Ceci’s week: La firma con il Fener e un ruolo sempre più definito

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Probabilmente l’avvenimento più importante della settimana di Cecilia è avvenuto in Turchia, infatti, con un Tweet, il Fenerbahce ha annunciato di aver ingaggiato la giocatrice italiana per le prossime due stagioni. Zandalasini ritrova la compagna di nazionale e di club a Schio, Giorgia Sottana.

Arriviamo alla settimana Wnba, anche in questa, le Lynx hanno giocato tre partite: a Dallas, una partita tirata, vinta di 4 contro una squadra di media classifica (7-7 il record prima dell’incontro) e poi due in casa, di cui la prima è quella che meno ha rispettato il pronostico perché persa contro Indiana, alla seconda vittoria in 18 partite. La sconfitta, dettata da una pessima giornata al tiro delle padrone di casa, a cominciare da Moore e Fowles, 7-27 combinato al tiro per loro, determina la fine della striscia di 7 vittorie consecutive. Ultima partita della settimana è l’ennesimo episodio dell’infinita serie Lynx-Sparks, questa volta sono le ragazze del Minnesota ad avere la meglio, nonostante un’altra serata difficile per Maya Moore, Fowles, praticamente infallibile al tiro e Rebekkah Brunson, che stabilisce il record all-time di rimbalzi in WNBA trascinano alla vittoria le Lynx.

Questa, in numeri la settimana di Cecilia.

Domenica @ Dallas Wings 5 punti con 1-3 da 2 e 1-2 da 3, 1 assist e 3 rimbalzi in 16 minuti

Martedì vs Indiana Fever 5 punti con 1-7 da 2 e 1-2 da 3, 1 assist e 1 rimbalzo in 18 minuti

Giovedì vs Los Angeles Sparks 6 punti con 0-1 da 2 e 2-2 da 3 e 1 assist in 10 minuti

La rotazione è sempre più definita, Cecilia entra quasi sempre come sesta o settima della rotazione nella seconda metà del primo quarto per Maya Moore, poi rimane in campo all’inizio del secondo quarto giocando insieme a lei; dopo l’intervallo quasi sempre la rivediamo a metà del terzo quarto e per buona parte dell’ultimo. Ci sono stati due episodi particolari nella settimana che possono farci capire il suo impatto sul team. Il primo nella vittoria a Dallas, con il punteggio in bilico è rimasta in campo fino a 3 minuti dalla fine, segnando una tripla in uscita dai blocchi abbastanza importante nell’economa del finale. L’altro è stato all’inizio della partita con Indiana, quando, sul 2-10, non stava funzionando nulla per le Lynx e il solito cambio Moore-Zanda è stato anticipato a 6:30 dalla fine del primo quarto, segno evidente che la giocatrice italiana è considerata dallo staff un possibile crack in una partita, purtroppo poi nella singola situazione anche lei è stata trascinata nei problemi al tiro di tutta la squadra.

Anche il ruolo in campo è sempre più definito, aggiunge tiro ad un reparto esterni che non si trova particolarmente a suo agio con i piedi fuori dall’arco, con il suo 13-25 da 3 in stagione, infatti, Cecilia costringe le difese ad allargarsi per uscire su di lei e apre spazi in area. Proprio questo spiega anche un’altra parte, che sembra meno nobile, delle sue statistiche. Quando non è coinvolta nell’azione, per la posizione in campo, oltre che per le doti fisiche, è una delle più indicate a coprire la transizione avversaria, si spiegano così i numeri molto bassi a rimbalzo offensivo e, qualche volta, l’elevato numero di falli commessi.

Oltre ai tiri piazzati si stanno aggiungendo anche altre soluzioni al bagaglio di Zandalasini; qualche avventura in palleggio in caso di necessità e un’uscita in punta dopo che lei a sua volta ha bloccato orizzontalmente, questa tipologia di uscita sembra renderle molto facile mettere a posto i piedi in tempi brevi.

Ma soprattutto ho notato delle ottime letture sull’uno contro uno senza palla, fondamentali quando, per prevenire una sua ricezione e tiro le avversarie anticipano molto sulla linea di passaggio; si può ancora migliorare nella capacità di finire al ferro contro queste lunghe concretizzando il vantaggio preso, ma la strada è ottima.

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L.Maghini
Speaker del podcast sul basket europeo "3 and P". Impazzisco per le point forwards, mi piacciono i giocatori lituani, sperate non ne esca mai un Lituanoglu. Alleno per poter chiamare le difese come le sorelle di Coach Carter.

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