Zalgiris e Barcellona danno vita ad una autentica “lotta nel fango” davanti ai 15.000 spettatori della Zalgirio Arena. I verdi giocano per l’orgoglio, i catalani per il 3-0 nella serie che vuol anche dire Final Four. Vince il Barca grazie alla solidità della sua difesa, al dominio dei suoi lunghi ma anche, nel secondo tempo, al cambio di passo dei suoi esterni, Satoransky su tutti. Analizziamo i punti chiave del match con il nostro GamePlan.
La difesa del Barca
Azioniamo la macchina del tempo e torniamo a gara-uno. Identico tema tattico. Lo Zalgiris viene imbottigliato dalla difesa modello “tupperware” del Barcellona, con la sua fisicità esagerata in tutti i ruoli, soprattutto sotto canestro. I padroni di casa non trovano quasi mai il canestro da fuori (4/15 da 3) e nell’arrocco difensivo i blaugrana concedono poco o nulla. Ci vogliono i guizzi di Dimsa a dare una scossa al match, anche per la superficialità degli esterni ospiti, che perdono palle in serie (8 nei primi 10’) e regalano poca qualità alla transizione. Poi nel secondo tempo Jasikevicius sistema un po’ le cose, Satoransky dà maggiore brillantezza e il Barca prende la rincorsa, senza peraltro convincere mai del tutto.
Staffetta Vesely-Tobey
Vesely mvp della serie, senza se e senza ma. Anche in gara 3 è il totem che dà sostanza all’inizio e che firma il 4-0 della spallata finale, oltre che mettersi a disposizione della squadra per aprire il campo. A dare lo strappo decisivo è però il protagonista che non ti aspetti, Mike Tobey: tre conclusioni da oltre l’arco del lungo di passaporto sloveno nel terzo periodo per il 45-61 (poi 48-61 della terza sirena), allungo decisivo in una partita dal punteggio così basso.
Barça alla Final Four, Zalgiris tra gli applausi
Missione compiuta per il Barcellona, che ha battuto l’underdog dei Playoff rispettando un pronostico già scritto. I blaugrana sono stati solidi, talvolta solidissimi, ma mai scintillanti, spesso piatti, nonostante il talento diffuso a disposizione di coach Jasikevicius. Comunque 3-0 in tasca e poi si tornerà alla Zalgirio Arena, questa volta però per la Final Four. Allo Zalgiris tanti applausi per non aver mollato mai e per giocare sempre col cuore, pur nelle difficoltà e nella differenza di talento, chili, centimetri ed esperienza. La squadra di Maksvytis ha onorato al meglio la qualificazione alla postseason, anche se è indubbiamente mancato Keenan Evans.