Anno nuovo, rubrica vecchia. Ebbene sì, anche nel 2020 “la classe operaia in paradiso” vi accompagnerà nei vostri post-weekend, indicandovi i nomi più interessanti tra i nostri amati underdogs. Mentre voi vi state esercitando a scrivere la data corrente (perché quest’anno se si sbaglia tocca correggerne due di cifre), noi vi comunichiamo che è ufficiale: siamo dei veri e propri talismani per gli operai che finiscono tra le nostre righe, i quali non hanno mai toppato nella gara successiva al nostro pezzo su di loro. Ultimo esempio, in ordine temporale, il nostro connazionale Daniel Hackett, che ha ripetuto la superba prestazione ammirata contro Milano, scrivendo 24 punti sul referto della sfida in cui i suoi hanno ospitato il Pana, in una partita pazzesca (che vi consiglio di rivedere) chiusasi al supplementare con il trionfo dei greens, nonostante un indomabile CSKA. Chiusa questa parentesi iniziale, ci ricolleghiamo al match di cui si parlava poche righe sopra e potete facilmente immaginare il motivo. CSKA Mosca-Panathinaikos è stato l’incontro della mostruosa prestazione da 22 punti e 17 assist di Nick Calathes, dei 24 del nostro Daniel, dei 30 di un arrembante Mike James, e, soprattutto, per quello che ci interessa, della sorprendente doppia doppia (25+16 rimbalzi) di Konstantinos Mitoglou, protagonista di giornata. In un turno abbastanza fruttuoso per i role player, non abbiamo avuto possibilità di decidere, la nostra scelta è inevitabilmente ricaduta sull’ala greca.
Konstantinos Mitoglou
116 chilogrammi di puro concentrato di “classe operaia”, distribuiti su 210 massicci centimetri. Un esemplare purissimo di second unit player, capace di spostare decisivamente le sorti di un incontro verso la sua squadra, proprio come è accaduto venerdì scorso. Effettivamente, a differenza di coloro che lo hanno preceduto, Mitoglou non ha una carriera straripante e particolarmente cinematografica. Per riassumerla, essendo ancora piuttosto breve (il greco ha 23 anni), basta indicare le sue origini, la sua formazione e la sua casa attuale. Konstantinos sboccia nell’Aris di Salonicco, prima di intraprendere l’esperienza collegiale negli States, che nel suo caso è stata a Wake Forest, per intenderci, ex Università di Tim Duncan e Chris Paul. È proprio a WFU che sviluppa un gran spirito di squadra ed una capacità spiccata di inserirsi in un contesto ben consolidato. Questa attitudine è la chiave del suo ottimo rendimento all’interno delle rotazioni di coach Pitino, il quale predilige questo tipo di giocatori. In tre anni a Winston-Salem ha viaggiato a 9 punti e 5 rimbalzi di media, arrotondando per difetto. Inoltre, negli USA ha aggiunto nel suo bagaglio tecnico anche un tiro da dietro l’arco, che magari non avrete notato in Europa, dunque, ecco a voi una bella prova visiva:
Nel 2017, torna in patria, sceglie il Pana, un passaggio forzato per un prospetto greco passato per il college. Di certo, non è arrivato come il giocatore che può segnare 8 bombe in una gara (nonostante abbia dimostrato in altre sedi si saperlo fare, vedi sopra), tuttavia la dirigenza dei campioni di Grecia ha visto in lui un discreto giocatore di prospettiva, con ruolo di completamento nell’immediato presente.
Effettivamente, negli ultimissimi anni, ad OAKA non si sono distinti propriamente per essere un’affidabile rampa di lancio per giovani di buone speranze. Nonostante questo, Dinos, così chiamato da tutti nell’ambiente di squadra (e familiare, chiamatelo voi vostro figlio Konstantinos), è riuscito progressivamente a farsi spazio, fino a diventare una vera risorsa preziosa, in uscita dalla panchina presieduta da Rick Pitino.
Lo scorso anno, ha avuto notevolmente più spazio in campionato, lasciano intravedere qualche bagliore isolato in Euroleague, ad esempio il ventello del 14 Dicembre 2018, contro il Darussafaka. In questa stagione, invece, è entrato con più stabilità e abbondanza, in termini di minuti e statistiche, nelle rotazioni europee del Pana. Presente in tutte e 17 le giornate della competizione, tenendo una media 5,6 punti e 4,4 rimbalzi per 13:49 minuti di impiego a gara. Un solo periodo di flessione, dal sesto al nono turno di gioco, durante il quale ha racimolato 16 minuti mal contati senza scrivere punti a tabellino. Per il resto, un’annata in fiducia, che mi porta a pensare che la big night contro il CSKA sia la naturale fioritura di un continuo percorso di maturazione. Realisticamente, oltre all’influenza dell’overtime, la prestazione di Mitoglou è da considerare come paranormale. Per capirci, i suoi numeri sono stati career high in punti, rimbalzi offensivi e difensivi, assist, palle rubate, minuti giocati e valutazione, non migliorando, in pratica, solo il proprio personal best nelle stoppate (vi lascio questa grafica qui decisamente più significativa). Ai posteri restano 25 punti (11/16 dal campo), 16 rimbalzi, di cui 8 in attacco (!!), 2 assist e 2 palle recuperate, che fanno 34 di Index Rating in 40 giri di orologio trascorsi sul parquet, oltre, ovviamente, alla prestigiosissima citazione nel nostro spazio.