Eurolega: le sanzioni mandano un pessimo messaggio al mondo

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Quelle di ieri a Madrid sono immagini che non avremmo mai voluto vedere in Eurolega, pensando che solo in NBA ci sarebbe potuto essere un Palace of Auburn Hills e invece, sebbene tutto si sia svolto in campo, la rissa di ieri sera al termine di Real Madrid-Partizan è qualcosa di epocale tanto quanto lo fu quella di Detroit.

 

Questa mattina abbiamo analizzato il fattaccio con le parole di Silvio Corrias tratte dalla Chat Premium, nello Starting five abbiamo comunicato le sanzioni che sono: 5 giornate per Guerschon Yabusele, 2 per Kevin Punter, 1 per Gabriel Deck e Mathias Lessort, più 50 mila euro di multa alle due squadre per ogni atteggiamento antisportivo che ha impedito il termine del match.
La sostanza di tutto questo? La squadra trombata è quella che ha subito la rissa, innescata da una schifezza di Llull (mai avrei pensato di doverlo dire), proseguita con i pugni di Deck e una mossa che sarebbe irregolare anche nel Wrestling di Yabusele. Alla fine il Partizan rischia di giocare la semifinale di Eurolega senza il suo miglior giocatore che sicuramente qualche colpa la ha, però forse dopo la sentenza cambierà un pò idea sul ramoscello della pace porto a Llull su Twitter nella giornata di oggi. Lui che ha una semifinale di Eurolega “da vendicare” nella sua carriera e potrebbe non riuscire a farlo.

E il Real? Ne esce come se fosse stata un normale parapiglia da campo, una sciocchezzuola tra chi aveva troppo testosterone o nervosismo da dimostrare. Invece doveva essere usata l’accetta, la mano pesantissima per dare una pena esemplare con qualcosa che mandasse un chiaro messaggio: “Queste schifezze in Eurolega non si dovranno mai più vedere”.
Bisognava squalificare per mesi alcuni dei protagonisti e forse non sarebbe bastato. Sarebbe stato necessario dare pene pecuniarie clamorose non alle società che si fanno un baffo di quello che dovranno pagare, ma ai protagonisti, a chi ha attentato alla salute di un collega ancorché avversario, a chi ha infangato l’immagine non solo del proprio team ma di un’intera organizzazione, denigrando anche la reputazione di chi era a casa eliminato o l’anno prossimo lotterà con tutte le forze per guadagnare un posto in questa Eurolega.

È inammissibile che il messaggio scaturito dalla giornata di oggi sia: “La partita va male? Puoi andare oltre il limite, tanto se sei più profondo e hai più soldi da spendere è possibile che giri la serie a tuo favore”. Non veniamo a raccontare frottole, le assenze di Punter e Lessort peseranno 10 volte quelle di Yabusele e Deck. Ma pensate banalmente con che emozioni si recheranno al palazzetto i tifosi del Partizan…che sensazione d’ingiustizia che li pervaderà a ogni fischio. Abbiamo voglia a stigmatizzare…
Noi apprezziamo tutto il cordoglio dei protagonisti nel day after, la volontà di abbassare al minimo i toni da parte di Obradovic, Punter e tutto il Partizan, ma qui si tratta di avere una giustizia. Giustizia che non c’è stata. E speriamo, da tifosi del basket, che questa serie finisca 3-1 o 3-2 per il Partizan che potrà vincere una serie che merita di vincere per quello mostrato in campo e andarsi a giocare le sue carte al completo a Kaunas. Perché se così non fosse…beh non ci voglio neanche pensare.