La presenza di una terna arbitrale si apprezza da piccoli dettagli. Anche una gara di Eurolega con un discreto divario di punti può nascondere insidie e trabocchetti. Si potrebbe pensare che in particolari situazioni un fischio possa essere omesso perché particolarmente fiscale, ma dietro ogni regola ci sono i criteri per la tutela di entrambe le squadre. Se un giocatore o tutta la squadra lavorano per far commettere una infrazione agli avversari questo lavoro deve essere premiato. Se un giocatore commette un fallo, lontano dalla palla, questo dovrà essere sanzionato. La partita Stella Rossa – AX Milano ci permette di addentrarci nelle pieghe meno conosciute delle regolamento.
Violazione di 8”: dopo la rimessa di Jagodic-Kuridza, Hall in palleggio sale verso la linea centrale. LeDay e Roll difendono alternativamente per rallentare l’avanzare della palla. I giocatori biancorossi si scambiano il pallone mentre gli avversari raddoppiano poco prima della metà campo. Il passaggio di Hall verso Nnoko smarcatissimo sulla linea di tiro libero viene interrotto dal fischio del coda (Lottermoser) per una violazione di 8” della Stella Rossa. La regola prevede che la palla debba arrivare in zona di attacco entro 8” e che per arrivare in attacco debba toccare o essere toccata da: un attaccante che si trova con entrambi i piedi in zona di attacco, da un difensore o da un arbitro che abbiano almeno una parte del corpo a contatto con la zona di attacco della squadra che controlla la palla, che la palla colpisca almeno il terreno di gioco.
Il lungo passaggio di Hall verso Nnoko non è toccato da nessuno, la palla arriva in zona di attacco della Stella Rossa nel momento in cui il giocatore la prende. Se osservate attentamente il cronometro sopra i canestri vi accorgerete che, appena Hall riceve la palla dalla rimessa, il cronometro passa da 24 a 23, mentre al fischio dell’arbitro e soprattutto al tocco di Nnoko il cronometro sul canestro segna 15”! Da diversi anni gli arbitri non contano più fisicamente con il braccio gli ultimi 5” per arrivare in zona di attacco, e salvo il caso in cui ci sia un ritardo da parte dell’operatore ai 24”, è proprio l’apparecchio che “conta” per tutti. Da 23 a 16 gli otto secondi sono esauriti, quindi all’apparire del 15 sul display la violazione si concretizza e l’arbitro correttamente fischia!
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Fallo lontano dalla palla: l’azione dell’AX Milano si sviluppa sul perimetro, il passaggio di Datome libera Punter che si arresta e carica il tiro, sotto canestro Jagodic-Kurdiza e Leday lottano per la posizione. Prima che la palla sia rilasciata per il tiro Jagodic-Kurdiza spinge LeDay fuori dal campo. Il fischio del guida (Garcia) è tempestivo ed arriva mentre il tiro da tre punti viaggia verso il canestro. Il coda (Lottermoser) e il centro (Lavrukhin) convalidano correttamente il canestro di Punter mentre Garcia segnala il fallo: sanzionato con rimessa dal fondo in attacco per l’AX Milano.
La regola prevede che se un fallo è commesso su un attaccante diverso dal tiratore mentre questi è in atto di tiro/movimento continuo, il fischio dell’arbitro non renda la palla morta ed il canestro se realizzato debba essere convalidato. La regola vale anche nel caso in cui sia sanzionato un fallo tecnico, sia in campo che ai componenti della panchina. Questo per scoraggiare chiunque, specialmente nei finali punto a punto, dal cercare un fallo per evitare un canestro avversario.
Avrete sicuramente fatto attenzione anche al tempo ed al punteggio in cui avvengono i due episodi. Il primo ad inizio gara, dopo un importante break di una squadra, che recuperata la palla grazie ad una ottima strategia difensiva, ha ancora la possibilità di allungare! Il secondo, a partita quasi conclusa, in una situazione di grande fisicità, dove un mancato fischio avrebbe potuto avere degli strascichi nelle azioni successive. Nel caso in cui la Stella Rossa fosse stata in bonus nel quarto, Leday avrebbe avuto a disposizione due tiri liberi! Copertura del campo e attenzione ai particolari sono fondamentali per un ottimo lavoro di terna.