GamePlan Maccabi-Monaco (G4): no game alla Menora Arena

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Nel momento più difficile della sua stagione, il Maccabi Tel Aviv risponde presente e affossa il Monaco, portando la serie a gara-5. Dopo un inizio di partita complicato, ieri sera gli uomini di Kattash si sono imposti nettamente sugli avversari schiacciandoli nel resto del match. Proviamo ad analizzare, allora, quali sono stati i fattori chiave per questa vittoria con il nostro GamePlan.

 

Un inizio imprevisto

Dopo la cocente sconfitta in gara-3, ci si poteva aspettare una partenza a razzo del Maccabi in questa gara-4. L’inizio della partita, tuttavia, ci ha raccontato qualcosa di diverso: un Monaco che non aveva intenzione di accontentarsi ma aggredire fin da subito. Da qui, quindi, si origina l’iniziale parziale di 17-24 per i francesi. Obradovic fa partire in quintetto Ouattara, che in difesa mette molto in difficoltà Lorenzo Brown insieme agli show forte dei lunghi sul pick’n’roll, mentre John Brown off the ball punisce le scelte del Maccabi. Nei primi minuti anche Motiejunas riprende da dove aveva terminato gara-3, sfruttando bene i mismatch e segnando addirittura una tripla. Una magia, tuttavia, che finirà presto per il Monaco.

 

Mega parziale

Il primo momento decisivo della gara arriva subito dopo quel 17-24, con un parziale di 20-0 firmato dai padroni di casa. Il Maccabi domina a rimbalzo offensivo, accelera il ritmo della partita e fa andare nel pallone gli avversari. Si accende la coppia Baldwin-Brown, con il primo che sfrutta l’accoppiamento con Okobo e il secondo che segna triple in transizione cambiando completamente l’inerzia della gara. Ruolo molto importante lo hanno, anche, Di Bartolomeo e Cohen. In difesa i due veterani ruotano molto bene in aiuto, mentre in attacco sono due triple di Cohen a indirizzare la gara. Nelle precedenti partite della serie, la sua presenza in campo si era resa molto meno efficace per via delle 0 triple segnate, mentre ieri i suoi 8 punti hanno ulteriormente surriscaldato l’ambiente.

 

Dynamic trio

Dopo il mega parziale firmato Maccabi, il Monaco comunque è riuscito a rientrare fino al meno 3 con due triple consecutive di Okobo. A quel punto, tra la fine del secondo quarto e l’inizio del terzo, la svolta decisiva l’hanno data i lunghi di Kattash. La scelta di inserire Colson da 4, che aveva già funzionato in gara-3, qui è stata riproposta dal coach israeliano in accoppiata con Josh Nebo. I due insieme hanno permesso alla squadra di spingere molto in transizione, grazie alla loro velocità, dominando a rimbalzo e rendendo la difesa molto più dinamica. Con loro due in campo, infatti, il Maccabi ha optato per qualche switch difensivo in più senza andare sotto fisicamente o soffrire troppo l’estro delle guardie del Monaco. L’opera dei due è stata poi continuata da Alex Poythress, in campo per ben 18 minuti. Per far campire l’impatto che questi tre hanno avuto, basta anche solo guardare le loro cifre: 6 rimbalzi di cui 3 offensivi per Poythress, 6 di cui 3 offensivi per Nebo, 6 di cui 4 offensivi per Colson. Questo dominio a rimbalzo offensivo, unito alla dinamicità dei lunghi già citati, ha spento ogni velleità di rimonta del Monaco.

Area blindata

Il Maccabi, in questa partita, ha deciso di esasperare ancora di più la scelta di proteggere l’area e scommettere sulle percentuali da tre del Monaco. La squadra di Kattash ha costantemente riempito l’area con i propri difensori, sempre staccati dall’uomo per fare densità al centro, concedendo piuttosto una tripla aperta che una penetrazione facile. I padroni di casa, inoltre, hanno anche riproposto la zona difensiva 2-3 che già si era vista nelle precedenti gare. Queste scelta ha decisamente premiato il Maccabi, che in area ha concesso solo il 44.4% agli avversari, potendo sfruttare una serata decisamente negativa degli avversari al tiro (15.8% da tre). La scelta di blindare l’area ha messo molto in difficoltà il perno principale dell’attacco francese, Mike James. Dopo la buona gara-3 dell’americano, il Maccabi è tornato a raddoppiarlo inizialmente, per poi concedergli il mismatch e lasciarlo penetrare dritto dentro la fossa dei leoni gialloblu. L’area intasata ha messo molto in difficoltà James, che ha chiuso con un 3/9 da due punti e uno 0/4 da tre.

Ritmo signori!

In questa gara, per larghi tratti è sembrato di tornare a vedere il Monaco di gara-1. La squadra di Obradovic non ha gestito bene il pallone, chiudendo con 12 perse, ma soprattutto ha gestito malissimo le transizioni difensive, concedendo al Maccabi canestri facili in contropiede. I padroni di casa, ovviamente, sono andati a nozze con queste difficoltà degli avversari premendo il piede sull’acceleratore in ogni occasione in cui ce n’era la possibilità. I ritmi così veloci, uniti al dominio a rimbalzo offensivo e alle pessime percentuali da 3 del Monaco spiegano essenzialmente la gara. Tutto quello che poteva andare storto per i francesi è andato storto, permettendo al Maccabi di fare leva sui propri maggiori punti di forza e sui punti deboli del Monaco.