L’Olympiacos riconquista il fattore campo al termine di una bellissima gara 3. Il Fenerbahce si deve arrendere a una prodezza di Kostas Sloukas che mette la tripla della vittoria sulla sirena e fissa il risultato il 71-72 finale. Grande prestazione del fuoriclasse greco che guida i suoi al vantaggio nella serie, col match point da giocarsi in gara 4 sempre alla Ülker Sports Arena.
Kostas Sloukas
Nell’analizzare questa partita non possiamo che partire dalla prestazione di Kostas Sloukas. Il canestro decisivo è solo la perla finale di una partita che dice 25 punti, 6 assist, 25 di valutazione e un differenziale di +14 con lui in campo.
L’avvio dell’Olympiacos non è dei migliori ma la partita cambia con l’ingresso del fuoriclasse greco che porta i suoi dal -10 toccato nel secondo quarto al +3 con cui chiudono il primo tempo, così come si rende protagonista del parziale che nel secondo tempo riporta avanti l’Olympiacos.
La scelta di Itoudis è quella di cambiare sempre sui pick and roll, mettendogli sempre un corpo addosso e di oscurare le linee di passaggio, soprattutto quella che predilige, ossia pescare il tiratore in angolo (solitamente Vezenkov). Il Fenerbahce parte con la marcatura di Calathes o Guduric e per poi cambiare con Pierre, Hayes-Davies e Motley, a seconda del compagno che agiva da bloccante.
Riesce l’intento di togliere le linee di passaggio, ma Sloukas gioca benissimo contro tutti questi difensori e batte i cambi andando spesso e volentieri al ferro. Nessuno dei difensori chiamati in casua sembra aver il passo per contenere il suo cambio di velocità e le sue percentuali al tiro da 2 sono perfette (6/6 da 2 condito da un 4/4 ai liberi).
A tempo perso mette anche un 3/6 da 3, compresa la gemma finale, per chiudere la serata da scorer.
Per un Fall che scende c’è un Black che sale
Una delle costanti della serie dell’Olympiacos è l’uso dei suoi lunghi contro gli switch difensivi del Fenerbahce. Se al Pireo il palcoscenico era quasi tutto per Fall (soprattutto nelle situazioni di pick and roll con Walkup), a Istanbul il grande protagonista è Black che può beneficiare delle letture di Sloukas e della sua capacità di giocare contro i cambi.
Come abbiamo già detto in precedenza, sui pick and roll di Slouaks Itoudis preferisce cambiare per rimanere aggressivo sulla palla e togliere visione. Scelta giusta sulla carta ma Bartzokas decide di giocare contro questa scelta e chiede a Black di accettare il cambio a sua volta e “sigillare” il difensore (inevitabilmente più piccolo) per avere un vantaggio nei pressi del ferro.
A turno Pierre, Calathes, Guduric e il resto degli esterni del Fenerbahce si sono trovati in mezzo a questo pick and roll, costretti a difendere d’anticipo sul cambio e a vedersi scavalcati dal passaggio lob di Sloukas a pescare Black. In una serata in cui l’Olympiacos ha faticato tantissimo al tiro da fuori, queste soluzioni al ferro sono state ossigeno puro. Tanto da permettergli di ricucire i due strappi che la squadra turca aveva dato a inizio partita e inizio secondo tempo.
Insospettabile muro greco
L’aspetto su cui l’Olympiacos continua ad avere un insospettabile vantaggio è nella tenuta delle situazioni spalle a canestro contro i quintetti big del Fenerbahce. Tanto da scoraggiare Itoudis dal usare questa soluzione e usare maggiormente le iniziative degli esterni come Edwards, Dorsey, Calathes e Guduric.
Peter, Vezenkov e Papanikolaou stanno facendo un grandissimo lavoro nel tenere sui primi palleggi delle ricezioni in post, dando modo al resto della difesa di riempire l’area e ruotare solo se se necessario. Nessun raddoppio, solo area piena e lavoro sulle linee di passaggio.
Perfetto esempio di come in una serie di playoff la prima cosa da fare è togliere le certezze degli avversari.
Dorsey
Dopo due partite opache, Tyler Dorsey rientra prepotentemente nella serie con una partita da 21 punti. Fin dalle prime battute si nota una maggiore intraprendenza e una maggiore capacità di farsi coinvolgere nei set offensivi della squadra, favorito anche da un ritmo molto più alto.
La bontà della sua serata è testimoniata dall’enorme difficoltà che incontra Walkup (probabilmente il migliore difensore sul perimetro di questa stagione di Eurolega) nel contenere le sue iniziative.
Itoudis disegna dei set offensivi dove lui parte lontano dalla palla per sfruttare una serie di blocchi, uscire in movimento e attaccare le scelte difensive. Sia quando il suo diretto difensore è riuscito a rimanere con lui, sia quando è stato accettato il cambio, è sempre riuscito a fare male alla difesa attaccando il ferro e colpendo da fuori. Costante produzione offensiva, costante pressione sulla difesa.
