Gara cinque che si giocherà stasera è quella che, negli Stati Uniti, definisco pivotal game. Con la serie sul 2-2 è la gara probabilmente decisiva perché, banale dirlo, se la vince la squadra in trasferta avrà il match point in casa, se La vince quella in casa si giocherà alla peggio la settima in casa. Banalità a parte, ora è difficile dire chi possa avere il favore del pronostico e avventurarsi in pronostici è quantomai inutile, allora analizziamo ciò che si può ovvero la situazione di Kyle Hines, uscito malconcio da gara 4 e in dubbio per gara 5.
Puoi permetterti di farne a meno?
Un palmares come quello di Kyle Hines, la capacità di essere decisivo senza fare punti, la leadership, la capacità di guidare i compagni e tanto altro sono le caratteristiche che hanno segnato la carriera dell’uomo da Sicklerville. E allora puoi permetterti deliberatamente, in caso di condizioni sufficienti per giocare ma lontane dal top, di lasciarlo in tribuna per far spazio a un giocatore che non ha toccato campo nei playoff?
Questa è una decisione che solo Ettore Messina, in accordo con il giocatore, potrà prendere e forse siamo contenti di non essere in questa situazione.
Cosa (non) ha dato in questa serie
Hines non si è mai misurato solo nei numeri, ma in tutte quelle cose che non vanno sul tabellino che sono ugualmente fondamentali per vincere. Quelle che vedi se guardi la partita e che ti fanno dire: “È stato decisivo”.
L’eye test, nelle quattro partite, ha dato la netta impressione che sia mancato pesantemente il suo apporto anche da quel punto di vista. Vuoi l’età, la lunga stagione che fisiologicamente logora di più chi è avanti con gli anni e il fatto che non ha potuto “riposarsi” come ha fatto il Chacho, arrivando al top nel momento clou della stagione, ma il risultato è questo. Premesso ciò inviterei a un minimo di equilibrio e a non dare Kyle Hines per morto, perchè potrebbe sfornare una stoppata “alla Baldwin” che sigilla uno scudetto.
I freddi numeri
Abbiamo mai valutato Hines per i punti? No e non lo faremo nemmeno questa volta.
I ratings non dicono tutto, ma qualcosa si e non è usuale vedere un -5 di Net Rating di fianco al suo nome in una serie che assegna lo scudetto: 97,44 Ortg e 101.63 Drtg dicono qualcosa, ma un’altro numero importante che ci dice molto è la voce “secondary assists” ovvero l’assist prima dell’assist che crea il vantaggio portando a un buon tiro. È stato solo uno in tutta la serie, infatti la Virtus ha completamente annullato la sua cattedra di short roll che apre gli spazi. Se in attacco non può produrre quella situazione diventa un giocatore, a oggi, isolabile dal resto dei compagni e che quindi riduce lo spazio per le incursioni dei Napier, Shields o Baron del caso. Il suo apporto è abbondantemente insufficiente anche in difesa dove sembra sempre un passo in ritardo (quindi due passi rispetto all’Hines al top) e falloso.
Quindi Davies?
Bella domanda. Tutto dipende dalle condizioni di Hines: secondo me se è in condizione di deambulare gioca lui, mi stupirei se l’infortunio fosse “usato” per far spazio a Davies, un giocatore che meriterebbe una chances in queste finali scudetto, ma non vede campo da due mesi. Di certo sarebbe un’arma in più per il gioco di Milano, un giocatore che può non andare sotto con Jaiteh, mandando sotto Jaiteh in mille modi offensivi. Qui comunque fai o sei un genio o l’ultimo dei pazzoidi, perchè ormai conta solo il risultato, ma a me piace analizzare le cose prima e dico che: in questa situazione dove Hines sano non sta dando nulla, un Hines acciaccato potrà dare ancora meno e allora mi giocherei in casa la presenza di Davies per sparigliare le carte e avere comunque un top player europeo in campo con la voglia di spaccare il mondo. Regalo due giorni in più di riposo a Hines e poi analizzo ciò che è successo in gara 5 per scegliere verso gara 6. Non sono Messina e sicuramente lui saprà più e meglio di me come fare, ma da fuori sembra la soluzione più logica. Poi ci sarebbe da prendere il coraggio a due mani, andare da un Hines che può giocare e dirgli: “Kyle, stasera gioca Brandon” e questo lo lascio al coach dell’Olimpia che però è in quella posizione anche per prendere decisioni come queste. Lasciare fuori Tonut o Baldasso è più semplice, ma quello è il lavoro e forse per provare a vincere questa serie è un male (mi sanguina il cuore anche solo pensarlo) necessario.