Abbiamo la fortuna di essere a Kaunas per vivere le Final 4 come media partner di EuroLeague. L’intera città lituana è dedicata alla gestione e all’organizzazione dell’evento. Nel corso della settimana cercheremo di strappare qualche dichiarazione e qualche contenuto esclusivo per voi lettori. Iniziamo con qualche estratto dalla conferenza stampa di presentazione dell’evento, ospitata nella FanZone istituita nella Unity Square della città. Le dichiarazioni integrali e il video, comprese le domande giunte telematicamente da alcuni ospiti speciali come Hines e Doncic, la potete trovare qui. Di seguito alcune di quelle che riteniamo più interessanti da ciascuno dei protagonisti dell’evento.
Georgios Bartzokas (coach Olympiacos)
“Non esiste una prossima settimana o un’altra settimana. Questa è la settimana che stiamo tutti aspettando. Il gruppo del 2013 che, guidato da me, ha vinto a Londra aveva già accumulato l’esperienza dell’anno precedente, quando con coach Ivkovic aveva vinto l’EuroLeague del 2012. Sono passati ormai 10 anni, ma in tutte le squadre che ho allenato ho cercato di ricostruire quella compattezza, quello spirito di sacrificio e quello sforzo collettivo che ci hanno portato ad alzare il trofeo. La fiducia che questo gruppo ha in sé è la stessa, ma quello del 2013 aveva già alcune certezze consolidate dalla vittoria precedente. La stagione di EuroLeague è divisa in 3 parti. Aver vinto le prime 2 non serve a nulla se non vinci la terza, non aggiunge sicurezze né pressioni.
Kostas Papanikolaou (capitano Olympiacos)
“Questa è una delle stagioni più competitive che io ricordi da quando gioco in EuroLeague. Se mi chiedete una partita come simbolo non saprei scegliere, ne abbiamo vissute davvero tante e speriamo di giocarne ancora un paio. Sino all’ultimo turno di Regular Season non c’era nessuna certezza su chi facesse i Playoffs e in che posizione, è stata una battaglia all’ultimo respiro. Non potevi partire a inizio stagione con la certezza assoluta che saresti arrivato in fondo, ci sono grandissime squadre con cui confrontarsi ogni settimana. Cercheremo di essere lo stesso team e di preparare la stessa ricetta che ci ha portato sino a qui. Non serve inventarsi nulla di nuovo. Non sappiamo chi vincerà, e nessuna delle sconfitte potrà dire di aver avuto una pessima stagione, ma mentalità, durezza e competitività saranno gli ingredienti fondamentali.”
Sasha Vezenkov (2023 Euroleague MVP)
“Chiaramente è un onore e un grandissimo piacere ritirare questo premio, ma la verità è che sono qui per alzare il trofeo. Per tutti i ragazzi che c’erano l’anno scorso sarà una motivazione maggiore cercare di vincere. Un anno dopo siamo ancora qui, è il momento che sto aspettando dalla semifinale con l’Efes. Siamo pronti: abbiamo già perso, ora vogliamo vincere.”
Saša Obradović (coach Monaco)
“Arrivare qui dopo che tutti dubitavano di noi è un valore aggiunto. Il gruppo mi ha aiutato a crescere come coach e portarlo sino a qui. Siamo venuti qui non solo per competere, ma per vincere. Ci siamo accorti sin dal giorno successivo alla vittoria col Maccabi che tutti ci guardano differentemente, c’è un feeling diverso a Montecarlo. Sentiamo di rappresentare tutto il Principato.”
Mike James (point guard Monaco)
“Dopo 8 anni di esperienza di EuroLeague ha un sapore ancora più speciale essere qui, a livello personale e come organizzazione. Adesso è il momento di ottenere un paio di vittorie in più. I complimenti arrivati dopo la serie col Maccabi ci hanno fatto piacere, è bello sapere e accorgersi che anche noi abbiamo dei tifosi (ride, ndr).”
Šarūnas Jasikevičius (coach Barcellona)
“Durante partite così emotive è normale essere nervosi e commettere diversi errori. Quello che cercheremo di fare è rimanere calmi e pazienti, sapendo che non siamo in grado di controllare tutti gli aspetti della gara. Però a me piace la pressione, ovvia quando vesti la maglia del Barcellona: è una cosa che tira fuori il meglio dai miei ragazzi. Per me è speciale allenare a casa: per la prima volta non ho dovuto nemmeno spendere per far viaggiare la mia famiglia, non ho tirato fuori un euro. Ricordo la mia prima esperienza alle Final 4 nel 2003: non ho dormito una settimana intera, perché è un momento che aspetti per tantissimo tempo ma se non l’hai già vissuto non sei realmente preparato. Questa settimana ho dormito benissimo, ormai ho imparato la routine…”
Tomáš Satoranský (point guard Barcellona)
“Saranno le prime Final 4 della mia vita. Ricordo quando ero bambino e sognavo di diventare giocatore di pallacanestro, questi sono i momenti che speravo di vivere una volta nella vita. La stagione è stata sinora soddisfacente, ora siamo concentrati sulle prossime due ma bisogna anche godersi il momento.”
Chus Mateo (coach Real Madrid)
“Quando penso a chi sia il più competitivo all’interno del gruppo non riesco a individuare solo una figura. Tutta l’organizzazione, in campo e fuori, ha un livello di competitività e uno spirito vincente ineguagliabili. Come Real Madrid siamo abituati a sopravvivere, a rialzarci anche quando sembra che non sia più possibile. La mentalità non appartiene solo a questo gruppo ma viene da molto lontano, nel passato e nella tradizione del club.”
Džanan Musa (ala Real Madrid)
“Siamo davvero in forma come squadra. Non solo le ultime 3 vittorie consecutive col Partizan ma anche le partite di Liga hanno aumentato la nostra fiducia a livello di gruppo. Saremo sicuramente capaci di mantenere vivo il momentum positivo. Pensando solo possesso dopo possesso, potremo toglierci grandi soddisfazioni. Parlare in spogliatoio col Chacho, con Llull e Rudy è davvero potentissimo, trasmettono uno spirito competitivo incredibile.”