Caos Olympiacos: una situazione surreale

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Olympiacos

Se mi avessero chiesto un argomento che non avrei mai voluto trattare, avrei sicuramente risposto riferendomi a ciò di cui sto per parlarvi. Il “caso (anagrammando, va bene anche caos) Olympiacos” è una delle situazioni più imbarazzanti e confusionarie vissute nella storia del basket greco, e di conseguenza del basket europeo. Per sgrovigliare la matassa bisogna partire dal principio e per principio si intende circa 6 mesi fa, lo scorso febbraio.

IL FATTO

Inizia tutto durante l’accesissimo derby Oly-Pana del 13 Febbraio 2019, valevole per la semifinale di coppa di Grecia. All’inizio della partita vengono fischiati tre falli nei primi 28 secondi di gioco e, a quanto emerso in seguito, secondo i biancorossi ci sarebbe stato un favoreggiamento continuo durante tutto il primo tempo verso i Greens. La prima metà di gara si conclude 40-25 per il Panathinaikos, non sapremo mai come sarebbe finito l’incontro poiché gli uomini di David Blatt (lui e tutto il suo staff compreso) non si sono ripresentati al rientro dagli spogliatoi, in segno di protesta nei confronti dell’arbitraggio, perdendo così 20-0 a tavolino. L’episodio (e tutta la vicenda) è accompagnato dai vari sfottò della dirigenza del Pana, in particolare il patron Giannakopoulos lasciò delle mutande femminili di colore rosso sulla panchina lasciata vuota dai giocatori Reds, creando una scenetta che farà il giro del mondo.

LE CONSEGUENZE

Da quel giorno in poi, si è creata una reazione a catena di accuse e divieti. L’Olympiacos ha dichiarato che non affronterà mai più i rivali se ad arbitrare saranno arbitri greci, chiedendo, dunque, arbitri stranieri. Il Panathinaikos ha ricambiato con l’esatto opposto, affermando che sarebbero stati loro a non giocare se avessero arbitrato arbitri internazionali, in più gli arbitri della federazione si schierarono a favore del Pana, comunicando che si sarebbero ritirati qualora non fossero stati loro gli arbitri del prossimo derby. Una situazione, come è ben chiaro, che avrebbe scontentato almeno una delle parti coinvolte e sembrava chiaro come fosse l’Oly quella più “sacrificabile”. Innanzitutto poiché la polemica era partita proprio dai biancorossi, e in secondo luogo, un’eventuale mossa per accontentare la squadra del Pireo, avrebbe fatto storcere il naso, non solo agli altri elementi coinvolti nel caso, ma anche al resto dei partecipanti alla lega greca e ai membri della federazione, che di certo non avrebbero gradito dei favoritismi rispetto ad una squadra in particolare. In quel periodo, si era parlato anche di un ipotetico trasloco dell’Olympiacos verso leghe estere come la Lega Adriatica, ipotesi che non si è poi concretizzata vista la decisione del presidente Angelopoulos di sfidare l’HEBA (la federazione greca).

GLI SVILUPPI

Quando si parla delle due formazioni, di gran lunga, più forti del campionato, è inevitabile arrivare ad una resa dei conti. Quest’ultima arriva anche, relativamente, presto, in occasione di un’altra semifinale, ma stavolta valida per la corsa al campionato. Gli arbitri sarebbero stati, come era possibile immaginare, greci e quindi l’Olympiacos prese la fatidica decisione di rinunciare a giocare la serie di playoff, una scelta “che va oltre la diatriba con il Pana, ed è stata ragionata attentamente” a detta di Sfairopoulos, ex allenatore dei greci che li ha condotti due volte in finale di Eurolega. Inevitabile la contro-decisione della FederBasket greca, che ha optato per la retrocessione in A2 dei vice-campioni uscenti, provvedimento che sembrava diventato definitivo dopo che i ricorsi effettuati erano stati respinti.

IL PRESENTE

In verità, in questi giorni è venuto a galla di un incontro tra il Ministro dello Sport ellenico, Lefteris Avgenakis, e il presidente dell’HEBA, George Vassilakopoulos, nel quali si è parlato di cercare una soluzione per riportare l’Olympiacos nella massima divisione greca, soluzione ritenuta da entrambe le parti ideali, visto che ancora rimane vacante l’ultimo dei 14 posti disponibili (nel calendario figurante sotto il nome di “Team A”) per l’A1 del prossimo anno. Nonostante ciò, la possibilità di rivedere Spanoulis e compagni in prima categoria è solo una suggestione. La realtà dei fatti, parla, invece, delle dichiarazioni di Printezis che dice che giocherebbe con i suoi in qualsiasi serie, delle continue prese in giro del Pana che offre ai tifosi rivali il 50% di sconto sugli abbonamenti all’OAKA, e di un comunicato della società che parla della composizione di due squadre differenti (una per l’A2 e l’altra per l’Eurolega). Il mercato dell’Oly, infatti, non è stato più di tanto ostacolato dalle vicende nazionali, con firme importanti quali: Wade Baldwin, dall’NBA, Ethan Happ, interessantissimo rookie da Wisconsin, Kevin Punter, volto familiare visto come MVP delle finali BCL a Bologna, Brandon Paul, ex Efes, Augustine Rubit, reduce da una buona annata al Bamberg, Will Cherry, passato per la G League, e Mindaugas Kuzminskas, che lascia la città della Madonnina dopo le ultime annate. Roster decisamente competitivo, se pensiamo anche all’eventualità che si concentrino solo sull’Europa (lasciando una delle giovanili nella “squadra B”). La decisione della federazione, o della società stessa, si rifletterà sul futuro di tutto il basket europeo, ad esempio, se giocare l’Eurolega come unica competizione portasse buoni risultati, molte altre squadre potrebbero abbondare, per propria scelta, i rispettivi campionati, ipotesi già accennata dal Baskonia.