Dopo le prime due partite al Taliercio, ieri la serie tra Dinamo Sassari e Umana Reyer Venezia si è spostata al PalaSerradimigni, in Sardegna. I padroni di casa del Banco di Sardegna si sono imposti per 80-69, giocando una partita ordinata e dominandola nel secondo tempo. Fondamentale per la squadra di Bucchi la prova di Jamal Jones, mentre in casa Reyer sale la preoccupazione per un’eliminazione sempre più vicina. Proviamo a sviscerare meglio allora gara-3, analizzandone i punti chiave con il nostro GamePlan.
Annullamento totale
Buona parte della vittoria della Dinamo passa da un punto specifico: l’essere riusciti ad annullare i cardini dell’attacco veneziano. Nella partita di ieri sera, infatti, Jayson Granger e Mitchell Watt sono stati ben limitati dalla difesa di Sassari, combinando per 2 soli punti e un 1/10 dal campo. Sul playmaker statunitense, ottima è stata la guardia dell’accoppiata Kruslin-Dowe, che non gli ha mai lasciato fiato per ragionare in modo lucido. Su Watt, invece, un grande lavoro l’ha svolto Stephens, aiutato dai tag molto efficaci da parte di Bendzius. Riuscire a limitare questi due giocatori significa togliere a Venezia cervello e muscoli, e senza di quelli per la Reyer si fa molto dura.
Oltre le aspettative
In sede di preview, avevamo predetto come il tasso fisico messo in campo dalle due squadre potesse essere un fattore chiave di questa serie. Sulla carta, la Reyer partiva con un roster più lungo e “grosso”, ma il campo fino ad ora ha detto altro. Ieri sera, la Dinamo ha concesso solo il 37,5% in area a Venezia, chiudendo sempre ottimamente tutte le linee di penetrazione e facendo scudo intorno al pitturato. I granata difficilmente sono riusciti ad ottenere mismatch favorevoli in post grazie alle rotazioni della squadra di Bucchi, che fino ad ora sta vincendo anche la lotta sotto i tabelloni. Il totale dei rimbalzi, infatti, recita 43 a 39 in favore di Sassari. Un dato decisamente positivo e che sottolinea un trend fondamentale per la Dinamo in questa serie, ovvero essere riuscita a non andare sotto fisicamente contro gli avversari oltre ogni aspettativa. A rimbalzo decisivo è stato l’aiuto delle guardie sassaresi, con i vari Dowe e Gentile molto attivi, ma anche e soprattutto quello di Tommaso Raspino, che nel primo tempo di ieri ha messo in campo tanta intensità e presenza sotto canestro.
Non brillanti ma efficaci
Pur autori di una prova non scintillante, Chris Dowe e Ousmane Diop hanno giocato una partita comunque molto positiva. Il primo ha trovato meno il canestro, soprattutto da tre punti, ma ha costantemente dettato i ritmi della gara ed è riuscito a mettere in moto i compagni nel modo migliore. Il secondo ha dovuto lottare molto in difesa contro Tessitori, in attacco ha catturato 3 rimbalzi offensivi e si è guadagnato diversi giri alla lunetta. Entrambi hanno quindi svolto un lavoro preziosissimo, anche se meno evidente all’occhio. Altrettanto importante è stata la prova di Stefano Gentile in uscita dalla panchina: 14 punti e 2 assist in 20′, oltre alla tripla che ha “ammazzato” definitivamente la partita.
Il cecchino Jamal Jones
Nel terzo quarto, l’allungo decisivo dei padroni di casa è stato propiziato dalle giocate di Jamal Jones. Dopo due quarti iniziali complicati da problemi di falli, l’americano ha deciso di segnare praticamente qualsiasi cosa gli passava per le mani nel terzo parziale. Per rendere un’idea della cosa, basta dire che 12 dei suoi 15 punti totali sono arrivati nel terzo quarto. Jones ha una mano raffinata dall’arco e nei long-two, e il fisico giusto per tirare in testa al corrispettivo avversario. Ieri l’ex Bahcesehir ha sfruttato queste sue capacità, colpendo gli avversari a forza di jumper e triple. Un filotto di canestri che ha lasciato Venezia senza fiato, consegnando la partita nelle mani di Sassari.