Le pagelle di Darussafaka-Virtus Segafredo Bologna

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Vittoria pirotecnica della Virtus, che sul neutro di Belgrado supera per 106-96 il Darussafaka e stacca il pass per i playoff di Eurocup, dove incrocerà nei quarti il Monaco. I turchi salutano dopo 40′ in cui la loro difesa è stata travolta da una Segafredo che chiude con quindici triple a bersaglio e ventotto assist.

VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA

Frank Gaines 6,5: Torna a disposizione integro dopo parecchio tempo e lascia il segno. C’è anche la sua firma nell’ottimo avvio virtussino. Poi si perde un po’.

Devin Marble 6,5: Quello che definiresti “giocatore che si vede poco ma incide”. Chiede pochi palloni, ma li tratta con cura. E in difesa fa meglio di parecchi compagni di squadra.

Alessandro Pajola 7: Sontuoso. Gira quasi in autonomia l’inerzia della partita più importante dell’anno, quando il Darussafaka era pericolosamente rientrato nel terzo quarto. Segna e fa segnare. In crescita costante da inizio anno.

Filippo Baldi Rossi 6: Non gli si chiede la luna e lui fa quello che deve. Un canestro all’inizio, poi buon gregariato con qualche sbavatura difensiva.

Stefan Markovic 5: Serata nera. Approccio difensivo a tratti irritante. Ok tenere le energie per l’attacco, ma non provarci nemmeno… Specie se in attacco poi non è proprio giornata.

Giampaolo Ricci 7: Una sentenza al tiro, ma non solo. Da l’impressione di muoversi in coordinazione perfetta con le visioni di Teodosic. E’ un riferimento costante per l’attacco.

Marcos Delia 6,5: Quando lo si chiama in causa lui difficilmente tradisce. Dieci minuti fatti e anche un non disprezzabile 4/4 ai liberi.

David Cournooh NE

Vince Hunter 5,5: Un colpo al ginocchio lo toglie dalla gara in avvio, poi da l’impressione di non essere mai totalmente a proprio agio.

Kyle Weems 7: Quello che gli dai lui trasforma. Quasi percorso netto in attacco. Quando gira lui per la Virtus, solitamente, significa referto rosa.

Milos Teodosic 7,5: Sente aria di casa e si esalta. Segna con quella facilità disarmante a cui ormai ha abituato e nel parziale che lancia definitivamente la Segafredo ci mette anche un paio di chicche delle sue.

Julian Gamble 6,5: Partenza forte, poi giocano di più Delia e Hunter nel secondo. Ma resta una prestazione positiva, specie contro un totem come Hamilton.

DARUSSAFAKA TEKFEN

Kartal Ozmizrak 6: Otto minuti in cui non demerita, ma al contempo da anche la sensazione che ai suoi serva altro per raddrizzarla.

Mahir Agva NG: Meno di quattro minuti sul parquet.

Gary Browne 6,5: Tiene in ritmo tutto l’attacco (14+11 assist) e quando capisce che deve attaccare costantemente i dirimpettai serbi cambia marcia al Daka. Ma dietro è un pianto, come del resto i suoi compagni.

Doruk Dora NG: una comparsata da un minuto.

Berk Demir 6: In attacco quello che gli chiedono fa. Poi è un po’ il discorso solito: non aiuta a contenere la marea bianconera.

Johnathan Hamilton 5,5: Cavalcato a lungo dai suoi in apertura, segna spesso e volentieri. Ma quando alza gli occhi al tabellone la Virtus è lontanissima. A quel punto la palla va in mano ad altri e la partita si riapre. Finisce latente alla gara anche con problemi di falli.

Erkan Veyseloglu NG: in campo per cinque soli minuti.

Dogus Ozdemiroglu 6,5: Fa doppia cifra in 11′, aiutando a tener lì la Segafredo nel secondo quarto. Poi nel secondo tempo Ernak se lo dimentica un po’.

Doron Lamb 5,5: Tanta ciccia a babbo morto. La realtà è che quando conta manca abbastanza all’appello.

Jarrod Jones 4,5: Lui non mette neanche la ciccia a babbo morto. E la sua serata da assente ingiustificato pesa come un macigno.

Sinan Guler 6,5: Onore al coraggio, ci prova fino alla fine. Doppia cifra e anche nove assist. Non sempre lucido dietro, spende qualche fallo evitiabile.

Bonzie Colson 6: Parte lento quando la Virtus scappa in avvio. Nel secondo tempo si fa sentire di più. Comunque sufficiente.

n.fiumi
Classe 1985, bolognese di nascita. Folgorato da Danilovic, ammaliato da Ginobili, tradito da Abdul Gaddy. Incidente che mi ha portato a valutare le cose in maniera più disincantata. Classico esempio di paziente affetto dal "Disease". La vita è troppo breve per vedere brutto basket ma, se non c'è altro, il campionato ungherese resta un'ottima opzione.

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