Diego Flaccadori, playmaker dell’Aquila Basket Trento, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Backdoor nella quale ha parlato dell’attuale stagione di Trento, ma ha anche raccontato della sua esperienza al Bayern con coach Trinchieri e ci ha svelato i propri obiettivi per il futuro.
– Una tua opinione sulla stagione di Trento giocata fino ad oggi sia per quanto riguarda il campionato che l’EuroCup? E che differenze hai trovato tra le due competizioni?
Credo che stiamo disputando una buona stagione. Abbiamo raggiunto un traguardo che mancava da 6 anni alla società, ovvero la qualificazione alla Coppa Italia.
In eurocup certamente vorremmo fare qualche vittoria in più, ma forse diverse volte ci mancano energie fisiche e mentali per riuscire a tenere un buon ritmo anche lì essendo il livello più alto.
– Quanto è stata importante e formativa per te l’esperienza in Germania e in Eurolega al Bayern? Cosa ti porti dietro da quel periodo? E se puoi raccontaci un aneddoto su Trinchieri quando era tuo allenatore.
È stata un’esperienza incredibile. Molto formativa, specialmente il secondo anno quando, grazie a Trinchieri, ho fatto un ottimo lavoro sulla consapevolezza e sul tipo di giocatore che potevo essere.
Un momento importante per me è stato quando, al primo giorno di raduno, Andrea mi dice chiaro e tondo che per provare a giocare a quel livello, avrei dovuto giocare playmaker. Da lì, è cominciato il processo.
– In Germania hai cambiato la tua mano di tiro: cosa ti ha portato a prendere questa decisione? come è stato svolto questo processo e cosa ha comportato?
È stato molto naturale. Durante il primo lockdown parlando con l’allenatore dello sviluppo, Emilio Kovacic, è saltato fuori il discorso sulla mia mano destra. Sentivo di aver più sensibilità e più tocco, quindi abbiamo deciso di provare a utilizzarla come mano di tiro. È stato un processo lungo ma che mi ha dato allo stesso tempo, tanta consapevolezza in me stesso.
– Riguardo il tuo ritorno a Trento: hai trovato qualcosa di diverso rispetto a quando sei partito? il ruolo da leader e di maggior peso che ricopri ora è, per te, uno stimolo a fare ancora meglio o può risultare un “peso” in alcune situazioni?
La società è rimasta molto solida e seria. Ha le idee ben chiare su che impatto vuole avere sulla società trentina e chiari obbiettivi da raggiungere. Il ruolo che ricopro ora ovviamente mi rende orgoglioso e spero di continuare a ripagare la fiducia che il club mi sta dando.
– Quali sono i tuoi obiettivi, sia di squadra che personali, per questa stagione e per il futuro?
L’obbiettivo prossimo da raggiungere sono sicuramente i playoff. Abbiamo le carte in regola per poterci arrivare e rendere questa stagione di successo. Personalmente è quello di cercare di tenere questo rendimento fino alla fine della stagione, per aiutare la mia squadra a centrare i playoff.