Eurolega: ancora una volta l’Efes per la storia

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Negli ultimi giorni si è tornati a parlare di Vince McMahon. Al di là delle speculazioni su un effettivo ritiro dalle scene della WWE, anche chi ha meno dimestichezza col mondo del wrestling avrà ben presente il volto e le espressioni facciali dello storico presentatore americano. Ebbene: quel meme è la reazione degli appassionati di Eurolega alla serie di annunci estivi del Social Media Manager dell’Anadolu Efes. Tra conferme, rinnovi e acquisti, il roster dei bicampioni in carica presenta pochi eguali nella storia della competizione. Almeno sulla carta. Sarà il campo a parlare. Ma se Ergin Ataman ci ha insegnato a non dare nulla per scontato, a considerare degni di attenzione anche i proclami più sensazionalistici e azzardati, c’è ragione di credere che sulle coste del Bosforo ne vedremo delle belle. Passo dopo passo, ripercorrere la costruzione della prossima armata fa rabbrividire.

FUOCHI D’ARTIFICIO

Conosciuta già prima della Final 4 di Belgrado l’intenzione di ritirarsi di Krunoslav Simon e il rinnovato sodalizio con Rodrigue Beaubois, nell’immediato post-partita Ataman aveva annunciato il primo dei clamorosi botti dell’estate turca. “Stiamo trattando Will Clyburn”: la negoziazione, protrattasi leggermente nel tempo, ha tuttavia dato l’esito sperato. Alla corte del coach turco approda un giocatore dal quale aspettarsi compiti e ruoli differenti rispetto a quelli per cui lo abbiamo conosciuto. Non sarà chiamato a sobbarcarsi oneri offensivi come ai tempi del Darussafaka, nemmeno a gestire un numero di isolamenti così alto come in alcune recenti edizioni del CSKA. Immaginarlo come un tiratore assolutamente non battezzabile e da rispettare, in grado di punire sul perimetro e come tagliante le attenzioni riservate ai trattatori primari di palla non dovrebbe essere così lontana dalla realtà. Il ridotto sforzo richiesto nella metà campo offensiva potrebbe tornare eccome utile a protezione del proprio canestro: i polpacci non saranno esplosivi come ad inizio carriera, ma taglia e intelligenza cestistica sono ancora di primissimo livello in Europa. Clyburn ha già dimostrato di sapersi reinventare nel corso della carriera, adattandosi al meglio al contesto di riferimento. La parabola potrebbe non discostarsi troppo da quella tracciata da Elijah Bryant: l’ex Maccabi, da guardia dall’alto volume offensivo, è stato trasformato da Ataman in coltellino svizzero in ambo le metà campo. Clyburn e Bryant: non male il titolare e il cambio nello spot di 3. Quanto starà gongolando Ergin da 1 all’espressione qui sotto?

Dopo il primo colpo, è stato il momento delle conferme. Rinnovo per Bugrahan Tuncer, estensione per Gazi, accordo per un altro anno con Bryant Dunston. I due turchi, insieme a Balbay e Arna, costituiscono lo zoccolo duro da impiegare anche in BSL e, in caso di estrema necessità, possono garantire scampoli dignitosi anche al piano di sopra. Il prolungamento con il centro trentaseienne, al pari della (non ancora ufficiale) conferma di Tibor Pleiss, sarà una polizza assicurativa per la cementificazione dello spogliatoio. Sia l’ex Varese che il pennellone tedesco, fondamentali nella parte finale di stagione, dovrebbero fare un passo indietro nelle gerarchie di quest’anno. E no, non perché si sia optato per un aumento del minutaggio di James Anderson (spedito senza troppa premura a Murcia) o sull’eterna giovinezza di Chris Singleton, ancora in cerca di un contratto dopo tre anni di onorato servizio a Istanbul. Non dimentichiamoci: nella continua ricerca di nuovi stimoli per rintuzzare la scintilla delle motivazioni, c’è sempre un campionato turco da riconquistare, dopo la bellissima semifinale col Galatasaray e la cocente sconfitta nella finale coi cugini gialloneri…

