NCAA: College Basket Power Ranking: Michigan State è la favorita

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Ormai ci siamo, manca sempre meno all’inizio della stagione di college basketball. Ci saranno sorprese, delusioni, prospetti che porteranno alle stelle la loro quotazione in vista del Draft, e altri che non riusciranno ad imporsi alla prova del campo.
Nel nostro piccolo, anche noi cercheremo di seguire questo vortice che raggiungerà il culmine nella March Madness. Sempre con un occhio vigile sugli atleti più interessanti in ottica Draft.
Iniziamo con un ranking dei team che ci sembrano più attrezzati per arrivare fino in fondo, alle Final Four di Atlanta.

Credit: Msuspartans.com

MICHIGAN STATE

A questo punto probabilmente chiunque si sia mai avvicinato al mondo del College Basket conosce la fama che precede ‘Mr March’ coach Izzo.
Le sue squadre migliorano costantemente durante la stagione e raggiungono la forma ideale quando conta di più, nel torneo NCAA. Normalmente il talento dei suoi roster non è paragonabile a quello delle superpotenze come Duke o Kentucky, quest’anno invece….
Cassius Winston è la testa del serpente, oltre che il principale candidato al titolo di player of the year. Playmaker che sa innescare i compagni in qualsiasi situazione, nei suoi tre anni agli Spartans ha una AST% di 44.9 (In pratica quasi la metà dei canestri segnati con lui in campo nascono da un suo assist….) che ha dell’incredibile, il miglior dato in Division One negli ultimi 10 anni. Se a inizio carriera guardava raramente il canestro e perdeva troppi palloni, ora è diventato un attaccante temibile per volume ed efficienza, che può far male alle difese sia con un ottimo pull-up jumper che con una serie di soluzioni in avvicinamento.
Dopo l’addio di Nick Ward, ora sarà Xavier Tillman, big man atletico e mobile, il ‘bersaglio’ principale delle sue intuizioni.

Occhio a: Aaron Henry, ala atletica che da freshman si è fatto largo sempre di più in rotazione, e Joshua Langford, talentuosa guardia senior che prima dell’ennesimo problema fisico viaggiava oltre i 15 x game con il 40% da tre.

DUKE

Coach K si è adeguato ai tempi già da un pò. Gli ‘One and Done’ non saranno il tipo di giocatore che preferisce (due esempi? JJ Redick e Jon Scheyer), ma sono necessari per rimanere costantemente nell’elite del College Basket. Dopo i fasti del duo Williamson-Barrett, i Blue Devils hanno reclutato una classe con meno ‘star-power’ ma sempre ricca di talento.
I vari Vernon Carey (C), Wendell Moore (SF), Matthew Hurt (F) e Cassius Stanley (SG) sono atleti di sicuro interesse per la NBA, ma il giocatore più importante del roster sarà un sophomore, il fratello d’arte Tre Jones. Playmaker vero, che da freshman non ha esitato a mettersi al servizio delle due star, pensando principalmente a far girare la squadra ed a difendere sul piccolo più pericoloso. Il tutto con un saldo ampiamente positivo tra recuperi e palle perse. Quest’anno dovrà salire di livello sia come scorer (in particolare nel tiro da fuori) che come regista. Le gerarchie dello starting five le deciderà il campo, ma se proprio dovessimo scommettere su chi diventerà la prima opzione, lo faremmo sul protagonista di questo video:

Occhio a: Wendell Moore e Cassius Stanley, due prospetti decisamente dotati dal punto di vista fisico/atletico. Coach K gli chiederà anche di aprire il campo, per consentire al massiccio Vernon Carey di operare in post con la sua preferita mano sinistra.

KENTUCKY

Roster più lungo del solito per i Wildcats di coach Calipari, con una decina di atleti ‘da’ rotazione. Non saranno i tempi del famoso Platoon System (2014/15, con Karl Towns e Devin Booker a 10 punti x game….), ma ci andiamo vicini. Il playmaker Ashton Hagans è un ottimo difensore che guiderà l’assalto dei Wildcats agli attaccanti avversari. Deve migliorare come realizzatore e direttore d’orchestra, ma nella sua metà campo produce vere e proprie scosse di energia che finiscono per esaltare i compagni, e la Rupp Arena nelle partite in casa.

Tyrese Maxey potrebbe essere l’uomo dei momenti caldi, a meno che non emerga qualcuno dal folto gruppo di ali e big man. Interessante la battaglia tra i big man, con Nick Richards ed EJ Montgomery, più il transfer Nate Sestina. Quest’ultimo potrebbe rivelarsi importante grazie a doti balistiche che invece mancano ai suoi pariruolo.

Occhio a: Kahlil Whitney e Keion Brooks dovrebbero formare la coppia di ali intercambiabili dello starting five. Il primo è un due metri con fisico ed atletismo da vendere, devastante in transizione, mentre Brooks attacca in vari modi anche contro la difesa schierata e ha un buon tiro frontale. Per entrambi c’è l’incognita del jumper dalla lunga distanza.

FLORIDA

Sono quasi 5 anni che i Gators hanno affidato a Michael White il timone lasciato libero da Billy Donovan. L’ex coach di Louisiana Tech ha raggiunto il traguardo della March Madness negli ultimi tre anni, ma senza incutere negli avversari quel timore che avevano ai tempi dell’attuale coach dei Thunder. Quest’anno la situazione potrebbe cambiare, grazie ad un promettente gruppo di ‘returnees’ e ad una ottima recruiting class.
Kerry Blackshear Jr, transfer da Virginia Tech, ha deciso di raggiungere i Gators dopo aver flirtato a lungo con il Draft. Ottimo attaccante interno, che pian piano ha allargato il suo range di tiro. Molto probabile che si andrà da lui nei momenti clou. A completare lo starting five due sophomore e due freshman, tutti ricchi di talento. Il canadese Andrew Nembhard e Tre Mann nel backcourt, Scottie Lewis e Keyontae Johnson come ali.

Credit: McDonald’s All-American

Occhio a: Mann e Lewis (nella foto) sono i due freshman, e i più attesi dagli scout NBA. Entrambi protagonisti allo scorso McDonald’s All American Game, Mann è un attaccante completo ed un passatore sopra la media, Lewis è una small forward dall’atletismo straripante che gioca con intensità both ends. Due probabili One and Done.

4 TEAM TO WATCH

Kansas: Problemi con la NCAA a parte, i Jayhawks avranno Udoka Azubuike a dominare nel pitturato, ed un Devin Dotson chiamato ad un salto di qualità in regia. Da verificare l’impatto del duo Isaiah Moss-Ochai Agbaji sul perimetro.

Louisville: Chris Mack ci ha messo poco a scacciare il fantasma di Rick Pitino. Il nigeriano Jordan Nwora è la certezza, oltre che un potenziale All-American. Tanti volti nuovi da integrare, con le azioni di Samuel Williamson in costante ascesa.

Gonzaga: Killian Tillie continua a infortunarsi, ma i Bulldogs hanno abbastanza opzioni da poter ovviare alla sua assenza. I transfer Ryan Woolridge e Armon Gilder nel backcourt, poi una multinazionale del talento, con prospetti provenienti da ogni dove. Occhio al serbo Flip Petrusev e al malese Oumar Ballo, reduce da un’ottima estate con la sua nazionale:

Memphis: Penny Hardaway ha una delle migliori recruiting class d’America, con il fenomeno James Wiseman in vetrina. Per molti sarà lui il primo dei sessanta atleti scelti nel Draft 2020. L’ala Precious Achiuwa è un altro nome da ricordare.

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