L’Eurocup arriva alle semifinali: è l’ora della verità

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L’Eurocup è arrivata nella sua fase conclusiva, ora restano quattro squadre, due che hanno vinto entrambi i propri gironi, Unics Kazan e Valencia, e due che hanno faticato nella prima fase ma poi si sono ritrovate nelle top 16 come Alba Berlino e Morabanc Andorra. Andorra, per via degli scontri diretti con Kazan, si è qualificata come seconda al tabellone finale, con formula al meglio delle 3 partite, quindi è stata l’unica che ha vinto la decisiva gara 3 in trasferta, sul campo dell’ASVEL di Villeurbanne.

Mike tobey, dal sito di Valencia

VALENCIA BASKET – UNICS KAZAN

Valencia

Esce da una serie con il Rytas che di fatto è esistita solo per i primi venti minuti di gara 2 a Vilnius, ovvero quando Stipcevic ha deciso, con una serie di tiri casuali a bersaglio, che la serie doveva rimanere in piedi. I limiti degli esterni di Valencia in fase di costruzione di gioco non si sono nemmeno visti, tale era la superiorità dei lunghi in varie situazioni a seconda degli avversari. Parakhouski è stato coinvolto da difensore in situazioni di pick and pop, sia da Dubljevic che da Tobey e non ha i piedi rapidi abbastanza per poter difendere in nessun modo, mentre Echodas, nella stessa situazione, è stato portato in post basso, dato che fisicamente non può competere con i due lunghi avversari. Aggiungendo che le varie ali a disposizione di Ponsarnau puniscono i raddoppi con ottime percentuali sugli scarichi, si capisce come sia l’unica serie terminata dopo due partite.

Kazan

Ha giocato una serie più simile a una lotta nel fango, con il Lokomotiv Kuban, in cui dal primo minuto è stato impossibile trovare delle chiavi tattiche che andassero oltre a chi mette più pressione (leggere mani addosso) sui palleggiatori senza farsi fischiare fallo, chi ha il miglior giocatore tra gli esterni (Errick McCollum) chi sbaglia i liberi decisivi (Kulagin) e chi ha Kaimakoglu, autore di una serie offensiva che non ripeterà facilmente e che soprattutto in gara 3 è stato colui che ha permesso a Kazan di restare attaccata alla partita nel primo tempo.

La serie

Dalla prima partita di semifinale, la serie è sembrata molto simile a quella tra le russe nel turno precedente, la sensazione è che si sia giocato al ritmo causato da Kazan, dico “causato” e non “deciso” perché non è chiaro quale sia il ritmo che vogliano. Nel primo quarto in una partita molto lenta, con tanti possessi ai 24” entrambe le difese hanno retto bene (11-10) poi, non si capisce quanto volontariamente, Kazan ha alzato il ritmo, migliorando in attacco ma facendo fatica in difesa in transizione. La situazione tattica che ha permesso a Valencia di sbloccarsi è il quintetto lungo di Kazan, con Ejim, su San Emeterio, che è stato coinvolto in ogni pick and roll possibile, oltre alla usuale superiorità nel settore lunghi.
Per la continuazione della serie, faccio fatica a vedere Kazan vincente, a meno di partite irreali di McCollum, perché nonostante si sia giocata esattamente la loro partita in gara 1, con Dubljevic sottotono, si sono fatti sfuggire la possibilità di portare via la vittoria in trasferta.

 

Dennis Clifford, dal sito dell’Alba Berlino

MORABANC ANDORRA – ALBA BERLINO

Andorra

Dall’altro lato del tabellone ha vinto una serie con l’ASVEL in cui sostanzialmente la squadra francese si è autoeliminata non sfruttando una serie di vantaggi fisici degli esterni e nella decisiva gara tre ha visto i propri lunghi Noua, Sow, Bilan, che già di loro hanno problemi di continuità, giocare una partita molto spezzettata faticando a trovare ritmo. Dall’altra parte fondamentale l’apporto di Reggie Upshaw e buona serie di Michele Vitali, anche se sempre troppo coinvolto in situazioni di handler sui pick and roll.

Alba Berlino

Invece ha battuto Malaga che ha sentito oltremodo la mancanza di un portatore di palla come Jaime Fernandez, infortunatosi nella Copa del Rey, tant’è vero che per alcuni tratti della partita il creatore di gioco lo ha fatto Suarez. In gara 3 Lessort ha giocato una grande partita a rimbalzo offensivo per tre quarti, poi nel finale ha sofferto, in quanto unico vero rimbalzista dei suoi, contro la batteria di lunghi mobili dell’Alba, cinque rimbalzi offensivi per i berlinesi negli ultimi 2:30 di partita.

La serie

Venendo alla semifinale, la partita è stata piuttosto strana, ad alto ritmo, con l’Alba che a inizio partita ha segnato con grande continuità da fuori (7/10 da tre nella prima metà) scavando un solco che è riuscita a mantenere fino in fondo, anche quando, nell’ultimo quarto, si è dimenticata come si attacca. Dal punto di vista tattico, la particolare conformazione degli esterni di Andorra, sempre in campo due piccolissimi, permette all’Alba di giocare con Siva ed Hermansson insieme per larghi tratti, questo è un’ottima conformazione per l’esterno islandese, che quando non deve gestire ogni singolo possesso è molto più efficace nella sua gestione della fase offensiva.

Per la continuazione, con una serie ad alto ritmo e alti punteggi può finire un po’ ovunque, ma senza avere idea di quale possa essere l’epilogo, mi sento di lanciare due previsioni. Il dato rimbalzi, che ha visto vincente Andorra in gara 1 tenderà a normalizzarsi in favore di Berlino e Reggie Upshaw Jr. si rivelerà il miglior giocatore di Andorra nella serie, in quanto miglior difensore e miglior giocatore di hustle di entrambe le squadre. Sicuramente sarà la più divertente delle due serie.

L.Maghini
Speaker del podcast sul basket europeo "3 and P". Impazzisco per le point forwards, mi piacciono i giocatori lituani, sperate non ne esca mai un Lituanoglu. Alleno per poter chiamare le difese come le sorelle di Coach Carter.