L’Eurolega vuole finire la stagione, ecco la situazione

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Eurolega

Tra campionati sospesi in attesa di nuove indicazioni, altri addirittura già chiusi con titoli assegnati e altri come l’NBA che stanno cercando un modo per ricominciare, prima c’è un Eurolega che crede ancora nel completo svolgimento della sua stagione.

Nella giornata di ieri Eurolega ha informato le sue 18 squadre che ha intenzione di portare a termine la stagione rispettando il calendario ossia concludere la Regular-Season (mancano 6 partite), giocare i Playoffs e poi le Final Four, per ora confermate a Colonia verso fine maggio, infine ha invitato i giocatori a NON lasciare le città dove lavorano nel rispetto delle leggi nazionali. L’ultimo punto un po’ complicato da rispettare, giusto ieri l’Olimpia Milano ha terminato il periodo di quarantena e ha autorizzato i suoi giocatori a tornare a casa (Rodriguez, Nedovic, Sykes, Micov, Crawford).

Il desiderio di finire

L’Eurolega vuole concludere la stagione ma c’è già un problema alla base che risponde al nome di Zalgiris Kaunas; se non lo sapete la compagine allenata da Sarunas Jasikevicus è stata nominata campione di Lituania (10^ volta consecutiva) causa chiusura definitiva del campionato, una decisione dovuta a “cause di forza maggiore” che da un lato preservano la salute dei giocatori ma dall’altro stanno portando gravi problemi economici.
Come riportato da Eurodevotion il GM dei lituani ha scritto all’Eurolega e ai colleghi illustrando il negativo impatto economico sulla sua squadra. Lo Zalgiris oggi è in lotta Playoffs al 9° posto (12-16).

L’altro problema sono gli Stati Uniti, il Dipartimento di Stato chiederà a tutti i cittadini statunitensi momentaneamente all’estero di tornare in patria causa emergenza coronavirus, un fattore molto importante viste le diverse proteste apparse in questi giorni sui social dal parte dei giocatori stelle/strisce.

Delaney
Foto di Alessia Doniselli

Il calendario

Eurolega NON ha fornito una Dead-Line per comunicare le decisioni come ad esempio l’ACB, che aspetterà il 24 aprile per capire se riprendere o meno le operazioni, quindi tutto è ancora in corsa ma è ovvio che se si vorrà concludere regolarmente la stagione bisognerà ritoccare e non poco il calendario; le Final Four sono confermate a Colonia malgrado rumors dei giorni passati vedevano un cambio di location, molto probabilmente slitteranno le date (22 e 24 maggio) il che porterà ad un prolungarsi della stagione tra maggio e giugno “forzando” le squadre ad un calendario condensato.

Anche qui il concetto di condensato in cosa consisterebbe? Giocare fisso il doppio turno settimanale? Accorciare le serie Playoffs al meglio delle 3 partite? E se ricominciano i campionati Nazionali con le loro formule come s’incastra il tutto? Ma soprattutto, chi gioca in piena estate?
La reazione dei giocatori non si è fatta attendere, Malcolm Delaney del Barcellona via Twitter è stato chiaro tirando anche in ballo l’aspetto economico: “Oltre giugno non gioco, nessuno vuole giocare a luglio anche perché non ci sarà un extra e nessuno gioca per niente”

Aaron Jackson del Maccabi Tel Aviv, sempre via Twitter, invece è stato molto più diretto: “Late date my **s

L’amministratore delegato della Turkish Airlines EuroLeague Ed Scott ha espresso la volontà di vedere alzati i trofei di Eurolega ed Eurocup, ribadendo che malgrado il regolamento vieti modifiche al formato valuterà con i club possibili alternative tenendo conto dell’evolversi della situazione.
Tempo fa su Twitter il playmaker del CSKA Mosca Mike James aveva apprezzato ad un’ipotesi di una “Final 8” per aggiudicare il titolo 2019/20 con le attuali prime 8 dentro (vedi tabella sotto).

Idea suggestiva, intrigante che però andrebbe bene solo alle prime 5/6 squadre visto che la lotta Playoffs è molto serrata, dal 7° posto del Khimki Mosca (13-15) al 13° del Baskonia ci sono 7 squadre in 1.0 gare di cui 5 a pari record (12-16), compresa l’Olimpia Milano.

F.M.B
Una vita passata nello sport specialmente nel mondo della pallacanestro, praticamente appassionato di tutti gli sport con una predilezione per quelli Made In USA Admin e fondatore di Basketball-Evolution, collaboratore per Backdoor Podcast per le vicende della Pallacanestro Varese e non solo.

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