Eurolega: è il momento della verità e noi ci saremo

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Eurolega

Possiamo tranquillamente dire che Eurolega sia stata pioniera del significato di business nel basket europeo. Ha inserito per la prima volta un concetto di business legato allo sport inserendo le “sorelle” con licenza A e credendo nel mantra “less is more”. Ridurre la quantità delle squadre, alzarne il livello ma soprattutto dare loro una garanzia economica non solo per una stagione ma per un lungo periodo. Un metodo che volgeva chiaramente all’NBA e che per questo motivo, dopo alcuni stucchevoli inorridimenti, ha portato ad avere mercati estivi faraonici, ex stelle NBA in Europa e tanto tanto spettacolo.
Chi decantava il tanto abusato merito sportivo alla fine si è piegato al business proprio in questa pandemia, quindi sarebbe il caso che nel 2020 si metta da parte la famosa morale sportiva e si cominci a ragionare sul fatto che lo sport sia migliore se sostenibile e appetibile per gli investitori, quelli che poi permettono la presenza dei Mirotic, dei Larkin ecc.

Oggi non è un business

Oggi però non si parla più di business, o perlomeno è solo una piccola parte del quadro generale. L’Eurolega deve decidere se giocare, terminare la stagione in una modalità d’emergenza come la situazione richiede, oppure gettare definitivamente la spugna, raccogliere i cocci economici di una situazione difficile e guardare all’anno prossimo. L’ELPA ha inviato una lettera a Euroleague dicendo di essere contro la ripartenza della competizione, come riportato da Nova, ma le voci sono contrastanti: dapprima sembrava che i giocatori fossero uno zoccolo duro nel non voler partire, poi ieri l’Efes si è detto pronto con giocatori testati e carichi per riprendere, mentre oggi giunge questo comunicato…
Difficile fare ordine e chiarezza, forse anche inutile cercare di fare congetture a riguardo, ciò che dobbiamo fare è aspettare le 16.30 di oggi e ascoltare le parole di Jordi Bertomeu. Backdoor sarà presente alla conferenza stampa del numero uno di Euroleague, quindi sul nostro sito troverete tutti i dettagli in tempo reale. Un solo dubbio ci viene in merito alla legittima idea proposta da Nedovic:

Preferite un mese di brutto basket o una stagione prossima di grandissimo spettacolo?

E se le perdite dovessero essere così ingenti per le squadre, quindi con loro le riduzioni di budget, i giocatori più forti saranno ancora disponibili e magari disposti a tagli importanti sui nuovi contratti per garantirlo quello spettacolo? Alle 16.30 la risposta.

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