Chema de Lucas: Nella Liga strutture ed esposizione sono i segreti del successo

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Dopo Andrew Schlecht che ci ha parlato degli Oklahoma City Thunder, ritorna one-on-one, la rubrica che racconta tramite i suoi ospiti le realtà cestistiche viste da vicino, da chi le vive quotidianamente. Oggi parliamo di Liga Endesa e basket spagnolo con Chema de Lucas, uno dei più importanti giornalisti spagnoli, per lungo tempo contributor della rivista Gigantes Del Basket.
Con lui siamo andati a fondo sul perchè il basket spagnolo sia il migliore d’Europa.

BD: La Liga Endesa è il campionato più competitivo d’Europa. Quali sono secondo te i motivi?
CDL: Ci sono diversi fattori. Il primo è sicuramente la generazione di giocatori prodotti che probabilmente è superiore rispetto a quella degli altri paesi, il secondo è che il basket ha una grande tradizione in Spagna, una grande esposizione mediatica (scout tutte le settimane, le grandi squadre tengono d’occhio i nuovi talenti, ecc.) e questo porta i migliori a voler competere qui.
In ultima istanza è molto importante il coinvolgimento dei mass media e delle persone che vivono di sport, riempiono le palestre ogni weekend e trasmettono una grande passione all’ambiente e al gioco. La King cup è stata l’esempio: otto squadre in un palazzetto con tantissimi fan di diverse squadre che hanno coesistito senza problemi.

BD: Valencia ha costruito un’incredibile struttura per la sua cantera con tutto ciò che serve per il basket. Quanto credi che queste strutture influiscano sulla costruzione di grandi giocatori?
CDL: Credo Valencia abbia fatto un grande sforzo nella costruzione de L’alqueria del basket. Hanno lavorato molto per sviluppare i giovani talenti e ne hanno resi anche tanti dei gioctori di ACB, poi rivelatisi valori di scambio: Pierre Oriola e Pau Ribas ora a Barcellona, Joan Sastre uno dei protagonisti del titolo 2017, in questa stagione Alberto Abalde e Sergi Garcia dal Divina Seguors Joventut e Tecnyconta Saragoza, senza disdegnare alcuni stranieri come Hilnason.

BD: Il basket spagnolo è al top ed è un trend che sembra poter continuare anche in futuro. Oltre al grande lavoro sui giovani talenti, credi ci sia qualche altro segreto che magari viene poco considerato.
CDL: Difficile da dire. Abbiamo avuto una grande generazione dei 1980 che hanno scritto la pagina più importante della storia di basket spagnolo. Credo che i club e le scuole abbiano fatto un grande lavoro nel creare e consolidare giocatori creando le caratteristiche per poter essere protagonisti sia in ACB che in NBA. Sarà difficile proseguire a questi altissimi livelli tanto a lungo, ma la nostra nazionale è stata splendida in tutti questi anni ed è la cosa assolutamente importante per tutto il movimento.

BD: Se dovessi scegliere un momento in cui la Liga ha sancito la sua esplosione quale sceglieresti?
CDL: Credo che gli anni 90 siano stati la chiave, visto che vennero create le strutture e i club poterono quindi disporre di nuovi palazzetti. Questo è il modo più corretto per rendere una competizione affidabile e con buone basi. Per questo nel 1997, ad esempio, abbiamo avuto una finale di ACB tra Real Madrid e Barcellona con talenti come Bodiroga, Djordjevic, Arlauckas e Karnisovas.

BD: Dal punto di vista personale sei stato un notevole giornalista di Gigantes Del Basket, ma ora hai voltato pagina. Come ti senti e cosa c’è nel tuo futuro?
CDL: Mi sento bene. Credo che la vita abbia dei cicli e che questo fosse arrivato alla fine. Sono stato molto felice in questi cinque anni di lavoro accettando una sfida importante e facendo parte della rivista che leggevo ogni martedì quando ero ragazzino.
Ora non so quale sarà il mio futuro, ma era il momento di fermarmi, pensare e vedere che strada intraprendere.

BD: Se dovessi dire un lato positivo e uno negativo del giornalismo spagnolo quali indicheresti?
CDL: Non ci sono lati positivi e negativi, ci sono giornate buone e meno buone, ma bisogna lavorare ogni giorno con la stessa dedizione. Per me è questo il segreto del successo, se si può chiamare così quello che ho conseguito. L’importante è tenere le cose nella giusta ottica e seguire la propria linea. Bisogna essere felici del lavoro che si svolge, mettendo tutta la passione possibile.

BD: Secondo te Luka Doncic è il miglior diciottenne della storia del basket europeo?
CDL: Sta facendo cose che alla sua età nessuno ha mai prodotto, questo è insindacabile. È un fenomeno e credo che continuerà a migliorare anno dopo anno, anche se non so quale possa diventare il suo punto massimo. Dobbiamo godercelo finché è qui, perchè l’NBA chiama.

BD: Chi vincerà la Liga Endesa e chi sarà l’outsider?
CDL: Dopo la sconfitta della scorsa stagione e quella in coppa credo vincerà il Real Madrid. Per le outsider bisogna vedere come Pesic plasmerà il Barcellona e come il Valencia recupererà i suoi uomini prima del momento caldo. Non sottovaluterei anche il momento di forma con cui il Baskonia si presenterà ai playoffs.

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