L’Olimpia Milano serve lo sweep a Sassari e conquista la sua terza finale consecutiva in LBA. 61-93 il risultato finale, maturato grazie alle grandi prove di Shields e Napier al tiro e della ormai consolidatissima coppia di lunghi Voigtmann-Melli. Torna GamePlan per analizzare la vittoria degli uomini di Messina sulla Dinamo Sassari.
Pick and roll Napier, Voigtmann in appoggio
L’avvio di Milano è griffato Shabazz Napier e Johannes Voigtmann. Il play di Milano parte forte nella interpretazione del pick and roll, attaccando una difesa che prova a toglierlo dalla linea del tiro da 3 e a mandarlo dentro. L’ex Zenit è perfetto nel leggere la posizione di drop di Stephens e punire dall’arco una difesa che colpevolmente non esce aggressiva su quelle situazioni.
E come conseguenza dell’ottimo lavoro fatto sul pick and roll da Napier, c’è il maggiore spazio che si crea per le sponde, e in questo Voigtmann fa un lavoro egregio. Grandi percentuali, grandi letture palla in mano e grande capacità di adattarsi agli adeguamenti.
Soprattutto sulle situazioni di pick and roll laterale ad angolo vuoto di Milano, Sassari prova a mandare sul fondo Napier e Baron, lasciando momentaneamente scoperto il terzo uomo di pick and roll che si adegua per dare una linea di passaggio, sia direttamente dal palleggiatore, sia per dare un extra pass al bloccante che riceve dopo il pick.
Voigtmann inizialmente punisce con il tiro da fuori. Successivamente è abile nel punire attaccando dal palleggio una difesa che esce forte e gli toglie il tiro e infine da ulteriori letture dalle situazioni di short roll, vestendo i panni del vice-Melli.
Pick and roll Robinson e Dowe
Dopo l’ottimo avvio di Milano si assiste alla reazione di Sassari, guidata da i suoi due esterni di riferimento: Robinson e Dowe.
Bucchi decide di tornare alla cosa che ha funzionato meglio in questa serie per gli isolani e chiede ai suoi handler di riferimento di insistere sui punti deboli difensivi di Milano. Come prima cosa chiede a Dowe di alzare il pick and roll, giocando ben oltre la linea del tiro da 3 e costringere Voigtmann a uscire più di quanto vorrebbe dal pitturato. Napier in difficoltà sui blocchi, il tedesco costretto a muoversi dove non vuole.
Inoltre, chiede ai suoi di giocare molti più pick and roll laterali isolando Dowe e costringendo Milano a un 2 vs 2 continuo sul lato nel tentativo di mandare verso il fondo il giocatore di Sassari. Messina è preoccupata della pericolosità perimetrale di Sassari, accetta questa situazione e la squadra di Bucchi è brava ad approfittarne.
Passa quasi tutto da qui il parziale che permette ai padroni di casa di chiudere sul -5 il primo tempo.
Hall, Shields e Datome
La svolta della partita arriva nella seconda parte del terzo quarto quando la difesa di Milano prende il sopravvento e Shields si accende dando sprazzi del giocatore pazzesco della scorsa stagione.
Il parziale che spacca definitivamente la partita passa principalmente dal lavoro che la difesa di Milano fa sul pick and roll. Croce per la difesa Olimpia nel primo tempo, ottimamente disinnescato nel secondo tempo. Hall e Shields riescono a non concedere più separazione sui blocchi come invece avveniva con Napier, oltre che tenere molto bene sui cambi difensivi quando la rotazione gli portava contro Bendzius, Diop e Stephens.
A chiudere il cerchio c’è la sfuriata di Datome che sfrutta l’ottimo lavoro della difesa di Milano per attaccare direttamente dalla transizione. Accoppiamento con Kruslin e uscite ottime per i suoi tiri.
Il +18 che manda i titoli di coda passa da un quintetto di Milano senza Napier (ottima notizia per Messina) e che ha visto Shields tornare scorer come ai vecchi tempi e che ha reso sostenibile la bilanciatura attacco-difesa.
Mancato l’effetto Diop
Una delle cose migliori che Sassari ha fatto durante la stagione, oltre che nella serie con Milano, è stato coinvolgere Diop come opzione offensiva forzando il cambio sul pick and roll e sfruttando il mismatch.
Il giocatore di Sassari ha dimostrato di avere mani buone per essere anche un finalizzatore e non solo un protettore del ferro, ma oggi il suo lavoro nelle pieghe della difesa è venuto meno.
Per la prima volta paga l’inesperienza, perdendo il duello diretto con Hines alla voce reattività. Nel terzo quarto, quando la partita si decide, subisce l’ottimo lavoro che Hall e Shields sui cambi difensivi. Non riesce mai a prendere posizione e a “impacchettarli” per avere una ricezione pulita, e finisce per subire la difesa d’anticipo.
Disinnescato il pick and roll centrale, venuto meno anche il suo riferimento interno, l’attacco di Sassari si è fermato.