Ci mettiamo alle spalle anche la settima giornata di EuroCup e il giro di boa è ormai a due partite di distanza. Nonostante ciò il Partizan continua a mietere vittime, e il record recita 6-1 dopo la vittoria sullo Slaw. Anche Badalona vince, e riaggancia un Lokomotiv Kuban che scivola in casa contro Amburgo, subendo ben 100 punti. Nel girone B tutto va come da copione, tranne lo scontro tra Valencia e Bursaspor, che si disputerà il 6 gennaio a causa del focolaio di Covid-19 in casa degli spagnoli.
Segafredo Virtus Bologna
C’è poco da dire sulla partita affrontata questa settimana dalla Virtus Bologna, i pronostici parlavano chiaro e il risultato dialoga perfettamente con le sensazioni della vigilia. Patrasso tira male, abbassando le già disastrose percentuali, mentre la Virtus riesce addirittura a migliorarsi. I greci tirano infatti 5/23 dall’arco, per un 21,7% in netto calo rispetto al 28,8% pre-Virtus. I ragazzi di Scariolo tirano invece il 52% dalla lunga e ben il 59,3% dal campo.
Come previsto la Virtus prende il largo quando alza il ritmo della partita, mentre Patrasso riesce a rimanere agganciata nel secondo quarto poiché impone il proprio gioco. Ciò avviene anche grazie ai quintetti utilizzati da Scariolo a cavallo dei due quarti. Quando la second unit scende in campo, guidata in cabina di regia da Ruzzier, accompagnato da Belinelli, Alexander, Sampson e Tessitori, l’attacco virtussino si blocca completamente. Soltanto 2 punti segnati, a fronte dei 6 messi a tabellino dagli avversari, commettendo errori stupidi come questi.
Qui si può notare quanto Patrasso possa risultare pericolosa se ha il tempo di rischierare la difesa e giocare ai suoi ritmi. Il quintetto succitato subisce la rimonta dal -8 al -2, non segnando per gran parte dei minuti passati in campo. Cambiando soltanto i due lunghi, sostituiti da Alibegovic e Jaiteh, Scariolo ottiene più possessi e più punti con 40 secondi in meno giocati. Per dare un’idea del cambio di ritmo dovuto alle sostituzioni il PACE del primo quintetto si attestava a 73,1 mentre quello del quintetto post cambi recita 129. Ovvio che tali dati non siano indicativi su periodi così corti di partita, ma possono rendere l’idea del drastico cambio di ritmo, e di inerzia, che la partita ha subito.
Settimana prossima si vola in casa del Gran Canaria, squadra tutto sommato simile alla Virtus. La rivelazione della scorsa stagione può contare su diverse bocche da fuoco, come Brussino, Ennis e Slaughter, e su giocatori molto efficienti dalla lunga distanza, Salvo (58,3%) e Shurna (52,9%) su tutti. Bisognerà tuttavia stare attenti ai due Diop sotto canestro, contro i quali peserà molto l’assenza di Hervey. Nonostante tale soluzione sia stata adottata pochissimo nel corso della stagione la convivenza dei due centri potrebbe mettere molto in difficoltà la Virtus in quanto a centimetri e peso.
Umana Reyer Venezia
La Reyer gioca probabilmente la sua migliore partita europea stagionale contro un non semplice Cedevita Oljmpija Ljubljana. Come già detto la scorsa settimana la principale dote dei sloveni è quella di essere una delle migliori squadre al tiro da tre punti, soprattutto perché tutti possono tirare. Sono invece note le difficoltà veneziane in questo fondamentale, con la squadra lagunara che si attesta ad un misero 30,10% da dietro l’arco, terzultima in EuroCup.
La forza di Venezia in questa partita è stata proprio quella di saper arginare il tiro dei propri avversari, che comunque fanno il loro per non segnare dalla lunga. Nonostante la buona difesa sui piccoli infatti tra i lunghi, nello specifico Daye e Watt, si sono riscontrate parecchie distrazioni sul tiro dalla lunga. La gravity di esterni del livello di Pullen, Ferrell e Bladzic ha portato spesso i due statunitensi a dare le spalle al proprio uomo, controllando il centro dell’area per chiudere qualsiasi penetrazione, e questo ha portato spesso a triple non contestate.
