Game of the Week: Happy Casa Brindisi-Dinamo Sassari

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Dinamo Sassari
Dalla pagina Facebook Happy Casa Brindisi

Big match della dodicesima giornata al Palapentassuglia di Brindisi, dove la Dinamo Sassari ha colto una pesante vittoria esterna sugli uomini di coach Frank Vitucci.
Partita davvero godibile, tra due squadre che propongono stili di gioco molto differenti. Andiamo a vederla nel dettaglio

L’ATTACCO DI BRINDISI RESTA BELLO ANCHE NELLA SCONFITTA

Brindisi, anche in una giornata non semplice, complicata dall’assenza di Kelvin Martin, uomo di grande peso specifico nello scacchiere pugliese, ha mostrato quanto sappia essere efficace e al contempo bella da vedere in attacco.
La Happy Casa ama giocare a ritmi alti: prima per pace in serie A con 73.6 possessi giocati a incontro (per Hack-a-Stat), andamento che è riuscita a tenere nel primo tempo dell’incontro.

La staffetta brindisina parte sia da classiche situazioni di palla recuperata che su semplice rimessa da fondo campo, con il lancio lungo pronto a partire per provare a trovare due punti facili.

Fondamentale la propensione a passarsi la palla dei giocatori della Happy Casa. Come vediamo anche nel video. Una linea di passaggio aperta per un compagno sul perimetro non viene mai ignorata. E non c’è paura a prendere un tiro da tre punti anche in situazione di campo aperto.
Un concetto rispettato anche a metà campo, dove i brindisini si muovono su presupposti tattici che ricordano quasi i Golden State Warriors dei tre titoli NBA. Ovviamente, fatte le dovutissime proporzioni.

Anche quando la palla si ferma per qualche secondo nelle mani di un giocatore, come nel primo spezzone, attorno il flusso di movimento dei compagni è continuo. E più di una volta i difensori della Dinamo Sassari sono stati sorpresi da tagli alle spalle, che hanno poi generato la catena di passaggi e scarichi per tiri aperti dei padroni di casa.

In questo movimento armonioso di palla e di uomini hanno fatto egregiamente il loro anche italiani sulla carta comprimari. Da Zanelli (già decisivo in settimana in Champions League), a Iannuzzi, fino a un Iris Ikangi che da vice Martin non ha fatto certo rimpiangere il suo titolare, giocando una partita di spessore.

SASSARI VINCE COL SUO RITMO E BLOCCANDO JOHN BROWN

Sassari, però, ha avuto qualcosa in più. Soprattutto col suo gioco, al contrario degli avversari, molto più posato in termini di ritmi (tredicesima per pace con 70.5 possessi a partita, dato riflesso da una partita conclusa a 69 possessi). Come avevamo visto anche in passato, gli uomini di Pozzecco appoggiano molto la palla vicino a canestro ai vari Pierre, Bilan ed Evans. Giocando, di conseguenza, azioni più lunghe e trovando maggior equilibrio difensivo per il rientro in caso di tiro sbagliato o per un rimbalzo offensivo.

Decisivo, nell’economia dell’incontro, è stato il terzo quarto, in cui gli ospiti hanno rimesso il naso avanti, chiudendo in vantaggio 60-55 e dando la sensazione di avere maggior controllo sulla gara.
Questo anche grazie al ritmo imposto alla partita, con attacchi come questi.

Palla dentro e fuori più volte. Cronometro dei 24″ usato quanto più possibile. Il tutto cercando di creare un vantaggio, per poi mantenerlo e far sì che la difesa fosse sempre mezzo passo in ritardo.
Nella terza frazione gli attacchi della Dinamo Sassari sono durati in media quasi 17″. Una sola palla persa “viva”. Zero punti creati da Brindisi in contropiede. Che in media ne segna diciannove e domenica si è fermata a tredici. Di fatto andando al suo ritmo per 30′, ma fermandosi proprio nei dieci minuti successivi al rientro dagli spogliatoi.

Curato il contropiede, prevalentemente grazie all’attacco, in difesa i vice campioni d’Italia hanno fatto il possibile per togliere dalla gara John Brown. Brindisi è squadra che già offensivamente subisce l’assenza di Kelvin Martin, abile creatore di punti dalla spazzatura. Perdere anche il contributo dell’ex lungo di Roma e Treviso, poi, è stato deleterio (due punti con 1/9 al tiro).
La Dinamo ha fatto quanto possibile per impedirgli roll puliti verso il canestro, riempiendo l’area sia con aiuti pronunciati dal lato debole, a costo di essere più vulnerabile alla penetrazioni sui recuperi, che con un Bilan bravo a mantenere sempre un approccio prudente sui pick & roll. Con il quale ha scoraggiato le penetrazioni del palleggiatore ma è anche rimasto in posizione per disturbare le ricezioni e i tiri dello stesso Brown, che a quel punto ha finito per pagare la sua carente statura.

Come vediamo dal video, Sassari ha preferito esagerare l’aiuto su Brown a costo di subire qualche canestro facile dai suoi compagni. L’obiettivo di togliere a Vitucci uno dei suoi principali riferimenti offensivi era troppo importante per avere una chance di uscire dal campo avversario con i due punti.
E così è stato. Con l’attacco di Brindisi che è finito per pesare tutto sulle spalle di un comunque eccellente Adrian Banks, ultimo a mollare, solo quando le triple di Jerrells, Spissu e Vitali hanno chiuso i giochi.

Una partita che, in definitiva, ha rafforzato quelle che erano state le indicazioni delle precedenti giornate. La Dinamo Sassari rimane una delle forze del campionato, con tante armi, offensive e difensive, a propria disposizione.
Brindisi probabilmente è appena un gradino sotto e deve trovare il modo per gestire il periodo che dovrà passare senza Martin. Ma anche nella difficoltà ha dimostrato di essere tra le primissime posizioni del torneo non certo per un caso.

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n.fiumi
Classe 1985, bolognese di nascita. Folgorato da Danilovic, ammaliato da Ginobili, tradito da Abdul Gaddy. Incidente che mi ha portato a valutare le cose in maniera più disincantata. Classico esempio di paziente affetto dal "Disease". La vita è troppo breve per vedere brutto basket ma, se non c'è altro, il campionato ungherese resta un'ottima opzione.

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