Nella terzultima giornata di campionato la Reyer Venezia ospitava l’Openjobmetis Varese, in cerca di vittorie per salvarsi dopo i 16 punti di penalizzazione. La Reyer però gioca una partita sontuosa in difesa e annichilisce i biancorossi. Per gli orogranata sono sette vittorie di fila e quarto posto in classifica.
Allora eccoci tornati con Gameplan, la rubrica in cui cerchiamo di analizzare le partite dal punto di vista tecnico-tattico.
TEX, così non ce n’è per nessuno
Una partita magnifica per il lungo classe ’94, che porta a casa 20 punti, 7 rimbalzi, 2 stoppate e 4 assist che gli valgono un magnifico 29 di valutazione. Tessitori sin dall’inizio ha dimostrato quanto di buono sta facendo vedere nell’ultimo periodo, e in assenza di Watt, sembra che abbia acquisito maggior fiducia nei propri mezzi garantendo a coach Spahija una solidità fisica sia in attacco che in difesa. Nei primi 10′ di gara lo 00 ha messo in mostra uno show dal titolo “piede perno” facendo letteralmente impazzire i lunghi avversari. Se poi, come nelle ultime partite, ci aggiungiamo la sua pericolosità oltre l’arco dei 6,75 m allora diventa veramente difficile marcarlo. Ma non è stato solo un fattore in attacco anzi, dall’altro lato del campo ha fatto vedere un’aggressività e una tenuta difensiva davvero di altissimo livello riuscendo a contenere, per quanto possibile, anche Ross nei cambi sul P&R. Davvero una partita sontuosa per Amedeo Tessitori, che gli valgono il titolo di MVP del match.
Varese, quanto talento in così pochi giocatori…
Credo che Varese per la seconda stagione consecutiva abbia stupito tutti, una squadra chiamata ad ottenere una salvezza tranquilla che invece lotta per una posizione tra le prime quattro in classifica, prima della fatale penalizzazione. Se i tifosi biancorossi hanno sognato ad occhi aperti fino alla decisione della lega è merito degli addetti al lavoro della squadra biancorossa, che con un budget certamente non tra i più alti della lega hanno costruito una squadra di altissimo livello. Ciò che più ha fatto la differenza nel match di ieri sera però è stato il contributo dato dai giocatori che non sono partiti in quintetto, con la Reyer che ha visto uscire dalla panchina giocatori come Spissu, Moraschini e Brooks mentre per coach Brase solo Caruso e Librizzi hanno giocato tanti minuti, incidendo nella partita. Giovanni De Nicolao, Ferrero e Virginio hanno giocato pochissimo e questo significa che Varese ha giocato praticamente tutta la partita in 7. Coach Brase in conferenza stampa post partita ha dichiarato che secondo lui la squadra non era stanca, ma ciò che è emerso dal match invece è che Varese ha sofferto molto essendo così corta.
Spahija l’architetto
Una Reyer così bella, così dinamica e così aggressiva non si vedeva da un po’ di tempo. Dall’arrivo del coach croato infatti gli orogranata hanno pian piano cambiato faccia e stanno trovando sempre di più l’alchimia nel giocare assieme, dimostrando di essere una grande squadra e confermando le aspettative che si avevano a inizio stagione. Sia chiaro, questo non vuol essere una critica a De Raffaele, che nelle precedenti stagioni ha portato la Reyer sul tetto d’Italia, ma Spahija sembra aver trovato la chiave giusta per accendere il motore veneziano. Ciò che più è cambiato sono due cose, le quali sono legate tra di loro: la Reyer finalmente difende e ciò permette anche di recuperare palloni e correre in contropiede. Venezia ieri ha spento completamente l’attacco di Varese che a 5′ dalla fine aveva segnato solo 58 punti. La Reyer infatti grazie all’atletismo dei vari Parks, Willis e Brooks riesce a cambiare su tutto e a tenere molto bene gli esterni avversari. Se poi ci aggiungiamo che Tessitori è riuscito anche lui a contenere al meglio i piccoli di Varese allora ecco spiegato perché la Reyer ha tenuto a bada le frecce biancorosse.