Si torna a giocare sui parquet di tutta Europa, i 18 super team di Euroleague sono tornati a darsi battaglia nelle giornate di giovedì e venerdì. Anche “la classe operaia in paradiso” torna on the road, dopo la puntata speciale, forzata dalla pausa, con la quale vi abbiamo mostrato la nostra Top 5, tra tutti i giocatori di cui abbiamo parlato fino adesso e sono davvero tanti. Sono così numerosi, al punto che questa settimana ci siamo ritrovati piuttosto in difficoltà nello scegliere il protagonista della settimana. Perché? Poiché gli operai che hanno fatto bene in questo venticinquesimo turno di gioco sono tutti già passati per la nostra rubrica o sono militanti in squadre già viste e riviste da queste parti. Difatti, quei giocatori che avevamo snobbato nella nostra elite, ne hanno approfittato per vendicarsi con stile: 15 e 7 rimbalzi per Vezenkov (top scorer) e 19 per il nostro Daniel Hackett (che però abbiamo trascurato causa infortunio), con un Trey Thompkins ancora parecchio in gas, che ne ha approfittato per ringraziarci dell’Oscar che gli abbiamo assegnato. A proposito di formazioni più volte ricorrenti nel nostro spazio, l’ALBA Berlino si era ricandidata ad entrare nelle nostre righe, con un ventello di Hermannsson, che, a dire la verità, ci ha tentato, tuttavia, onde evitare di ripetere la solita solfa, abbiamo evitato. Sempre in merito ai berlinesi, che in un modo o nell’altro sono in ogni circostanza presenti, volevo accusarmi di aver (clamorosamente) dimenticato di sottolineare il premio di MVP della Coppa di Germania per Niels Giffey, praticamente uno dei motivi principali del suo inserimento nei fab 5. Qui sfrutto un’altra connection, stavolta servendomi del premio di miglior giocatore della coppa nazionale, per presentarvi l’ultimo personaggi dei nostri focus di febbraio, cioè colui che è stato l’MVP della Coppa di Lituania, vinta dal suo Zalgiris, Edgaras Ulanovas.
Edgaras Ulanovas
Secondo figlio della Zalgirio Arena, nonché secondo lituano che avete avuto la possibilità di incontrare insieme a noi, fino a questo momento. Ulanovas, in verità, è l’uomo degli MVP, quindi il collegamento arriva facile facile. Nella sua carriera ha raccolto diversi riconoscimenti come Most Valuable Player delle fasi finali, che siano di coppa (4) o di campionato (2), tra cui quello dello scorso anno, cambia poco. Quando nella mia mente si forma il nome ‘Edgaras Ulanovas’, il mio cervello (che funziona più rapidamente se si tratta di qualcosa che ha a che fare con la pallacanestro) lo associa automaticamente ad un giocatore mite fuori e bollente dentro, aspetto caratteriale abbastanza usuale tra i suoi connazionali, uno che sta sempre al suo posto, è silenzioso, ma decisivo. Non uno appariscente, raramente fuori luogo, forse anche perchè non è che si faccia notare troppo, insomma, ha il profilo di un classico operaio, che talvolta ha il vizietto di accomodarsi in paradiso. Tra l’altro nelle mie free associations, come direbbe qualche strizzacervelli a stelle e strisce, Ulanovas indossa, il più delle volte, una canotta verde, che tendenzialmente, tra nazionale e club, è quella giusta. Una carriera legata esclusivamente alla terra delle alci, quella in cui sono tutti figli di Sabonis (che un figlio biologico ce l’ha e neanche scarso), partita nelle giovanili di Kaunas, sua terra di nascita, e continuata maturando nelle varie “altre” società lituane, quali Liektabelis e Neptunas Klaipeda, fino al ritorno a casa, per la prima volta da professionista, nello Zalgiris Kaunas, per il quale lotta dal 2014. Proprio nell’esperienza al Neptunas, quando questi ultimi prendevano parte alla VTB League, gli è stato conferito il riconoscimento di Miglior Giovane della competizione, una sorta di equivalente del Rising Star di Euroleague. Questo premio, relativamente recente, mi serve da promemoria per ricordarmi che Ulanovas non è mica un attempato, anzi, ha spento 28 candeline solo lo scorso gennaio.
Archiviando i nostri tradizionali cenni biografici occasionalmente prolungati, vediamo anche un po’ di pallacanestro. Questi highlights che vi ho linkato qui sopra, mostrano (a memoria) la migliore, e più decisiva, prestazione del pupillo di Jasikevicius in Eurolega. Il match in questione è gara 2 del primo turno degli ultimi playoff, unica stoica vittoria, con la quale i lituani hanno espugnato il campo del Fener, ribaltando momentaneamente il fattore campo, salvo poi arrendersi allo strapotere dell’armata di Obradovic. Il trascinatore in quella serata storica è stato, guarda caso, il signore di cui stiamo scrivendo. Mi servo di questa prestazione per presentarvi le doti tecniche del ragazzotto in esame. 20 punti, 7 rimbalzi, 2 assist, in una sfida di Final Eight, non è roba da tutti e non ci vuole un genio per comprenderlo, ma non è questo il punto. Qualche punto saliente che vorrei evidenziare:
- una particolare attitudine ad essere efficace in situazioni di rimbalzo offensivo dinamico, il suo OR%, ovvero la statistica che ci ritorna il dato più accurato sull’abilità di andare a rimbalzo d’attacco di un determinato giocatore (vedi Hack-a-stat), è di 6,3%, che, considerando il ruolo, è un numero positivo. Per farvi capire, è una percentuale di poco inferiore a quella di Nikita Kurbanov, che personalmente considerando un più che discreto rimbalzista.
- è un sempreverde del parquet, sempre presente in questa Eurolega. 25 cartellini timbrati su 25 giornate di gioco, ovviamente, tutte apparizioni partendo in quintetto, starter inamovibile del sistema Jasi. 621:48 minuti giocati, diciassettesimo per tempo trascorso sul campo nella lega.
- riesce continuamente a pescare falli subiti, specialmente quando questi lo portano a guadagnare gite in lunetta. Tira 29 liberi su 100 possessi, una specifica statistica in cui si posiziona primo fra le ali. Inoltre, li trasforma con buonissimo ritmo: ha tirato 66 liberi mandandone dentro l’81%.
Odio tirare fuori quei numeri complicati e inutili, altresì noti come statistiche, tuttavia mancava un inserto del genere nella nostra rubrica, di conseguenza ci voleva.
Per concludere, vorrei sottolineare come questa potrebbe essere la più rosea, a livello personale, delle stagioni di Ulanovas in Euroleague. Oltre ad essere salita la sua media punti, la più alta in carriera (8,1), si è elevato il suo livello di gioco, che sta dando una grossa mano allo Zalgiris nella ricerca del raggiungimento dell’ennesima impresa impensabile. Ne è un esempio l’ultima uscita a Vitoria, nella quale Edgaras ha contribuito con 15 punti alla vittoria dei suoi sul campo del Baskonia. Dodicesima gara in doppia cifra della stagione, nonché terza consecutiva, è l’ultima prova visiva che vi lascio.