Sono cominciate le gare 3 dei quarti di finale di Eurolega Final Four, in una quattro giorni che si concluderà venerdì e potrebbe già darci i nomi delle quattro semifinaliste che si incontreranno a Vitoria.
Una sarà il Real Madrid, che ha espugnato OAKA infliggendo un secco 3-0 al Panthinaikos. Un bel passo verso i Paesi Baschi lo fa anche il Fenerbahce, che vince una vera e propria battaglia sul campo dello Zalgiris Kaunas.
EUROLEGA FINAL FOUR: LA DIFESA DEL FENER PREVALE SU QUELLA DELLO ZALGIRIS
Gara 3 tra gli uomini di Jasikevicius e quelli di Obradovic era forse la più intrigante del lotto. I lituani avevano, a sorpresa, costretto alla prima sconfitta casalinga della stagione i turchi in gara 2 e, vincendo stasera, avrebbero avuto un incredibile match ball fra quarantotto ore. Così non è stato, però.
I vice campioni in carica in Eurolega Final Four hanno tirato fuori una prestazione di carattere e orgoglio classica per questo gruppo, in una gara che è stata una via di mezzo tra una partita a scacchi e una battaglia di trincea. Wolters (15 punti alla fine, migliore dei suoi) e compagni l’hanno messa sulla difensiva, mettendo in enorme difficoltà gli ospiti nel primo tempo. Un lavoro di squadra pazzesco dei quintetti schierati da Jasikevicius ha praticamente tolto il pitturato al Fenerbahce, che non ha potuto fare altro che affidarsi, con poca fortuna, al tiro da tre.
Nel frattempo i padroni casa hanno toccato anche il +9, dando l’impressione a tratti di avere in controllo la partita, ma commettendo il peccato capitale di qualche errore ingenuo di troppo, che ha permesso a Sloukas e soci, proprio grazie a una tripla del greco sulla sirena, di andare al riposo solo a -3 (34-31).
Al rientro in campo è partita la riscossa degli uomini di Obradovic (che nei primi due quarti aveva assunto tonalità di colore mai viste). Se lo Zalgiris fin lì aveva tolto ai gialloblù il pitturato, il Fener ha risposto impedendo anche solo di andare al tiro ai verdi in diverse occasioni: 12 palle recuperate che hanno fruttato quindici pesantissimi punti in una partita terminata 66-57. Decisivo anche l’impatto a rimbalzo offensivo dei turchi, con Jan Vesely (10 punti e 3 rimbalzi in attacco) sugli scudi dopo un primo tempo complicato da problemi di falli e ottime cose anche da Ahmet Duverioglu (5 rimbalzi di cui tre offensivi in 10′). In attacco il grosso l’ha fatto un eccellente Marko Guduric, autore di 17 punti, la maggior parte dei quali nel secondo tempo e nel break decisivo.
Lo Zalgiris, encomiabile, alla lunga ha pagato la maggior lunghezza e qualità del roster avversario, che ha avuto 7′ pesanti di Sinan Guler e la tripla decisiva da Mahmutoglu. Partita a tutto tondo per Gigi Datome (8 punti, 7 rimbalzi, 4 recuperi), mira storta per Nic Melli (5 punti con 2/8 al tiro).
Per i lituani ora il compito di allungare la serie a gara 5, vincendo giovedì, per poi provare il miracolo nella bella a Istanbul.
CAMPAZZO FA SOGNARE MADRID, IL PANA ALZA BANDIERA BIANCA
Partita bellissima, seppur di tutt’altro tenore, anche a OAKA, dove il Panathinaikos aveva il compito di allungare almeno di un’altra partita la serie con il Real Madrid, vincente in entrambe le prime due partite.
Niente da fare per gli uomini di Pitino, che hanno lottato per quanto gli è stato possibile, ma hanno dovuto soccombere soprattutto per due motivi: il divario fisico che ha permesso al Real di dominare in area (39-24 il conto dei rimbalzi, col 37% di offensive rebound percentage, 22/32 da due punti) e la partita da urlo di Facundo Campazzo, autore di 16 punti e 10 assist.
Numeri che quasi non rendono l’idea di quanto l’argentino abbia avuto un peso sulla vittoria dei suoi. Il break decisivo è arrivato in pratica tutto su giocate sue, assistendo in tre situazioni consecutive Gustavo Ayon (12 punti, tutti nel secondo tempo, 6 rimbalzi e 4 assist) e mettendo la tripla che ha chiuso i giochi in anticipo. Serie da favola per lui questa contro i biancoverdi: 12,3 punti con 8,3 assist di media, il 67% da due, il 38% da tre e 11/12 ai liberi. Totale.
E’ stata, qui, una partita di attacchi, come dice l’89-82 finale. Con gli ospiti che hanno provato la fuga un paio di volte nel primo tempo (anche a +11 sul 35-24) venendo sempre ripresi dai padroni di casa, con un Matt Lojeski da 16 punti e 5/7 dal campo.
Ripresi e superati sul finire del primo tempo (41-36 Pana all’intervallo), con la ripresa che, poi, è stato un lungo susseguirsi di sorpassi e contro sorpassi. Da una parte Calathes, Thomas e Langford, dall’altra le risposte di Fernandez, Randolph e un ottimo Jeffery Taylor.
Alla fine lo strappo decisivo è stato degli ospiti, come detto. Che hanno confermato la propria maggior forza e qualità, legittimando il passaggio del turno nei momenti finali della partita.