Archiviata la delusione per la finale scudetto persa a Trento si ricomincia a respirare il profumo del parquet con la prima partita stagionale contro i serbi del Partizan di Belgrado.
Il GM Trainotti in estate è riuscito a confermare la “spina dorsale della squadra” nonostante le partenze importanti di Shields e Sutton per dare un seguito a quanto di buono fatto nella scorsa stagione.
Il quintetto che presenta alla palla a due coach Buscaglia si presenta quasi per intero di nuova fattura, così, dopo i primi botta e risposta i bianconeri cominciano ad accusare qualche problema nella circolazione della palla.
Se Marble sembra non essersi mai allontanato dall’ombra del Nettuno per come si muove in campo e capitan Forray continua a portare in dote la solita vecchia grinta, il trio Nikolic-Paige-Landale riesce con la velocità di esecuzione e visione di gioco a dare uno strappo importante alla partita fino a dare alla propria squadra la doppia cifra di vantaggio.
Nonostante la fluidità di gioco continui a stentare, prima della pausa lunga l’Aquila comincia a prendere le misure a Paige e compagni forzando palle perse, prendendo sfondamenti e negando ogni tipo di transizione.
Landale e Marinkovic continuano a martellare provando a scardinare la difesa trentina (quest’ultimo finirà con un buon 4 su 8 da 3 punti), ma all’australiano e alla guardia Serba rispondono colpo su colpo Jovanovic, Hogue e Gomes. Si arriva così a metà gara in perfetta parità con un recupero quasi silente da parte della squadra Dolomitica.
Una volta impattata la partita l’Aquila non si volta più indietro , il copione rimane quello del secondo quarto e della scorsa stagione: allungare la difesa, lottare su ogni pallone e giocare di squadra, anche se con attori leggermente diversi.
Uno straordinario Forray su entrambi i lati del campo e un Radicevic (premiato migliore in campo) che mostra tutte le sue abilità di palleggio abbinate ad una grande forza fisica provano a far scappare via gli aquilotti sfruttando ogni errore al tiro del Partizan.
Sembra una partita destinata a finire con una facile vittoria per i ragazzi di Buscaglia, ma ad inizio del quarto Marinkovic e l’ex Tar Heels Marcus Paige hanno ancora idee bellicose, attaccano il ferro con decisione cercando di negare un buon schieramento difensivo all’avversario.
La truppa di Nenad Canak recupera lo svantaggio fino ad arrivare sul 62-61 con una partita che pare ormai completamente riaperta, ma è qui che viene fuori la capacità della Dolomiti di saper subire e reagire con interpreti sempre diversi. Il vantaggio non si dilata particolarmente, le squadre sono vicine ma i serbi non danno mai l’impressione di poter impattare la partita. Nel finale Gomes e Flaccadori segnano i canestri decisivi sfruttando ancora una volta ogni errore dell’avversario mettendo così la parola fine al match.
È stata una partita fatta di strappi, di parziali,molto fisica ma che alla fine ha visto prevalere la squadra con la maggiore maturità e la capacità di adattarsi alle varie situazioni in campo, su questo tema abbiamo sentito proprio il capitano della Dolomiti Energia Toto Forray:
Quest’anno abbiamo una squadra diversa, noi non possiamo avere la stessa intensità dello scorso anno o la stessa chimica, siamo agli inizi. Loro sono stati bravi ma abbiamo reagito bene alle difficoltà siamo stati intelligenti e pronti a rimanere concentrati senza disunirci. Abbiamo inoltre sfruttato bene ogni loro errore ed essendoci allenati bene in estate anche fisicamente e nel finale ne abbiamo avuto di più di loro.
Rincara la dose sulla partita a due facce anche Nikola Dragicevic:
Sapevamo cosa aspettarci dal Partizan ed eravamo consci che sono una squadra di talento. Hanno approcciato bene la partita e hanno creato un parziale, ma noi dal nostro canto non abbiamo impattato la partita come dovevamo subendo la loro energia e fisicità. Nel secondo quarto ci siamo ricomposti, abbiamo trovato un pò d’intensità in difesa e da questo abbiamo preso confidenza per il secondo tempo giocando un basket migliore. Non abbiamo fatto nulla di speciale poi, ma solo giocato come dobbiamo e trovato la forza giusta per vincere la partita.
Marcus Paige, invece, analizza i temi della sconfitta:
Abbiamo avuto un buon inizio, siamo stati bravi a far girare la palla e crearci le nostre situazioni positive giocando un buon basket, ma tra terzo e quarto periodo qualcosa si è inceppato, abbiamo fermato l’attacco e fatto scendere l’intensità in difesa. Credo che questo ci abbia condannato nei momenti decisivi della partita. Non siamo stati in grado di lottare duro fino al quarantesimo e dobbiamo imparare da questo.