La massima competizione europea di pallacanestro è sospesa da ormai più di sei settimane e l’ultima partita giocata è datata 6 Marzo, ma nonostante tutto questo tempo l’ELPA (EuroLeague Players Association) e l’Eurolega non sono riuscite ad arrivare ad una conclusione sullo spinoso argomento dei contratti.
Molte squadre, come Barcellona, Bayern Monaco e Real Madrid, si sono accordate autonomamente per ridurre lo stipendio ai propri giocatori fino alla fine dell’emergenza, con il club blaugrana che, attraverso l’applicazione dell’ERTE, è riuscito a ridurre del 70% gli stipendi.
A questi si è aggiunto anche il Maccabi Tel Aviv che, come riferito da Sport 5, ha sospeso i contratti e congelato i pagamenti a tutti i suoi giocatori finchè i negoziati tra Eurolega ed ELPA non porteranno ad un accordo ufficiale che il club israeliano rispetterà.

Il Maccabi Tel Aviv, al momento della sospensione, occupava il quinto posto in Eurolega e la prima posizione in Winner League, il campionato israeliano; il presidente del club Simon Mizrahi ha inviato una lettera ai suoi giocatori spiegando il perché di questa decisione e affermando che ci troviamo in un contesto mai visto e che lui stesso non si sarebbe mai immaginato una situazione in cui le persone della sua età non sarebbero state in grado di incontrare i loro figli e nipoti.
Mizrahi scrive che lui ha una responsabilità verso il club e deve fare tutto il necessario per assicurargli un futuro e quindi, dal momento che i negoziati tra Eurolega ed ELPA non sono ancora conclusi, finchè non ci sarà un accordo ufficiale tutti i contratti saranno congelati; il presidente stesso ammette inoltre di trovarsi in una situazione frustrante e di essere dispiaciuto di dover fare un gesto così estremo, ma la situazione che si è venuta a creare non è colpa di nessuna delle parti ed è quindi necessario agire in questo modo fino a che non vi sarà un concordato ufficiale o si riprenderà a giocare.