Lunedì. Per gran parte dei lavoratori del mondo è il giorno in cui si spera soltanto che la sveglia non suoni. Per gli amanti del rap è il titolo di una celebre canzone dell’acclamato Maurizo Pesciottu (aka Salmo). Per gli assidui lettori di Backdoor Podcast è un giorno ricco di contenuti di primissima fascia. Tra questi, ormai da qualche settimana trovate stabilmente anche “la classe operaia in paradiso”, che solo eccezionalmente questa settimana slitta al martedì. A proposito di abitudini della nostra rubrica, Mitoglou ha, più o meno, sfatato il mito che voleva i nostri operai dominanti nella partita post-puntata su ciascuno di loro. In realtà, a livello meramente numerico, l’ala greca del Pana ha scritto a referto 10 punti, che non saranno i 25 di Mosca, ma sono comunque una più che dignitosa prestazione rispetto alle sue medie. Nonostante ciò, il tabellino non rispecchia l’andamento di una partita in cui, per quanto riguarda i greens, sono stati promossi solo Fredette e Thomas. Neanche i suoi colleghi si sono comportati troppo bene, in una giornata in cui, tra infortunati, acciaccati e pochi minuti raccolti, non vi segnaliamo alcun acuto degno di nota. Per quest’ultimo motivo, in questa puntata, per la prima volta, troverete un giocatore di una squadra già protagonista del nostro spazio. Che la squadra in questione sia il Real Madrid, può sorprendere fino ad un certo punto: in una squadra dove sta filando tutto bene, funziona bene anche la second unit. Che il giocatore, invece, sia Trey Thompkins, non fa scalpore, visto che si è riscoperto arma in più di un rullo compressore (quale è il Real), dopo essere stato un fantasma per larghi tratti.
Trey Thompkins
15.23 minuti di impiego medio dalla giornata 9 alla giornata 16 di Euroleague. Un filotto di 7 partite, con un picco negativo di 8:54 minuti nella gara contro l’Olimpia Milano. Non era decisamente andata meglio nelle precedenti 8 gare, anzi, non era decisamente andata. Sì, perché nelle precedenti otto non era sceso in campo, per motivi che vanno dai problemi fisici a ritardo di condizione, e altri problemi che ci hanno fatto dubitare del fatto che fosse effettivamente vivo. E poi? È cambiato qualcosa evidentemente, ma prima facciamo un passo indietro. Per “passo indietro” intendo gli step classici degli USA dell’Euroleague, ovvero college, NBA, prima esperienza europea e grande salto nell’Eurolega che conta. Nella carriera di Thompkins parliamo di University of Georgia, seguita da 24 apparizioni e 57 punti in NBA con i Los Angeles Clippers. Poi la decisione di migrare dall’altra parte dell’Atlantico, scegliendo il Nizhny Novgorod come prima casa europea. Per Trey la stagione in Russia è probabilmente la migliore della sua vita cestistica, primo appuntamento romantico con la prima competizione europea e quasi 17 per gara considerando tutte le competizioni. Un’annata in cui ha particolarmente preso di mira le italiane, stabilendo gran parte dei suoi personal best proprio contro le migliori del nostro paese, facendo vedere roba di questo tipo:
Poi, bussa, inevitabilmente, il Real. Ormai parliamo di cinque stagioni orsono, cinque intense stagioni trascorse vestendo la canotta blanca. Tra queste, ci focalizziamo, naturalmente, sulla corrente: è qui che si conclude la nostra manzoniana riflessione, che si riallaccia adesso al nostro incipit. Il 2019/20 è l’anno della partenza di Gustavo Ayon, e, di conseguenza, delle aspettate maggiori rotazioni nel reparto lunghi madrileno. Ne abbiamo già parlato in apertura, Thompkins non è al top, Laso comunicherà alla stampa che l’ex LAC non è in perfetto stato fisico, una condizione che perdurerà fino alla suddetta nona giornata. In questo lasso di tempo, molte voci riguardo al possibile taglio si sono susseguite, dato che la dirigenza castigliana non ha esitato ad intervenire sul mercato, sopperendo alle difficoltà sotto le plance con la firma di Mejri, il quale è ancora (da allora) limitato ad un minutaggio limitato e ridotto. Nel frattempo, il rientro di TT è arrivato, un rientro fatto del solito contributo da mestierante uscendo dalla lunghissima panchina dei campioni di Spagna. La mutazione, già tirata in ballo, entra in gioco solo due settimane fa, e, a dirla tutta, è condizionata esclusivamente dall’infortunio occorso a Anthony Randolph. Lo sloveno stava esprimendo un altissimo livello di gioco, prima della lesione muscolare che lo relegherà ai box almeno un’altra settimana (rispetto alla data di uscita del pezzo). Il suo naturale sostituto a roster è il nostro amico Trey Thompkins. Quest’ultimo, seppur in Francia e in casa sullo Zalgiris, è riuscito, forse inaspettatamente, a non far rimpiangere Randolph. Ha visto il suo minutaggio moltiplicare drasticamente: 66 minuti complessivi in due incontri. In questo prezioso tempo, Big Trey è riuscito ad amalgamare un superlativo tiro dalla distanza (7/14 da tre!!) ed una fisicità nei momenti giusti della partita, da considerare cruciale. Come se non bastasse, non ha per nulla sfigurato nella metà campo difensiva, riuscendo al contempo ad ampliare le spaziature dell’attacco dei suoi, dall’altro lato, diventando letteralmente l’arma in più della capolista nelle ultime due uscite. Ah, dimenticavo un piccolo dettaglio, nelle due partite in questione Thompkins ha messo insieme 40 punti e 12 rimbalzi, mica male. Certo che però, a volte le immagini sono molto più esplicative, difatti…