Game of the Week: le vittorie di Trieste e Pistoia

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Dalla pagina Facebook Allianz Pallacanestro Trieste

Settimana ricca di gare interessanti, risultati a sorpresa e partite pazze. Ci sono stati sconvolgimenti un po’ in tutta la classifica, ma la zona più impattata è stata probabilmente quella dove si sgomita per evitare la retrocessione.

Questa settimana, allora, accendiamo i riflettori sulla lotta salvezza, andando a vedere qualche dettaglio sulle importanti vittorie di Trieste con Sassari e di Pistoia a Roma.

TRIESTE BATTE UNA STANCA SASSARI CON LA DIFESA

L’Allianz di coach Dalmasson prende una boccata d’ossigeno fondamentale battendo per 83-82 Sassari, con un’incredibile rimonta partita dal meno dieci a quattro minuti e mezzo dal termine e terminata con la tripla sulla sirena di un Juan Fernandez monumentale.

Trieste sgambetta così Sassari per la seconda volta in stagione dopo il successo conquistato anche all’andata in Sardegna. Guardando le due partite risaltano subito i tratti in comune: le tante palle perse del Banco (venti all’andata, ventidue domenica) e le prestazioni sotto tono dei due giocatori chiave di Pozzecco, Pierre e Evans. Entrambi sotto la doppia cifra nella prima partita e meno incisivi del solito domenica, specialmente nell’ultimo quarto.

Due dati non casuali, che rispecchiano altrettante peculiarità dell’Allianz. I biancorossi sono terzi in serie A per palle perse forzate agli avversari. 13.8 palloni che diventano 14.8 all’Allianz Dome, secondi solo alla Virtus Bologna. A questo si è aggiunta una difesa sul post, arma principale di Sassari, come visto in passato, che ha saputo bloccare le principali fonti di gioco avversarie nel momento decisivo.

Akil Mitchell è un ottimo difensore di post basso, così come Peric e Deron Washington sono due giocatori di fisico capaci di farsi sentire e difficili da battere spalle a canestro. Con loro, ma anche con un DeQuan Jones molto attivo, Trieste ha lottato su ogni pallone e su ogni presa di posizione in post basso per impedire le ricezioni e i canestri che, normalmente, il Banco di Sardegna trova con Pierre, Evans e Bilan.

Non solo i padroni di casa ci sono riusciti, ma da lì hanno sporcato e recuperato diversi palloni, che in più di un’occasione si sono trasformati in contropiedi per punti facili.

Questa continua pressione, alla lunga, ha sfiancato il duo Evans-Pierre, già costretto di suo ad alti minutaggi in campo (35′ Evans, 32′ Pierre). Nei momenti decisivi della gara i due sono sembrati davvero sulle ginocchia, concedendo poi, inevitabilmente, qualcosa di troppo anche sotto il proprio canestro, dove nell’ultimo quarto Trieste è andata a prendersi sette dei suoi undici rimbalzi offensivi. Contribuendo a tirare dal campo ben undici volte in più degli uomini di Pozzecco nei dieci minuti finali (ventuno tiri tentati contro dieci).

Dato su cui hanno influito anche le palle recuperate col pressing allungato sui portatori di palla sardi, sia a metà che a tutto campo. Pressione che ha generato recuperi per contropiedi facili nelle ipotesi migliori, ma anche solo a fare entrare Sassari nel suo attacco con fatica, finendo per prendere tiri a bassa percentuale.

Poi è servito un Fernandez sontuoso e che Trieste credesse nella vittoria fino all’ultimo secondo, per infliggere la seconda sconfitta sulla sirena consecutiva a Sassari. Ma lo sforzo difensivo e di intensità prodotto precedentemente da Trieste è stato importante tanto quanto, se non di più.

PISTOIA METTE A NUDO TUTTI GLI ATTUALI PROBLEMI DI ROMA

KO interno durissimo per la Virtus Roma, sconfitta al PalaEur dalla OriOra Pistoia e ufficialmente risucchiata nella lotta per non retrocedere lei pure.

La squadra di Piero Bucchi ha giocato una gara da brividi in quanto a concentrazione ed applicazione difensiva. Dall’altra parte Pistoia è stata brava, offensivamente, a sfruttare le debolezze dei capitolini, producendo una prestazione da 120 di rating offensivo (per Hack-a-Stat), terzo miglior dato della propria stagione. Migliore in assoluto guardando solo alle partite disputate fuori casa.

Dato agevolato, in particolare, dalle prestazioni difensive disastrose di alcuni giocatori di Roma.

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Dati estrapolati dal play by play della gara

Facendola breve, con Dyson in campo la difesa di squadra per Roma è stata peggiore di oltre quaranta punti ogni cento possessi, appena meno peggio il discorso per Kyzlink e Jefferson. Con l’ex centro di Cantù che, almeno, dalla sua ha avuto un impatto offensivo di tutt’altro tipo: 120,8 il rating offensivo di squadra con lui in campo, 90,9 con lui in panchina.

Il dato peggiore è stato quando i tre hanno condiviso il campo (circa ventuno minuti): parziale di -17 per la Virtus è un disastroso 140,4 di rating difensivo. Per dare un riferimento, al momento in serie A il rating difensivo medio è di 111,2.

In particolare, Roma ha sofferto le pene dell’inferno sul pick & roll, tra cambi mancati, dormite assortite e la poca concentrazione di cui sopra.

Un vasto campionario di errori che, peraltro, ha permesso a Pistoia di rientrare, a inizio secondo tempo, dal -12 accumulato nei primi due quarti.

L’altro dettaglio su cui i toscani hanno vinto la partita, è stato la capacità di sfruttare la pigrizia romana nei rientri difensivi, segnando spesso e volentieri in contropiede.

Ci sono sia situazioni da palla recuperata, con soprannumeri evidenti, ma anche punti guadagnati semplicemente correndo più di una difesa svogliata, con poca intenzione di frapporsi fra la palla e il canestro.

Tutte spie preoccupanti per i giallorossi. Che dopo un ottimo, e in parte sorprendente, avvio di stagione, da metà dicembre hanno tirato bruscamente il freno a mano, arrivando alla settima sconfitta consecutiva.

n.fiumi
Classe 1985, bolognese di nascita. Folgorato da Danilovic, ammaliato da Ginobili, tradito da Abdul Gaddy. Incidente che mi ha portato a valutare le cose in maniera più disincantata. Classico esempio di paziente affetto dal "Disease". La vita è troppo breve per vedere brutto basket ma, se non c'è altro, il campionato ungherese resta un'ottima opzione.

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