Essere ospitato da due squadre di Eurolega come Olimpia Milano e Fenerbahce non è cosa banale, ma Walter De Raffaele ci ha raccontato quanta disponibilità e apertura ha trovato per mantenere vivo il suo percorso di aggiornamento.
Nel nostro canale podcast Backdoor One to One potete trovare l’intervista completa.
Io molto semplicemente dopo 20 anni, che ogni estate ricominciavo con l’attività della squadra, devo dire che finalmente ne ho avuto una che ho potuto dedicare a fare le cose da persona normale, quindi mi sono dedicato anche alla famiglia, a fare delle cose per il sottoscritto e questo mi è servito molto per riprendere anche un equilibrio che spesso a questo livello si rischia di perdere. Contemporaneamente, il fatto di tenersi aggiornato e di vedere più partite possibili, di seguire magari dei giocatori che durante le altre stagioni si è soltanto segnato e quindi vederli più in profondità. Poi personalmente ho iniziato a girare sia alla fine dello scorso anno che quest’anno: Sono stato a Milano ospite dell’Olimpia, poi sono stato in Turchia ospite del Fenerbahce, farò altri giri e quindi questa è la parte diciamo di aggiornamento dove si va a cercare di capire in diversi momenti della stagione, quelli che sono le abitudini di allenatori che giocano a livelli molto più alti cioè l’Eurolega. Poi personalmente cerco anche di seguire modi di giocare, sistemi di gioco diversi dal mio oppure anche fonte di ispirazione, quindi si riempie la giornata in tutti questi modi sia in presenza che poi al video e poi anche magari facendo discussioni, chiacchierate come questa.
Hai detto di aver visitato Olimpia Milano e Fenerbahce. Come sono state queste esperienze?
Devo dire che ho trovato una disponibilità e un’educazion veramente incredibile e quindi è stato molto semplice, nel senso che con Ettore c’è una conoscenza e un’amicizia e ho semplicemente chiesto di poter essere presente. L’avevo fatto anche lo scorso anno in chiusura di stagione prima dei playoff e quest’anno l’ho fatto ora, quindi mi interessava la fase di gestione dei playoff e quest’anno invece in fase iniziale.
Per quanto riguarda l’estero, ogni allenatore ha dei propri collegamenti, connessioni, che siano sia italiane, straniere, general manager, agenti. In questo caso c’è una conoscenza da molti anni con il direttore delle operazioni basket del Fenerbahce Maurizio Gherardini. E’ un personaggio conosciuto da tutti e ha avuto grandissima disponibilità nell’ospitarmi, nel poter assistere agli allenamenti, a una partita, a poter condividere opinioni con i coach. Sono stati giorni in cui ho unito anche la presenza alle qualificazioni ad Antalya per il QR di Champions League come occasione per vedere tante squadre che non si vedono, ma soprattutto tanti giocatori rookie che non si vedono e quindi vederli dal vivo era una grande occasione. Prossimamente andrò in Germania e in Francia, quindi cerco un po’ di utilizzare quelle che sono le mie conoscenze, le mie connessioni, ma credo che anche da perfetto sconosciuto ci sia una grande disponibilità da parte soprattutto di allenatori. Ho trovato una trasversalità e un’apertura di vedute senza nessun tipo di gelosia, quindi per alcuni aspetti molto lontana da tante abitudini che si vedono invece magari in altri ambienti.