C’era anche Chris Bosh a Night Of The Dragon, l’evento svoltosi ieri in Slovenia per celebrare il ritiro dall’attività agonistica di Goran Dragic. Nonostante i due abbiano potuto giocare insieme per un breve periodo di tempo, causa il terribile infortunio patito da Chris Bosh, si è instaurato un legame affettivo che è andato ben oltre il campo da gioco.
Un Bosh che ha chiuso anzitempo la sua carriera agonistica a causa di problemi di salute che gli hanno impedito di impreziosire ulteriormente la sua vita cestistica. La partita di Lubiana è stata la prima che Bosh ha giocato dal lontano 2016, anno in cui gli venne diagnosticata la malattia.
Al termine dell’evento, Chris Bosh ha rivelato di aver ricevuto delle offerte da team di EuroLeague dopo che gli furono diagnosticati i problemi di salute:
“In realtà avevo delle offerte dall’Europa. Ma non era il momento giusto. Non ero nella posizione di voler lasciare la mia famiglia. All’epoca avevo dei bambini. L’ho preso come un segno e ho continuato ad andare avanti. Ma ho ricevuto un paio di offerte. Non dalla Grecia ma dalla Spagna e dalla Francia, in EuroLeague”.
Bosh ha provato a tornare in NBA, dopo che la stessa lega americana aveva definito la sua condizione come una malattia che gli impediva di poter giocare a livelli professionistici. Solo nel 2019, Bosh si arrese annunciò il ritiro.
A Lubiana Bosh ha potuto assaporare l’atmosfera europea, mai nemmeno sfiorata con Team USA. Chris Bosh, infatti, ha disputato i Mondiali del 2006 in Giappone e le Olimpiadi 2008 a Pechino con la nazionale americana:
“È stato bellissimo qui a Lubiana. Il pubblico era fantastico, l’intera situazione era bellissima. Vedere la vecchia generazione, con i figli, i papà. È stato bellissimo. Ho quasi pianto, ho dovuto trattenere le lacrime”.