Eurolega: Real Madrid, è stata una partenza diesel?

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Real Madrid

Fino a qualche settimana fa, in questo inizio di stagione, avevamo visto un Real Madrid a due facce: una squadra dominante in campionato e una balbettante in Eurolega. Le difficoltà iniziali in campo europeo avevano destato qualche dubbio tra gli addetti ai lavori sulle possibilità a lungo termine degli spagnoli, i recenti risultati invece hanno permesso a loro di risalire la china in termini di classifica in Eurolega. In attesa di capire cosa farà il loro miglior giocatore della scorsa annata, Campazzo, visto che più di qualche franchigia NBA l’aveva attenzionato per il prossimo anno, il mercato del Real non aveva avuto particolari botti ma grandi conferme, con il rientro di Alocen dal prestito a Zaragoza e l’arrivo tramite pagamento della clausola a Valencia dell’esterno in rampa di lancio Abalde.

Imbattuti in terra spagnola

Dopo la vittoria della Supercoppa a settembre, contro gli acerrimi nemici del Barcellona, il Real Madrid non ha ancora conosciuto sconfitte in campionato. Il record di 10-0 è frutto di partite dominate dall’inizio alla fine (vedi i match in casa di Gran Canaria e Badalona oppure quello tra le mura amiche contro Zaragoza), ma anche di gare sofferte fino in fondo come quella casalinga contro Obradoiro o la vittoria esterna sul campo di Bilbao. La gestione del calendario non è stata delle più semplici a causa di qualche rinvio e di conseguenza recupero infrasettimanale, ma la profondità del roster madrileno è riuscita a compensare a tutto ciò. Nonostante la sfida contro Valencia del weekend scorso (partenza fortissima, 4-28 dopo solo 9′, e poi amministrazione del vantaggio fino all’ultimo secondo) gli avversari più complicati devono ancora essere affrontati in questo lungo girone d’andata di ACB, infatti Baskonia, Malaga e il Clasico verranno disputati tutti il mese prossimo e solo in quei casi si capirà realmente quale sarà il piazzamento in ottica Final Eight di febbraio 2021.

Una rondine fa “primavera”?

L’inizio 1 vinta e 4 perse nella massima competizione europea poteva portare qualcuno a ridimensionare le ambizioni del Real Madrid quest’anno. In effetti l’unica vittoria era arrivata contro un Khimki in versione ridottissima a causa di problemi vari (solo 8 giocatori a referto quella sera e pochi della teorica rotazione di Kurtinaitis) mentre le sconfitte rimediate contro Valencia, Baskonia, Milano e soprattutto contro il favorito alla vittoria finale Barcellona, confermavamo la teoria di cui sopra.

Qualche assenza e una condizione fisica ottimale ancora da trovare potevano essere delle scusanti, cosiccome le sirene NBA per i due argentini Campazzo e Deck, ma come spesso accade in queste situazioni coach Laso si è dimostrato uno dei migliori in Europa a uscire da delle difficoltà iniziali. Grazie al rientro dopo qualche acciacco fisico di Randolph e Carroll, lo starting five adottato in questa striscia positiva è stato completato da Campazzo, il solito Tavares e l’acquisto di punta estivo Abalde, non più usato da guardia ma in posizione di ala garantendo qualche spaziatura in più visto che la presenza sua e quella di Deck, Garuba e Tavares insieme congestionavamo un po’ l’area. Da sottolineare l’esperimento nel trasformare in un lungo perimetrale il giovane classe 2002 spagnolo non è finito visto che non parte più tra i primi 5, anche perchè difensivamente grazie ai suoi stunt e la sua energia a rimbalzo fa già la differenza anche a questo livello. Per ora la necessità di qualche risultato positivo per riassestare una classifica che iniziava ad essere traballante era più impellente rispetto alla crescita del ragazzo che sarà comunque da monitare in ottica draft NBA. In particolare uno dei set offensivi usati in apertura di gara, con il quintetto sopra elencato, prevede contestualemte un pick and roll centrale solo per spostare il pallone e un blocco orizzontale per servire Randolph vicino al canestro, l’azione può continuare con un classico gioco di “Screen the Screener” per Abalde per uscire alto sfruttando il blocco di Tavares dopo aver portato lui il blocco per Randolph. A volte capita, come nella clip qui sotto, che il naturalizzato sloveno legga la posizione della difesa ed esca direttamente lui fuori dalla linea da 3 punti e tirare piazzato.

 

La capacità di creare separazione sfruttando le uscite dai blocchi, tirando da 3 punti o avvicinandosi al ferro con taglio a ricciolo, di Carroll hanno dato una nuova linfa vitale all’attacco blancos, permettendo, vista la sua pericolosità al tiro da fuori, a Campazzo di sfruttare appieno il pick and roll con Tavares o il pick and pop con Thompkins. Quindi le iniziative al ferro di Abalde, dopo che la difesa è stata mossa, trovano molta più efficacia come di conseguenza la transizione difensiva, grazie a tiri dove il posizionamento degli interpreti in campo è più bilanciato mentre prima i molti isolamenti portavano a cattivi rientri in difesa.

Mese decisivo in EL

Le prossime partite saranno fondamentali per capire quante marce può ancora scalare questo Real Madrid, le sfide con Stella Rossa, il doppio turno casalingo contro Maccabi e Fenerbahce, la visita a casa del CSKA Mosca ci diranno quanto questo periodo possa essere stato un caso in vista degli scontri decisivi in ACB citati in precedenza, sperando di poter avere il roster al completo recuperando appieno sia Causeur che Deck e risolvendo il problema “cambio del playmaker”, ruolo in cui stanno ruotando Laprovittola, Alocen e talvolta Llull ma senza risultati esaltati per ora.

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a.deandreis
Appassionato di pallacanestro a 360° con una certa inclinazione verso il basket in Piemonte, tifoso (fin troppo) biellese sin dalla tenera età.

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