“È il loro roster più scarso degli ultimi 20 anni”, “se andranno ai quarti sarà già un grande risultato”, “facile vincere con i Gasol, Rodriguez, ma ora…”: erano questi i commenti precedenti ad Eurobasket 2022 sulla Spagna. Ancor di più dopo l’infortunio all’ultimo momento di Sergio Llull, uno dei grandi leader dello squadrone iberico che ha caratterizzato l’ultimo decennio (e qualcosa in più) del basket europeo. Le ‘furie rosse’ hanno smentito tutti e sono, per la quarta volta, campioni d’Europa.
Il rinnovamento è subito d’oro
Di giocatori ne sono passati tanti, da quel primo trionfo di Polonia 2009, ma il denominatore comune è sempre rimasto Sergio Scariolo. Il tecnico bresciano è all’ottava medaglia sulla panchina della nazionale iberica: quattro ori europei, uno mondiale, più un argento ed un bronzo olimpico ed un bronzo continentale. Un palmares impressionante, a cui vanno aggiunti anche i trionfi ottenuti con le squadre di club ed anche quel titolo NBA da vice allenatore ai Toronto Raptors.
Questo, però, è il capolavoro più grande, almeno secondo noi. Quello che nessuno si sarebbe aspettato. Non c’era più la ‘generacion de oro’, con il solo Rudy Fernandez come superstite di quel grande ciclo, ma un gruppo di ottimi giocatori, alcuni però senza grande esperienza a questi livelli. I due fratelli Hernangomez erano stati già protagonisti dell’oro iridato 2019, gli altri erano alla prima grande manifestazione con la propria nazionale: dal sorprendente Alberto Diaz, chiamato proprio per l’infortunio di Llull, a Jaime Fernandez, da Usman Garuba, passando per Lopez-Arostegui o al naturalizzato Lorenzo Brown. Tutti dei debuttanti.
Le difese miste chiave del trionfo
Un talento sicuramente inferiore rispetto alle nazionali spagnole del passato, ma una compattezza di squadra da far invidia. Dove nessuno è stata la stella, nell’Eurobasket in cui hanno fallito le squadre delle superstar NBA: dalla Slovenia di Luka Doncic alla Grecia di Giannis Antetokoumpo, passando per la Serbia di Nikola Jokic. Nessuna di queste tre squadre è arrivata nemmeno in semifinale, mentre sul podio sono salite due squadre vere (Spagna e Germania) ed una dal talento diffusissimo (Francia), ma senza un’unica stella da servire sempre e comunque.
Il capolavoro di Sergio Scariolo è stato quello di vincere il torneo grazie alla difesa, quelle difese miste che hanno mandato in tilt le avversarie. Il manifesto resta il quarto periodo della semifinale contro la Germania, quando la ‘Box and One’ ha tolto dalla partita Dennis Schroeder, che stava dominando la sfida e trascinando i tedeschi al successo. Ma anche ieri sera le scelte difensive su Fournier e Gobert nella fase decisiva del match, quando la Francia stava tentando di rientrare. La farina del sacco di uno dei più grandi allenatori della storia, Sergio Scariolo.