E’ autore della fiammata iniziale e soprattutto della fiammata che sul finale sembra poter dare la vittoria alla sua squadra. 2+1, tripla e assist per la tripla di Calathes che mandano avanti il Fener, prima del convulso finale.
Da questa prestazione il Fenerbahce dovrà ripartire in vista di gara 4. L’aver ritrovato il suo esterno può dare nuova linfa all’attacco della squadra padrona di casa.
Jekiri
Come Dorsey anche Jekiri ha giocato una partita molto positiva, in netta controtendenza con le prime due partite della serie tanto da essere il giocatore con la valutazione più alta della sua squadra (26).
In tutte le partite Itoudis lo ha sempre messo in quintetto per fronteggiare Fall e non esporre Motley contro il centro francese e alla sua capacità di lucrare tiri liberi nei pressi del ferro. Inoltre, a differenza dell’ex Kuban, è dotato di un tiro dalla media che può essere utile per punire le situazioni di drop dell’ex Asvel. Se tutto questo si era visto poco nei primi due episodi della serie, in gara 3 invece ha avuto un ruolo fondamentale nell’ottima partita del Fenerbahce.
Il maggiore ritmo che i suoi compagni hanno dato all’attacco ha permesso di prendere tiri dalla media in ritmo, soprattutto nelle situazioni di pick and roll. Il 6/8 da 2 ha impedito a Fall di essere efficace difensivamente e di rendere più difficile difendere sui i giochi a 2 con Calathes.
Inoltre ha il merito di tenere botta nei pressi del ferro contro Fall, costringendolo a un inusuale 2/6 da 2.
In gara 4 sarà importante che l’ex-Kazan replichi quanto fatto in gara 3 e dovrà essere uno dei punti da cui Itoudis dovrà ripartire in vista della prossima sfida.
Secondo quintetto
Bartzokas è solito usare due quintetti distinti nel corso della partita, per poi mixare il tutto nel finale seguendo le indicazioni del campo. Il primo quintetto, quello di partenza, è il quintetto più bilanciato con Walkup, Canaan, Vezenkov, Papanikolaou e Fall. Il secondo è quello più d’assalto con Slouaks, Larenzakis, McKissic, Peters e Black (in altre serate Bolomboy).
Se il primo in gara 3 ha faticato tantissimo a entrare in partita, il secondo è quello che nel secondo quarto ha il merito di riportare la partita in parità e di chiudere addirittura avanti il primo tempo. Quintetto piccolo rispetto a quello di partenza che opta scelte ancora più aggressive sugli switch difensivi per colmare l’inevitabile deficit di stazza. Paga qualcosa a rimbalzo, ma costringe il Fenerbahce ha una serie di palle perse che alimentano la transizione e danno ossigeno a un attacco che fino a quel momento stava battendo in testa.
La loro capacità di cambiare, pressare la palla e collassare velocemente in area per togliere le ricezioni interne ha mandato in tilt la second unit del Fenerbahce, tanto da girare la partita.
Come gioco contro Vezenkov
Se si analizza il tabellino di Sasha Vezenkov potrebbe trarre in inganno i 17 punti e il 42% da 3. Si potrebbe pensare che ha giocato l’ennesima partita di alto livello della sua stagione e che sia stato il solito giocatore dalle mille risorse, in un attacco che ha girato a mille.
Niente di più lontano dalla realtà: le due triple finali che portano il bottino a 17 sono figlie di due prodezze in una partita in cui ha visto la difesa lavorare molto bene contro le sue uscite.
Uno dei motivi per cui la difesa di Itoudis decide di cambiare sempre tra gli esterni è proprio per togliere quelle sue soluzioni di pick and pop e Spain pick and roll che l’Olympiacos è solito utilizzare per “attirare” la difesa verso altri movimenti, servendo poi il giocatore bulgaro sul lato debole con metri di spazio. Sfruttare una batteria di giocatori molto fisici come Pierre, Hayes-Davis, Motley e Calathes per mettere sempre un corpo sulle uscite di Vezenkov e togliere un tiro aperto.
Accettare magari situazioni di 1 vs 1 sbilanciati o pick and roll fatti solo di 2 vs 2, pur di non innescare quella macchina da canestri che probabilmente sarà nominato MVP a breve.
Le scelte per lunghi tratti della partita hanno funzionato, salvo prodezze dello stesso giocatore bulgaro che sono figlie più dei suoi polpastrelli che di una cattiva difesa.
Consiglio non richiesto
Se non potete recuperare tutta la partita, recuperate almeno gli ultimi 5 minuti di gara 3. Riconciliano con il basket. Un accoppiamento 1-8 solo formalmente. Queste sono due grandi squadre e lo stanno dimostrando.