Chi è Zach Edey, 37 punti in finale NCAA? Il gigante che non voleva giocare a basket

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Zach Edey
Immagine da Wikipedia

Con l’atto conclusivo, giocatosi nella notte italiana, si è conclusa la March Madness, che ha visto UConn confermare il titolo vinto lo scorso anno, superando in finale Purude di Zach Eday.

L’università dell’Indiana era a caccia del suo primo trionfo NCAA, e deve il suo straordinario percorso proprio a Zach Edey. Il gigante canadese (224 centimetri) è la stella indiscussa della sua università, è stato dominante in questo Torneo NCAA, cui è mancato solo il titolo per chiudere il cerchio dopo la cocente eliminazione dello scorso anno al primo turno, quando Purdue era la favorita al successo finale.

Già, perché quella contro UConn è stata l’ultima partita nel college basketball per Eday, che in estate farà il grande salto in NBA.

Chi è Zach Eday?

Zach Edey nasce a Toronto il 14 maggio del 2002 e, pensate un po’, non aveva alcuna intenzione di giocare a basket! Proprio così, il miglior giocatore del college basketball 2023 (candidato alla riconferma anche in questa stagione) non voleva giocare a basket per una “questione di principio”, visto che tutti, vedendolo così alto pensavano che fosse naturale per lui praticare questo sport.

Quindi, nonostante abbia iniziato a giocare a basket tardi, non solo ha recuperato tutto il tempo perso, ma è diventato una stella polare della sua università. Non facile, visto l’elevato tasso tecnico e competitivo nel basket collegiale americano. Edey ha forza mentale, costanza e mani educate, oltre alla stazza. A Purdue non lo hanno sommerso di pressioni e lui ha ricambiato questo atteggiamento: oggi è giocatore da 25 punti e 12.2 rimbalzi di media col 62% al tiro. Tira solo nei pressi del ferro, vero, ma ottimizza la sua stazza fisica di gran lunga superiore agli avversari. Oltre a essere un fattore in attacco, lo è anche in difesa, dove domina a rimbalzo ed è un giocatore che fa ombra agli avversari, costringendoli a modificare le parabole di tiro.

Insomma una specie di mosca bianca in un gioco che si sbilancia sempre più sugli esterni e sul gioco positionless.

L’approdo in NBA

Dopo queste due stagioni eccezionali, inframezzate dal bronzo mondiale con la nazionale canadese Zach Edey è lanciato verso il salto in NBA. Al Draft del prossimo 26 giugno c’è da aspettarsi una chiamata in lottery, ossia da quelle squadre che hanno avuto il peggior rendimento e sceglieranno per prime. Qualcuno storce il naso su queste affermazioni, pensando che a squadre da ricostruire non possa tornare utile Zach.

C’è sempre da considerare l’effetto Jokic. Nessuno credeva nel potenziale del fenomeno serbo, che poi è diventato una star della NBA, vincendo titolo ed MVP. Inoltre, le nuove regole paventate dal commissioner Adam Silver per proteggere di più le difese, potrebbero dargli una mano. Che poi, un ragazzo di 224 cm con quella tecnica siamo sicuri non possa avere un futuro ad alto livello?

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Stefano Sanaldi
Quello con la palla a spicchi è stato amore a prima vista. Una volta appese le scarpe al chiodo, ho deciso di allenare le nuove generazioni per rimanere in questo fantastico mondo. E poter scrivere di pallacanestro è un piacere e un onore.

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