Nel giro di un paio di giorni, due annunci hanno chiarito definitivamente le intenzioni bellicose di Ataman e soci. Dal Pinar arriva Amath M’Baye (accordo biennale), già visto in Italia tra Olimpia e Virtus. Dal Maccabi giunge Ante Zizic, con un contratto 2+1. La linea pare chiarissima: quest’anno si corre, eccome se si corre. Zizic è un centro che, per quanto sanguinoso se inserito costantemente nei pick ‘n roll senza l’adeguata copertura degli esterni, copre magistralmente il campo nell’intera sua lunghezza. L’ex Milano e Bologna, reduce da un’ottima annata in BCL, al pari di Clyburn dovrà sfruttare lo specimen fisico e atletico in giochi situazionali, senza che gli venga imposta la stessa mole di gioco. Nelle rotazioni, il francese dovrebbe prendere il posto di Moerman, tornato in patria col Monaco, mentre il montenegrino sostituisce Filip Petrusev, esperimento fallito in maglia Efes che proverà a rilanciarsi nella terra natale in maglia Crvena Zvezda. Nel peggiore scenario possibile, i due verrebbero impiegati col contagocce, senza rappresentare un passo indietro rispetto ai predecessori. Permetteteci, però, di avere un pizzico di fiducia in più…

L’ITALIANO E I DUE LUPI DI MARE

L’ultima firma in ordine di tempo è per certi versi la più inattesa. Dopo i tentativi registrati per Nebo, Thompkins e Bacon (quest’ultimo ancora in stand by), il reparto lunghi dell’Efes annovera anche Achille Polonara. Il trentenne di Ancona lo conosciamo bene: pericolosità dal perimetro e in avvicinamento a canestro, letale a rimbalzo offensivo, puntuale negli aiuti nella difesa lontano dalla palla. Se inserito in un contesto funzionale, può benissimo tornare ai livelli della stagione dell’ACB conquistata col Baskonia. Altrimenti, il rischio è quello di ammirare la brutta copia mostrata in maglia Fener. Di nuovo: l’impressione è che questo Efes girerà a ritmi ancor più alti rispetto alle due precedenti edizioni vincenti, per esaltare le caratteristiche di un roster quanto mai profondo e atletico. Anche perché, volenti o nolenti, i due più grandi acquisti dell’estate sono già di stanza sul Bosforo da ben più di un’annata.

Real Madrid, Washington Wizards, OKC Thunder, Chicago Bulls. Tra Europa e NBA, le richieste e i sondaggi sono stati tantissimi. A livello salariale, entrambi avrebbero potuto lasciare Istanbul in vista di accordi remunerativissimi, ma tutto sommato la busta paga garantita da Ataman non era una di cui lamentarsi. Almeno sino a inizio stagione, stante le clausole di escape presenti nei contratti, i comandanti della nave Efes saranno ancora loro. Shane Larkin e Vasilije Micic. Sempre loro, meravigliosamente loro. Il folletto naturalizzato turco, cui Ataman si affiderà per provare a conquistare Eurobasket 2022, e il serbo pluri MVP delle ultime uscite. Basterebbe solo la loro presenza per trasformare una qualunque squadra europea in favorita per l’Euroleague. La Storia ci ha insegnato questo. Il futuro dell’Efes e di Ataman parla invece di una rosa di 15 giocatori ormai definita. Per via delle restrizioni del campionato turco, ormai solo con l’uscita di uno straniero sarebbe possibile aggiungere ulteriori tasselli. Ataman ha mostrato negli anni di non avere vie di mezzo: o il nuovo arrivato si adatta al sistema o, a prescindere dal talento, la panchina sarà il suo habitat naturale. Alec Peters, Dzanan Musa, Filip Petrusev: non si fa sconti a nessuno. Se Polonara, M’Baye, Zizic o Clyburn dovessero fare cilecca, pochi patemi ci sarebbero nel trovare alternative. Ma mai come quest’anno, già ai nastri di partenza, dubitare di Ergin pare controproducente. E attenzione: se dovessero perdere la prima in casa con la Stella Rossa, occhio a darli già per morti. La Storia ci ha insegnato questo.