Eurolega: Andrea Trinchieri e il Bayern Monaco, onore ai caduti

342

Una sconfitta che però assomiglia più ad una vittoria. Si può riassumere in questo modo la partita di ieri sera per il Bayern Monaco. Dopo due quarti più che combattuti, la squadra di Hasikevicius ha preso il largo nel terzo parziale di gioco e non si è più voltata indietro. Nonostante questo i tedeschi hanno lottato fino alla fine, rischiando anche di riaprirla. Merito di un gruppo di ragazzi che non si è mai arreso durante la stagione, men che meno ai playoff. Merito di un coach, Andrea Trinchieri, che ha dimostrato di essere uno dei più grandi in Europa. E allora nei cuori degli sconfitti non possono rimanere altro che orgoglio e onore per la serie che è andata in scena.

A dimostrarlo sono le parole nel post partita di tutti i protagonisti. Potrebbe sembrare strano, ma per capire al meglio di ciò che stiamo parlando forse vale la pena partire dalle dichiarazioni degli avversari. In primis Saras Jasikevicius, uno che nell’Olimpo dei migliori è sempre stato abituato a starci. Questa volta, però, il coach del Barcellona deve essersela vista davvero brutta. I blaugrana partivano decisamente favoriti all’inizio della serie, ma lo svilupparsi delle gare ha detto ben altre cose. Tanto che la paura di uscire, anche con una gara 5 in casa, era molta. Proprio a causa della bravura del suo rivale in panchina, che lo ha messo in seria difficoltà. Da queste palpitazioni altro non può scaturire se non stima reciproca, tra due uomini che si sono dati battaglia. Stima che si è manifestata nel lungo abbraccio di fine partita, e nelle parole dello stesso Jasikevicius dopo la vittoria.

Voglio fare i complimenti ad Andrea. Sono felice di avere un bel rapporto con lui. Di vino ne capisce più di me e probabilmente anche di basket. A parte gli scherzi, sono contento di avere un avversario del genere. Questo mi rende migliore.

Dall’altra parte Andrea Trinchieri ha speso parole di congratulazioni per il Barcellona, ma soprattutto per i propri ragazzi. Perché ieri, così come oggi, sarebbe stato impossibile fare altrimenti. Dopo una stagione piena di mille difficoltà, dopo la qualificazione in extremis ai playoff, dopo l’infortunio di Hilliard in piena serie. Il Bayern è riuscito a giocarsela comunque, anche con i minimi mezzi a disposizione. Anche in una gara 5 in terra straniera, dentro la bolgia del Palau Blaugrana.

Non sono mai stato così orgoglioso dei miei giocatori. Potremmo continuare a parlare per ore degli errori fatti, ma stasera hanno disputato tre quarti incredibili. Il terzo quarto ci è costato la partita.

Non sono triste, sono orgoglioso della mia squadra come mai prima d’ora. Ho detto ai miei ragazzi di non avere rimpianti. Abbiamo dato tutto.

Ieri sera, in particolare, il giocatore che forse più ha rappresentato la voglia e il coraggio del Bayern è stato Othello Hunter. Nonostante Jaramaz abbia decisamente rappresentato un fattore per i suoi, il centro ex Maccabi è stato l’ultimo ad arrendersi e ha quasi condotto i suoi verso un’insperata rimonta. Un giocatore eterno, che ha fatto la storia del basket europeo e che ancora non si è stancato di dare il 100% in campo. Trinchieri non a caso ne ha tessuto le lodi, indicandolo come il fulcro della squadra. Hunter lo ha dimostrato, in campo e fuori. E chi meglio di un veterano come lui può riassumere l’essenza del Bayern Monaco? Onore a lui, onore ad Andrea Trinchieri, onore ai caduti. Ma fate attenzione, perché nel futuro più prossimo gli sconfitti potrebbero trasformarsi in vincitori.