“Gallinari e Milano attrazione fatale. Se l’NBA si distrae è pronto a tornare“: così titola il Corriere della Sera, in apertura dell’analisi di Giuseppe Sciascia sul possibile ritorno di Danilo Gallinari al Mediolanum Forum nella stagione 2024/25, a meno di 24 ore di distanza da questa analisi proposta da Flavio Vanetti, a poche ore dall’uscita definitiva dei Bucks di Gallinari dalla Postseason 2024.
Lo stesso corpo dell’articolo, molto più circostanziato e meno caustico dell’intestazione, approfondisce un connubio più possibile che certo, al momento più affascinante che concreto. La volontà di Gallinari stesso, espressa più volte in carriera, è quella di competere sino all’ultimo momento in cui il fisico glielo consentirà nella lega oltreoceano. A livello contrattuale e di spirito agonistico, non ci potrebbe essere predisposizione migliore per un professionista, e questo a Gallinari non potrà mai essere rinfacciato.
Quello che rende intrigante la consegna di un “ulteriore regalo” della proprietà Armani all’Olimpia Milano, a una offseason di distanza dalla firma di Nikola Mirotic, è l’ultima propaggine di stagione del Gallo. La Regular Season 2024, intrapresa a Washington e conclusa a Milwaukee, ha mostrato un Gallinari sano e integro, come non si era visto nel 2022/23. D’altro canto, la relativa mobilità e la limitatissima esplosività mostrata sui parquet NBA farebbero propendere per lo stesso utilizzo di Gallinari anche in un contesto europeo.
Al di là del passato da testimonial Armani e della storia che ha legato e sempre legherà Danilo Gallinari all’Olimpia Milano, il “rischio” che il talento di Graffignana decida di rinviare per un’altra stagione almeno il ritorno in Italia è la serie PO giocata coi Bucks contro i Pacers. Capro espiatorio dei tifosi di Milwaukee per le prestazioni da febbraio a inizio aprile, nella serie persa per 4-2 con Indiana Gallinari è stato parte integrante della rotazione di Doc Rivers da gara4 in avanti (12.4 minuti, 3.7 punti e 3.0 rimbalzi, 50% dal campo). La “distrazione” che la National Basketball Association dovrebbe mostrare per non offrire un ultimo contratto a Gallinari sarebbe una sottovalutazione dell’esperienza e delle doti di veterano nello spogliatoio del classe ’88 o la sopravvalutazione di un campione così esiguo di partite con ancora un impatto positivo (21 minuti in gara 5, +15 di +/-)?