Eurolega WeRef: possesso di palla e i passi in virata, topics arbitrali #10

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regole del basket

La fine di una gara, specialmente se punto a punto, può essere difficile da gestire ed ogni fischio può contare! Ci sono comunque altri momenti importanti come l’inizio della gara, la fine o l’inizio di un quarto. Conquistare il primo pallone ha significato tecnico ed agonistico. Si può fare canestro, si può subire fallo, si può mettere l’avversario subito in difficoltà. Una striscia di canestri può aprire un break faticoso da recuperare. Un errore arbitrale può generare attriti e minare la credibilità. Ripeteremo fino alla nausea che gli arbitri devono essere attivi mentalmente ben prima del salto a due. È importantissimo essere tempestivi nelle chiamate quanto capaci di evitare quelle chiamate per “rompere il ghiaccio”, che spesso si rivelano fischi inutili o addirittura dannosi. Il turno di Eurolega di giovedì ci ha presentato due inizi di gara con un paio di chiamate mancate che portano a due canestri abbastanza facili.

Panathinaikos-Maccabi: Radovic alza la palla a due, la circolazione del “Pana” è un po’ lenta. Il tiro di Papapetrou, a due decimi dalla sirena dei 24″, è corto. Quando sembra che Caloiaro abbia messo le mani sulla palla Mitoglou la tocca proprio mentre si accendono le stop lamp e suona la sirena. Il coda (Radovic) ed il centro (Javor) sono già in transizione! Wilbekin e White cercano di prendere la palla con il secondo più lesto a batterla verso un compagno. Alla fine è Sant-Ross a spuntarla su Jones e il Panathinaikos guadagna alti 14″. Il canestro di Mitoglu conclude un attacco durato ben più di quanto previsto dal regolamento. I telecronisti ci lasciano con una “terrific question”: gli arbitri avrebbero dovuto fischiare una violazione di 24″? Ribadita con: c’è stato un chiaro cambio di controllo di palla?

Le risposte sono si, manca un fischio di violazione dei verdi; no, Caloiaro prova a mettere due mani sulla palla ma il tocco di Mitoglu è contestuale, quindi la palla non sosta nemmeno per un attimo tra le mani di Caloiaro. Coda e centro, competenti, perdono l’attimo anche perché hanno già iniziato la transizione, sia fisicamente che mentalmente, verso l’altre metà campo. Il guida (Silva) non interviene mentre alcuni giocatori e Kattash chiedono spiegazioni. L’unico che ha “arbitrato bene” la giocata è stato l’operatore dei 24″, che prima non ha resettato al tocco di Caloiaro e poi in mancanza del fischio è ripartito dal 14″ sul controllo di Sant-Ross, ma in effetti se Caloiaro avesse controllato la palla il Panathinaikos avrebbe avuto diritto ad un nuovo periodo di 24”! Neanche il vedere 14” sul display ha acceso una luce nella mente degli arbitri.

La regola dei 24/14″ è stata concepita in modo che il suono non interrompa il gioco, solo il fischio dell’arbitro può arrestare il cronometro! Ma l’articolo è altrettanto chiaro sul fatto che se dopo il suono della sirena, la squadra in difesa non ottiene un chiaro controllo di palla, la violazione deve essere fischiata immediatamente. I numerosi tocchi di diversi giocatori dovevano portare ad un fischio, se non immediato, almeno quando White e Wilbekin cercano di intervenire sulla palla. Partendo dal presupposto che gli arbitri conoscano benissimo la regola, l’errore può nascere solo da una cattiva lettura del controllo da parte di Caloiaro o dalla scarsa reattività derivante dal non essere ancora perfettamente in partita. Il fatto che nessuno dei tre abbia fatto un gesto, al momento del tentativo di Caloiaro di prendere la palla, per far capire che l’azione era legale, ci fa propendere per la seconda ipotesi.

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