I soliti sospetti. La terza qualificata alle Final Four di Vitoria è il CSKA Mosca che per ironia della sorte si guadagna il biglietto per la fase finale, proprio dove si giocherà e lo fa con grande solidità. Nell’ultima serie il Barcellona risponde alla sberla dell’Efes e forza gara 5.
De Colo, Higgins, Kurbanov e…Bolomboy
Il titolo potrebbe essere il “cerca l’intruso”, ma se De Colo ha dominato il primo tempo, Higgins ha morso nei momenti più difficili quando il Baskonia è stato ripetutamente avanti in doppia cifra e Kurbanov ha dato quella solidità mancata da Hines, la chiave della fuga finale porta anche il nome di Bolomboy. È lui il protagonista inaspettato ma decisamente cruciale con la sua intensità e un paio di canestri d’autore nel rush finale del quarto periodo che ha proiettato i russi alle Final Four. Nel primo tempo sono stati un Patricio Garino infallibile dalla lunga e un Poirier dominante in vernice a dare il largo alla fuga basca che sembrava fino a metà terzo quarto non avere risposte da una difesa del CSKA che comunque non ha mai smesso di mettere fisicità. La grande squadra, però, ti sfinisce e lavora ai fianchi, infatti nel quarto periodo il Baskonia non ha più visto il canestro venendo letteralmente stritolato dalla fisicità degli atipici Higgins e Clyburn sul perimetro, assieme alla presenza in vernice di Hines e Bolomboy. Nel momento in cui si è fermato l’attacco di casa è cambiata la partita e il rush finale ha avuto un solo padrone moscovita per l’ennesimo viaggio alle Final Four.
Il Barcellona risponde, sarà gara 5
Dopo una sberla come quella di gara 3 in casa sull’1-1 ci sono due modi per reagire: dando tutto o soccombendo.
Pesic è riuscito a utilizzare questa debacle clamorosa come propellente per la reazione dei suoi, che non hanno lasciato mai spazio all’estro e alla vena offensiva dell’Efes, gettando le basi della vittoria proprio nella metà campo difensiva.
Se il Barcellona vuole avere una chances nella serie deve tenere basso il punteggio e nel momento più importante, quando all’uscita degli spogliatoi la voglia di chiudere dell’Efes poteva farsi sentire, ha saputo stringere in difesa piazzando il 27-12 che ha sostanzialmente chiuso la partita. La vena offensiva è arrivata dalla difesa con le stoppate di Oriola, la voglia di sporcarsi le mani di Kuric e la fisicità di Singleton. Nel momento in cui un positivo Pangos ha fatto spazio a Heurtel nel terzo periodo, è arrivato il break, con il francese pronto ad armare la mano dei compagni e pizzare un gioco da quattro punti (leggermente polemico) per far esplodere il Palau e mandare i suoi dritti a gara 5. Nel quarto periodo, nonostante alcune occasioni anche ghiotte sotto forma di possessi multipli, l’Efes non è riuscito a concretizzare e ora tornerà a casa sì con il vantaggio del campo, ma in una gara 5 decisiva e che ci dirà molto sulla tenuta di questa squadra.