per tutelare la potenziale supremazia in attacco, dal momento che – sempre dando la tara alla comparazione di statistiche di gironi diversi – con 88.6 punti segnati a partita Cantù è al momento la squadra più prolifica di tutta l’A2 a eccezione di Trapani (91.3) e con una media nettamente superiore a quella delle due protagoniste del girone rosso (79.2 punti a partita per Forlì, 76.8 per la Fortitudo Bologna).

Dalle dichiarazioni fatte anche dopo il successo con Vigevano, coach Cagnardi pare comunque consapevole degli ingranaggi da sistemare per rendere Cantù un orologio di massima precisione, capace più avanti di segnare quell’attimo vincente che in Brianza attendono da tre stagioni. A noi tutti non rimane quindi che lasciar lavorare l’orologiaio e il suo staff, dando fiducia a un gruppo che contro Vigevano ha visto Nikolic come terzo uomo in doppia cifra (10), un Bucarelli al pieno servizio della squadra (9 punti, 5 assist e tanta difesa su Smith) al pari di Burns (9 punti, 5 rimbalzi) e un Young meno determinante del solito per un problema all’adduttore accusato in settimana ma comunque concreto (8 punti e altrettanti rimbalzi in 19′). Mentre un Moraschini non in perfetta forma ha pagato dazio anche sul fronte dei fischi arbitrali, uscendo per cinque falli (tra cui un tecnico) a due giri scarsi di lancetta dalla terza sirena, dopo aver messo insieme 5 punti e 3 rimbalzi in 12’. (Paolo Corio)

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