Non iniziano necessariamente col botto i playoff di Eurolega che alzano il sipario questa sera per decretare le quattro partecipanti alla Final Four di Vitoria. In campo ci sono Fenerbahce-Zalgiris e CSKA-Baskonia.
DIFESE, DIFESE, POI FENERBAHCE
Lo scontro più atteso di serata è senza dubbio quello tra il padre (Zelimir Obradovic) e il suo figliastro (Sarunas Jasikevicius) in quello che è senza dubbio uno scontro impari sul campo, ma che pone davanti due grandi menti di pallacanestro in panchina.
Lo Zalgiris inizia con l’unica arma che li può tenere a galla nel match, ovvero la difesa che spezza tutti i possibili hand off dell’attacco turco, inibisce l’efficacia del pick and roll avversario e tiene bassi i giri di un quintetto avversario tale solo dal punto di vista nominale. Se tenere a 11 punti il Fenerbahce in casa dopo otto minuti di gioco è un merito, non avere un vantaggio attorno alla doppia cifra è un peccato capitale (15-13 a fine primo quarto), perché in questo match si vede incredibilmente quanto allo Zalgiris manchi talento offensivo per impensierire una difesa organizzata e tenace come quella del Fener. Il capo di questa difesa è Nicolò Melli, che nel secondo quarto (gravato di due falli) inscena un clinic di difesa sia vicino che lontano da canestro rendendo impossibili le conclusioni di ogni avversario che gli si pari davanti. Con uno Zalgiris sempre nelle secche, l’arrivo in campo di Kalinic, Guduric e Sloukas fa saltare con il tritolo il banco. Se il leader greco non è così efficace offensivamente, nella seconda frazione piovono triple con Datome prima, Guduric poi e Muhammed alla fine che scavano il primo e unico solco del match.
Impossibilitati a creare qualsivoglia vantaggio dal palleggio, lo Zalgiris appassisce sotto una evidente superiorità degli avversari in ogni punto del campo, anche senza Lauvergne e con un Veselj non particolarmente incisivo (solo nove minuti in campo). Il secondo tempo è una passeggiata per i turchi che chiudono la bara avversaria con il canestro da tre di Mahmutoglu sulla sirena del terzo quarto che fanno da preludio all’eloquente 76-43 finale.
PRIMA SHIELDS, POI SOLO CSKA
Il Baskonia lotta con le unghie e con i denti nel primo tempo, tenendo ben presente che inseguire il sogno Final Four vorrebbe dire giocare in casa. Shavon Shields gioca una partita imperiale (17 punti finali), fin tanto che questa possa essere considerata tale. Nei primi due quarti e mezzo l’ex Trento disegna pallacanestro offensiva tenendo lì i suoi al cospetto di un CSKA non esattamente cinico e spietato. Nel terzo quarto la partita si spacca, come successo nella seconda frazione dell’altro match. Kurbanov, Clyburn e Rodriguez crivellano la retina avversaria dalla distanza, Shields incappa nel quarto fallo e in poco tempo tutta la garra dei baschi si tramuta in forza per i moscoviti che scappano (29-12 nel parziale), infliggendo una pesante sconfitta nei numeri agli avversari che dovranno ripartire dal primo tempo per preparare gara due. Finisce 94-68.