L’Olimpia Milano espugna il campo della Derthona Tortona al termine di un finale molto tirato. 75-79 il finale di una partita che sembrava in netto controllo dei biancorossi nel primo tempo, ma un terzo quarto da 24-13 a favore dei padroni di casa riapre totalmente la partita e regala un intenso finale al pubblico di Casale Monferrato.
Nelle file dell’Olimpia ci vuole una grande prova di finale di Poythress per riprendere in mano la partita e portare via il referto vincente, mentre Tortona non riesce a spuntarla nonostante le grandissime prove di Weems, Daum e Dowe.
Solito brano suonato in post-up tempo
L’avvio di Milano è all’insegna del dominio fisico e della solita produzione in post-up. Mirotic non è presente ma Messina non rinuncia alla sua forza bruta e decide di schierare Poythress al posto del montenegrino, in un quintetto più classico con Pangos, Tonut e Shields.
Nonostante una struttura più classica, Milano non rinuncia ad appoggiare il pallone nei pressi del ferro sfruttando a suo vantaggio una difesa che concede diversi cm e kg a livello di taglia fisica.
Nello specifico è Melli il più lesto a trovare sempre l’accoppiamento favorevole per poi concludere o ribaltare il lato e generare tiri aperti. Tortona prova a essere aggressiva e a cambiare sempre, l’Olimpia troppo sgamata per non girare a suo favore questo vantaggio.
Spot-up Tortona
L’avvio difficoltoso di Tortona in attacco è mitigato dalle ottime percentuali da tre e dall’ottimo uso delle situazioni di post-up. Milano ha un accoppiamento fisicamente difficile da gestire, ossia quello tra Pangos e Obasohan. Inoltre, nelle prime partite la squadra di Ramondino aveva incontrato numerose difficoltà al tiro da fuori e di conseguenza lo staff milanese ha provato a scommettere su questo aspetto.
Queste due scelte, unite probabilmente a qualche residuo del doppio impegno settimanale, propongono una squadra molto lenta nel riaprirsi sui ribaltamenti di lato. Cambi di lato che sono il pane dell’attacco di Tortona e che vengono eseguiti perfettamente dai relocation di Daum e dalle letture di Weems sulla riga di fondo, o in posizione di guardia.
Tortona, nel solo primo tempo, produce 1,182 PPP dalle situazioni di Spot-up. Un dato significativo per un attacco che si ferma a soli 31 punti segnati nel primo tempo.
Spot-up Milano
Un altro effetto dell’impatto fisico di Milano è quello di una difesa che è sempre più preoccupata delle ricezioni interne che a sua volta si scopre molto sui ribaltamenti di lato e sulle situazioni di rimbalzo offensivo. Infatti le situazioni di spot-up sono l’altro elemento che nel primo tempo paga grossi dividenti all’attacco di Milano.
Dalle triple di Pangos alle incursioni di Hall passa l’ottimo primo tempo offensivo dell’Olimpia che chiude a quota 41 punti nonostante una brutta percentuali al tiro da fuori.
Il primo tempo si chiude con una produzione di 1,273 PPP nelle situazioni di spot-up. Dato ottimo considerando la brutta percentuale da fuori.
Effetto Obasohan
Nel primo tempo Tortona è apparsa prima di tutto scarica di energie e poco aggressiva, mentre nel secondo la musica cambia a incominciare dalle incursioni di Obasohan per colpire l’accoppiamento favorevole con Pangos.
Le ottime percentuali del primo tempo costringono la difesa di Milano a dover rivedere i propri piani e a coprire molto di più il campo per uscire più aggressiva sui tiratori. Il risultato è un’area più aperta per le incursioni del giocatore belga. E’ quasi tutto suo il parziale che in avvio di terzo quarto ribalta totalmente la partita.
Tutta un’altra difesa
L’altro elemento che gira la partite nel terzo quarto è la crescita della difesa di Tortona. La squadra di Ramondino, dopo un primo tempo dove aveva spesso sofferto il giro palla dell’Olimpia.
Il cambiamento difensivo arriva dal concetto fondamentale di ogni difesa: la pressione sulla palla. La prima linea difensiva di Tortona ha alzato la pressione e ha ritardato di molto l’ingresso nei set offensivi, costringendo gli uomini di Messina ha una serie di palle perse e tiri difficili che hanno dato ritmo e transizione alla squadra di casa.
Una serie di sequenze difensive che hanno impedito all’Olimpia di prendere vantaggio dalle situazioni di post-up e di P&R.
Alessandro Magno
La chiusura del pezzo è per il giocatore di Milano che decide la partita con le sue giocate. Non gioca una grandissima sfida per almeno tre quarti. Commette quattro falli, fa a cornate con la difesa e non riesce mai a sfruttare le sue doti per attaccare i lunghi più statici di Tortona.
Il finale però è tutto marchiato dall’ex Maccabi. Tortona alza la pressione sulla palla e Milano fatica a generare dal P&R e ancora una volta si deve affidare al gioco interno per togliere pressione.
Ramondino, vista la serata al tiro dei suoi e la necessità di avere più trattatori di palla contro la difesa di Milano, opta per un quintetto con Baldasso-Dowe-Obasohan-Weems-Radosevic. Un solo giocatore interno e quattro esterni.
L’attacco di Milano sfrutta l’inevitabile accoppiamento che Poythress ha inizialmente con Weems, successivamente con il giocatore che cambia e lo prende in consegna. Nel momento del bisogno il lungo di Milano assicura una serie di ricezioni interne che permettono a Milano di ricucire lo strappo che Tortona prova nel finale.
Chiude con 14 punti in soli 12 minuti. Dimostrazione perfetta di uno splendido finale che cancella tutto il brutto dei precedenti quarti.