Soprattutto ad inizio partita Venezia soffre molto tale comportamento, andando anche sotto in doppia cifra. La soluzione viene trovata da De Raffaele nel cambiare quasi sistematicamente sui pick n’ roll. Ciò avviene soprattutto perché c’è bisogno di avere sempre un uomo pronto sui protagonisti dello schema, visto che le penetrazioni sono sempre dietro l’angolo. Molto utile in questo frangente è stato Martynas Echodas, soprattutto grazie alla maggiore mobilità rispetto a Mitchell Watt.
Da segnalare è l’incredibile prestazione di Michele Vitali, che segna ben 16 punti tirando 4/6 da tre punti. L’italiano sfrutta benissimo i blocchi portati dai suoi compagni ed ha la mano calda anche dalla media, oltre ad offrire una prestazione difensiva di livello. Si accende nel finale Mitchell Watt, mentre Stefano Tonut si risveglia dal torpore, regalandoci giocate incredibili.
Questa vittoria permette comunque a Venezia di elevarsi leggermente rispetto a quel gruppo di squadre a rischio eliminazione, gruppo al quale appartiene anche il Promitheas Patrasso, avversaria nel corso della prossima giornata. I lunghi greci potrebbero impensierire coach De Raffaele, che però sa di incontrare una squadra con gravi problemi al tiro dalla lunga.
Dolomiti Energia Trento
A Trento la Dolomiti Energia mette in campo il solito copione che discutiamo tutte le settimane, anche contro Ankara. In campo si sono visti i soliti pregi e i soliti difetti di una squadra che, nonostante l’evidente miglioramento nella chimica, non sembra al momento poter diventare migliore di quanto è. La palla ora gira meglio, i singoli si intendono meglio ed anche in questa partita nei primi minuti si è visto del buon basket. Col passare del tempo, e di solito col vantaggio avversario, il gioco torna però sui binari che già conosciamo, con forzature, azioni inconcludenti e triple forzatissime.
Per 30 minuti la partita vede semplicemente Trento sparare da dietro l’arco abbastanza casualmente, spesso catturando rimbalzi offensivi a causa delle numerose mattonate lanciate in aria, mentre Ankara costruisce la vittoria soprattutto in post. Le percentuali da dietro l’arco non sono infatti eccelse neanche per i turchi, che trovano tuttavia il 58,8% da dentro l’area, contro il 37,5% casalingo.
Nota positiva per i ragazzi di Molin è l’aver effettivamente arginato Clemmons e Harrison, due dei tre marcatori pericolosi di cui avevamo trattato la scorsa volta. I due statunitensi chiudono infatti rispettivamente a 2 e 4 punti segnati. Ciò non giustifica comunque una squadra che sembra non lavorare sui propri punti deboli.
Al momento Trento occupa l’ultima posizione insieme allo Slaw Wroclaw ad una vittoria di distanza da Amburgo. Settimana prossima si gioca proprio contro i tedeschi, e potrebbe essere una delle ultime occasioni per provare a superare il girone senza dover fare miracoli, considerando anche che la partita successiva vedrà Molin e i suoi impegnati contro la corrazzata Partizan.
Gli ex italiani
Andiamo ora a vedere le prestazioni delle nostre vecchie conoscenze sparse per la competizione.
Zach Leday sfiora la doppia doppia nella prima partita senza Kevin Punter sul parquet insieme a lui. 10 punti e 7 rimbalzi per lo statunitense.
Derek Willis lascia la sua firma nella vittoria di Badalona mettendo a segno 7 punti, 7 rimbalzi, 2 assist e una rubata, mentre dall’altra parte Vince Hunter fa gli straordinari mettendo a segno 19 punti e 6 rimbalzi.
Anche Drew Crawford gioca una buona partita, segnando 14 punti, esattamente come Dario Hunt che aggiunge però anche 4 rimbalzi.